lunedì 5 agosto 2019

LA CASA MADRE ... DEL PADRE



PREMESSA
Ero partito convinto di fare una relazione stile giornalistica con dati e foto ecc.ecc. ma quando l’Arch. Ing. Fulvio Pulizzotto mi disse che il giorno 12 agosto ci sarebbe stato la sera un incontro con la cittadinanza per relazionare quanto fatto ma soprattutto per parlare delle luci , dei colori ecc. allora ho dovuto chiedere aiuto a San Ciro perché mi sembrava corretto che fosse il capo progetto a illustrare la cittadinanza. Ma mi è rimasta la voglia di “raccontare” questa esperienza perché lo “gnostico” di questa amministrazione diventa sempre più reale.


L’appuntamento era chiaro e preciso ! Sotto l’antica ceramica del Santo. Infatti Lui venne ad aprire una porticina laterale del cantiere e salimmo , uno per volta da scalette collegate e fu al momento che ci trovammo all’altezza del volto che mi fermai. Mai ero stato cosi vicino al Santo che mi venne spontaneo un tentativo di abbraccio e visto che era quasi impossibile scelsi il bacio … Chi conduceva mi fece segno di proseguire … sino a quando giungemmo nel sottotetto… Mi sono dovuto sedere perché avendo visto le centinaia di foto “in cantiere” del prima e la realtà del dopo ti tolgono il fiato ! Una decina di longheroni messi nel tempo in cui si riteneva che il cemento armato fosse l’invenzione del secolo (non dimentichiamo il ponte Morandi di Genova … ) pensando che la loro sostituzione ha creato un ricavo in peso di ben 36 tonnellate … la cui sostituzione è stata un opera ingegneristica futuristica ! E giù foto da album per i posteri ! E questo prova che senza le foto i faraoni  ci hanno lasciato il mito !
Ogni rimozione, riparazione sostituzione insomma ogni intervento è documentato. Solo cosi ci si rende conto di quello che ha fatto questa   squadra (Progettazione Arch Luigi Valente - Ing. Fulvio Pulizzotto, Direzione lavori Ing. Fulvio Pulizzotto, l’Impresa A&P di Amato Paolo – Alcamo, Restauratrice: Dott. Lia Ferraccini , ed un gruppo di Maestranze locali di primordine).
E’ chiaro che questa descrizione è condizionata dal prossimo incontro del 12 Agosto sera nel sagrato della Madrice finalmente usato con rispetto dove chi di dovere mostrerà le foto commentando “quanto fatto” con l’integrazione del dottor Scarpulla a cui dobbiamo la corrispondente documentazione storica. Magari in questa occasione ci annunzierà l’uscita del secondo volume …
Eravamo nel sottotetto, ero “miracolato” . O meglio sorpreso di essere arrivato incolume cosi in alto dove si facevano gli ultimi ritocchi alla cupola in ceramica gialla e mi rallegravo con me stesso per l’agilità paragonabile ai mastri specializzati ! Decine di interventi di tutti i tipi e ti sorgevano spontanee alcune domande ma non osavo porle … rattoppi , siringhe di vetroresina, colate di cemento, tiranti miracolosi, trattamento di legni antichi che a prima vista ti sembrava più facile sostituire con nuovo se non fosse carico di devozione di migliaia di marinesi …
Ci sono due esempi che non posso tacere. Il fregio del frontale della chiesa dove la dott.sa Lia Ferracini (e collega) si sono a lungo fermate nel restituire all’antico splendore il simbolo del Santo e cioè la corona e le palme e i massi del calvario non visibili da terra che sostengono la croce di ferro che da sempre domina sulla madrice.
Ci sono molte cose da rivedere e questa lunga passeggiata mi ha ricordato la tesi del Benanti che asserisce che San Ciro era anargiro forse perché … curava con le parole …
Quando fummo sul tetto mi sono rifiutato di salirvi perché era veramente pericoloso. Mi rifiutati di accettare la mano che mi porgeva il dottore più insistente che mai !
Io non mi resi conto che Lui era saldamente agganciato al cavo salvavita …
Solo giù iniziai a capire perché il mio ospite mi sorrise chiedendomi notizie sulla salute cosi come fanno di solito i medici. Ed io mi mostrai uomo di poca fede …        

ps.Stamattina alzanmdo gli occhi verso la cupola ho visto nuove impalcature erigersi sopra la cupola. Osservando bene i tecnici si sono concentrati sulla croce di ferro con bandiera e quindi spero che per San Ciro ci sia consentito vedere più di quanto previsto dalla scaletta...



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