martedì 30 ottobre 2012

PIRRO è TORNATO IN SICILIA

Anzi non è mai partito…
Dobbiamo imparare a leggere i risultati elettorali. Il dato regionale ufficiale è che solo il 43 per cento degli elettori è andato a votare. Il dato locale invece dice che il 62 è andato a votare e anche questo va esaminato. Ora ci manca il dato delle schede nulle o non valide per avere i dati esatti da esaminare ma già cosi si può fare una prima analisi. Tutti coloro che in questo momento ci danno i risultati parziali parlano di percentuali vari e tralasciano il dato principale accennandolo semplicemente. In pratica si sta analizzando il voto del candidato su una percentuale tratta sui soli votanti. Per fare un esempio quando sentite che quell’esponente ha avuto il 20 per cento lo ha avuto su meno della metà della popolazione avente diritto al voto mentre il 50 per cento circa dei cittadini aventi diritto al voto non lo ha votato. Non è un ragionamento difficile ma va preso in considerazione quando avremo i risultati finali.

lunedì 29 ottobre 2012

VOLA COLOMBA VOLA...

Benvenuti a bordo.
Ora se vi collegate al sito del nostro comune avrete i dati dettagliati del voto o meglio dei votanti e sotto tutte le informazioni del momento elettorale.

Persino l’invito a usufruire delle agevolazioni offerte dalla nostra compagnia di bandiera ti fanno capire che il suggerimento è inutile ed equivoco. Più giorni contattati usando il numero suggerito per poter usufruire di queste agevolazioni  rimani esterrefatto nel sentire che il costo del biglietto più favorevole è di 250 euro quando un costo medio love cost  è di cento euro. Questo non spiega la scarsa affluenza ma partecipa al dato negativo. Dimostra anche che Alitalia ha un modo tutto suo di “collaborare” e ti applica le tariffe piene come quando ti muovi per una disgrazia un lutto grave o un urgenza drammatica. Alla faccia di quello che ci è costata sino ad oggi…
Capitano Easy Jet
Allora ti rivolgi ad un'altra compagnia. Quest’ultime sulla scia di Alitalia in questo periodo “sospendono” il love coast  e ti ritrovi più o meno là (non dimenticare che la metà delle compagnie sono affiliate e quindi chiamata una e come chiamarle tutte). Non va meglio con Easy jet che sa sfruttare persino il bicchiere d’acqua in volo. Questa compagnia che non ha un caposcalo e ne affida le mansioni ad un addetto ai bagagli , se tu puoi imbarcarti con o senza bagaglio a mano, a sorpresa e se ti rifiuti dice al comandante che sei “potenzialmente pericolo” e se il comandante è una donna devi rischiare che se ha i suoi disturbi non gliene frega nulla del malcapitato passeggero. E se si tiene conto che ci hanno tempestato per abituarci a valigie che possono contenere  lo spazzolino da denti o il dentrifrico dovrebbero scusarsi da come trattano i passeggeri paganti. E se volete inoltrare un reclamo sfidiamo chiunque a trovare l’indirizzo legale giusto: mai evidenziato o mai segnalato. Compagnie che non hanno un box visibile se non nel momento dell’imbarco in funzione di sola biglietteria. Purtroppo su questa scia si sono assuefatte le altre compagnie su cui l’Enav non ha poteri se non sulla sicurezza mentre per il resto lasciano correre.   
L'aereo, il comandante..., ma almeno le Hostess ...
 

venerdì 26 ottobre 2012

L'ASSESSORE AUTOLESIONISTA



Tempo fa il solerte inviato del corriere della sera si diverti a sparare su Aidone accusata di non "avere nulla"...nemmeno un teatro o una libreria. Aidone sembra Marineo e il nostro Assessore alla Cultura (bisognerebbe sfiduciarlo nuovamente) ci fa passare da paese di settimo mondo perchè il corriere cita (?) non solo Marineo ma sopratutto il comizio tenuto da un certo Crocetta e cosi candidando Marineo ad ottava meraviglia del mondo. Ma Lei assessore se le va a cercare o se le inventa per autolesionismo ? 

Ecco cosa scrivemmo allora...

IL SACCO DI AIDONERISPOSTA AL CORRIERE DELLA SERA SUL SACCO DI AIDONE 

Potrebbe essere una polemica pretestuosa quella di rispondere a due penne importanti (premiata ditta Rizzo-Stella) che nel loro libro - denuncia Vandali esprimono i loro dubbi sulla collocazione della Venere di Morgantina nel museo archeologico di Aidone. I due ci ricordano quando Montanelli (anche lui dipendente della stessa ditta) si mise ad insultare la Sicilia “dialogando” con un collega francese paragonandoci all’Algeria di allora con il linguaggio che il miglior “leghista” non avrebbe usato. I tempi sono cambiati e si possono dire le stesse cose in modo diverso ma altrettanto efficace. Ci insospettisce questa “insofferenza razziale” di cui i due ci gratificano andando a spasso sul generico e casuale.

“Aidone questo paesino arroccato sui monti Erei, a 98 chilometri dall’aeroporto di Catania, 195 da quello di Palermo senza un solo autobus diretto, 5.176 abitanti, zero librerie, zero cinema, zero teatri, zero Internet point come può accogliere quest’opera meravigliosa…”
Stiamo ancora pagando polemiche cuffariane, malgoverno locale, mafie infinite, presunte incapacità. Vogliamo fare un bilancio della storia? Scoviamo per caso un teatro antico a Morgantina, una emigrazione di disperati lombardi che ha lasciato tracce troppo visibili nel dialetto aidonese, una Venere che se rimane ad Aidone è chiaramente prostituta ma se la si trasferisce altrove diventa Venere, Demetra o Persefone? Ripeschiamo le polemiche sui Bronzi di Riace ?  Questa statua è aidonese e lì deve rimanere. Perché non spostare le miniere d’oro dove è più facile sfruttarle magari nelle città industrializzate. Smontiamo il teatro di Morgantina e portiamolo a Lambrate.  Cosa può aspettarsi una qualsiasi Aidone del nostro sud per inserirsi in un contesto non avendo altre risorse? E cosa manca ad Aidone ? Un cinema, un teatro (vergogna, altro che teatro possiede), una libreria (per comprare i libri dei due autori)? Internet Point zero?  Aidone possiede il suo territorio i suoi beni culturali, la sua Venere di Morgantina e la sua gente che la crema del giornalismo lombardo crede che abbiano un colore di pelle dispregiativo e la sveglia legata al collo pronti a venderla al primo turista lombardo stufo di nebbia e cassola che viene a Morgantina a portarci la cultura dei bauscia. E cosa dire delle “penne lombarde” quasi tutte di origine siciliana che tacciono ormai assuefatti alla cultura del potere? A noi non è dato sapere dove pensano possa alloggiare “la donna coi veli” meglio della sua casa natale. I magazzini dei musei sono pieni di materiali “conservati” proprio perché i tempi maturassero ed è giunto il momento di riaffidarli agli enti locali per arricchire l’offerta contro un turismo cittadino costoso, rumoroso, frettoloso. Il turista ha una nuova opportunità: andare dove prima non avrebbe mai pensato di andare per assaporare quello che la città non gli dà. Possibile che ad Aidone questi signori non abbiano trovato nemmeno un motivo per giustificare la presenza della “donna coi veli”? Peggio che a Sodoma e Gomorra!
Onofrio Sanicola
Vandali di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera del 12 febbraio 2011

IL CEAUCESCU DE NOANTRI


Ieri è successo di tutto. Debbo ammettere ad alta voce che se non ci fosse Pino Taormina brancoleremmo nel buio più totale. Tutti i miei scarsi apprezzamenti sul blog rosso non sono mai stati più azzeccati . L’informazione secondo lui è un cesso dove lui può tirare l’acqua quando vuole. Dopo una serie di telefonate per accertarci che non ci fossero “gravi motivi familiari”, la notizia data dal solo Taormina delle dimissioni del vice-sindaco, possiamo ammettere che di personale c’è poco. O meglio di personale c’è solo che apparentemente la cosa riguarda solo lui. Che la nostra amministrazione fosse casa Ribaudo, come ieri era casa Spataro lo sapevamo ma un minimo di dignità e rispetto verso chi si accinge ad andare a votare bisogna pur averla. Paghiamo il prezzo della ingovernabilità di prima. Oggi un sindaco ha poteri incontrollabili e il consenso avuto a suo tempo ne ha fatto un despota che tratta la cosa pubblica come “cosa sua”. Di queste dimissioni possiamo dire che “correggono” un grosso errore fatto in occasione delle precedenti dimissioni. A noi che non è dato sapere ci sorprese il fatto che non fossero nominati vicesindaco né la Costa né Trentacosti, certamente più adatti e meritevoli dell’ attuale dimissionario. Che qualcosa in “casa ribaudo” scricchioli si sente e se il Trentacosti ha sbattuto i pugni sul tavolo lo si intuisce, perché il ruolo giusto per lui è proprio questo. Ora rimane il dubbio che gli elettori si debbono porre: si può dare il voto a chi gestisce la cosa pubblica a questo modo ?

giovedì 25 ottobre 2012

IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI


Manca pochissimo alle prossime elezioni. Per l’occasione abbiamo avuto in Sicilia la presenza di Grillo incantatore di turno che promette paradisi morali. C’è meno arroganza nei toni e le facce è difficile individuarle perché di vecchissime c’è ne sono poche. In campo locale che dire. L’unico che fa campagna elettorale un po’ gridata è il Cracolici trainato dal nostro sindaco. Gli altri vagano con volantini fra le mani sostenendo uno o l’altro più per avere un alibi per il dopo che per convinzione. Il Greco ha un suo sistema super collaudato. Se hai bisogno vieni da me. Né acqua né vento lo sfiora. Accosta l’elettorato all’americana. Tu mi eleggi ed io ti esaudisco . 

Sono il tuo riferimento. A sinistra ,apparentemente più compatti. Lo zoccolo duro degli operai dei contadini immischiati agli intellettuali di sinistra. Avremo la verifica se la lontananza di un certo elettorato ribelle o il suo atteggiamento litigioso peserà su Cracolici. A noi non sembra e a Marineo gli echi delle zuffe fra Vendola Bersani Renzi e D’Alema non arrivano. Perché ,a nostro parere avere la totale amministrazione contro (dai vigili ad Arnone da Lo Piccolo a Sciortino, dal Consiglio Comunale a…) è la stessa cosa. Dal mercato sono spariti completamente i moderati ed è difficile individuare dove sono finiti . Sono gruppetti da cento voti a testa che si sentono depositari di soluzioni futuristiche. Poi ci sono gli ex ribaudiani sbandati , delusi , svuotati. I cattolici , coloro che riempiono chiese e happy Hours non contano nulla perché anche loro divisi in confraternite , gruppi da carismatici  a depositari di verità improbabili. Infine ci sono gli ex . I più arraggiati i marxisti quelli che per nostalgia sanno trasformare la oppressione in democrazia , a cui non va bene nulla dal sesso alla cultura , facili all’insulto replicanti che si salvano grazie alla terza narice da cui esce il fumo che hanno nel loro cervello. Fantasmi che girano come gli aerei di Mussolini da paese a paese mostrando il loro ultimo aborto di sei mesi fa . Poi ci sono i pittori , i poeti, gli scrittori, i portaborse i pensionati . Non dimentichiamo i centri di potere o cosiddetti feudi: La Proloco, alcune Confraternite, associazioni ecc.ecc. Ma tutti assieme hanno una sola cosa in comune :tutti sono obligati a tutti. Andiamo a votare: continuiamo a suicidarci !

A chi dare il voto di preferenza ?

 

martedì 23 ottobre 2012

IO C'ERO L'ALTRA SERA AL CASTELLO ...

La presentazione del libro di Vitale,meritava veramente.Il giudizio sul libro dallo tu(devo ancora leggerlo). All'interno della presentazione c'è stato uno spettacolo vero e proprio,a dir poco suggestivo. Stavolta il Sig.Sindaco è arrivato in tempo. Sua l'introduzione due parole tanto per....senza nessun enfasi. Poi il prof Di Marco( vedi premio poesia),purtroppo quando comincia,chi lo ferma più!ed a breve gli daranno anche la cittadinanza onoraria di Marineo.

Terzo intervento il prof d'università con cui F.Vitali si è laureato(Antropologia culturale ed Etnologia  e beni demoetnoantropologici).E’ stato breve e coinciso : un libro che parla di Marineo delle sue tradizioni dell'influenza della Rocca su Marineo e sulla cultura dei marinesi, senza dimenticare tutti quelli sparsi per il mondo,le varie e numerose comunità. E' un prof che invita i suoi laureandi a fare le tesi  su usi,costumi, tradizioni dei paesi del circondario,beni preziosissimi da non perdere.E qui comincia la scaletta il prof Ciro  Viola legge una poesia sulla rocca (naturalmente in dialetto marinese di Vitali).Poi Franco ci dice che è andato alla ricerca di molte cose riguardanti le tradizioni chiedendo ai vecchietti ancora in vita in paese(tra questi suo padre  , 90enne, presente in sala). Si perde nella notte dei tempi l'uso delle serenate fatte la sera sotto i balconi delle amorose. Il maestro Pepe al piano , Taormina al violino intonano le note di una serenata mentre Katia con la sua suadente voce canta. Poi due organettisti anziani cominciano a suonare i loro strumenti. Sembra di essere ad una sagra paesana.
Un cantore delle notti della settimana SANTA, intona un canto suggetivo che parla della passione:vengono i brividi. Prima la sua voce arriva  da lontanissimo(da lontane stanze del castello) e piano piano si avvicina,fino a presentarsi al pubblico. Qualcuno fra i presenti,nato negli anni 50, dice di ricordarselo questo canto in giro per il paese nelle notti della settimana santa. Poi il suono della fisarmonica,caratteristica delle serate,delle feste da ballo. La  suona Mimmo Tuzzolimo (sai quello che va in giro con quello strano camion,con pupazzi e strumenti musicali). Ed infine l'autore del libro parla della antica tradizioni di li vicchiareddi. Si dice che stiano dentro la Rocca e preparino i regali  per il 31 dicembre. Addirittura qualcuno è andato ad appoggiare l'orecchio sulla rocca per sentire i rumori che loro fanno lì dentro muovendosi.
Ci invita a guardare tutte le foto della rocca scattate da lui e pubblicate sul libro. Ma la rocca non va guardata sempre nella stessa posizione,le foto vanno girate.  Si potrà vedere un delfino che guizza fuori dalle onde,un gruppo di persone,degli uccelli in volo,e via con la fantasia...
Sala pienissima. Libri a ruba. Per finire sul fondo della sala una tavola adornata di foglie e frutti vari,tra cui spiccano coloratissimi melograni.
Al centro diversi  panara con calia e semenza ed altri con dolci tradizionali marinesi.

LA CROCIATA DEI FANCIULLI: 800 ANNI



Costa Altavilla madre di Federico

Correva l’anno 1212 , San Francesco andava in pellegrinaggio a Santiago , Federico II aveva sconfitto Ibn Abbas detto Mirabetto ma non sua figlia e catturato i due “mercenari-mercanti-masnadieri” (pueri secondo il Cardini) che avevano promesso di portare migliaia di bambini in terra santa. Era la Crociata dei Bambini. Per secoli si è raccontata questa storia e le fonti del tempo ne parlano chiaro non lasciando dubbi. Ma la storia tutti i giorni va riscritta a dispetto delle fonti. Da quando Innocenzo III si era messo a gridare “Dio lo vuole !” sconvolgendo tutto il mondo di allora. Non ci sembra contestabile il fatto che migliaia di bambini (fra dieci e 12 anni) , già difficili da nutrire per i genitori, si siano affidati ad un tale messaggio : Dio lo vuole ! Man mano che morivano per strada o per mare se ne aggiungevano altri e chissà  se arrivarono mai a Gerusalemme o forse ci arrivarono alcuni già grandi unendosi ai crociati per quello che era al tempo un voto !

Ecco il racconto romanzato  dove Federico II descrive il fatto mentre sentenzia la condanna

Costanza partorisce Federico nella piazza di Jesi
RICORDO ANCORA QUEL FIUME DI VESTI BIANCHE CHE SCENDEVANO SOPRA I BARCONI DEL RENO CANTANDO INNI AL SIGNORE. FANCIULLI E FANCIULLE CHE PER CASO INCROCIAI ANDANDO AD AQUISGRANA. IO LI VIDI PER I CAMPI DI ALSAZIA E LI GUARDAI NEGLI OCCHI E SENTII IL DESIDERIO DI IMBARCARMI CON LORO  PER ANDARE IN TERRA SANTA A LIBERARE IL SEPOLCRO DI CRISTO ! IO LA VADI LA CROCIATA DEI FANCIULLI! VESTITI DI BIANCO, SENZ'ARMI! CANTAVANO..... CANTAVANO..... CANTAVANO......TI VENIVANO DIETRO, UGO FER, FIDUCIOSI CHE LI AVRESTI PORTATI SINO A GERUSALEMME! QUANTI SOGNI E SPERANZE SALIRONO SULLE TUE NAVI GIGLIELMO PORCO ? POI HO PIANTO INCREDULO PENSANDO A QUEI VOLTI INNOCENTI CHE NESSUNO RIUSCI A TRATTENERE E CHE VOI AVETE VENDUTO AL MERCATO DI TUNISI E DI CAIRO A EMIRI E SULTANI.  HO PIANTO SENTENDO LE LORO GRIDA DI ANGOSCIA.... CHE QUESTA SERA OGNI MADRE SICILIANA QUANDO METTERA' A LETTO I SUOI FIGLI INTONI UN CANTO DI REGUIEM CHE ACCOMPAGNI PER TUTTA LA NOTTE UGO FER E GUGLIELMO PORCO MENTRE VENGONO PORTATI ALLA MARINA DOVE VERRANNO PRIMA IMPICCATI E POI SGUARTATI. CHE QUESTO CANTO TENGA SVEGLIO PER SEMPRE IL RICORDO DELLA CROCIATA DEI BAMBINI...

lunedì 22 ottobre 2012

DEDICATO AL DOTTOR GRECO E A PIAZZA MARINEO PER UNA CORRETTA INFORMAZIONE !



E' nata l'associazione nazionale 'Comunità Rifiuti Zero'


Promuovere attività mirate alla riduzione dei rifiuti, all’abbattimento della produzione di plastica,  alla valorizzazione della filiera corta. Sono questi i principali obiettivi che si pone la nuova associazione “Comunità Rifiuti Zero” a cui hanno aderito 107 Comuni italiani, tra cui capoluoghi come Parma, Napoli, Benevento, La Spezia, e molte associazioni tra cui quella dei Comuni Virtuosi e l’Anpas. La neonata associazione ha visto la luce  oggi a Capannori, dove  avrà sede, nel corso di un incontro nazionale che ne ha approvato lo  statuto.All’incontro, svoltosi nell’Auditorium dell’azienda Usl 2 di piazza Aldo Moro, hanno partecipato il sindaco di Capannori, Giorgio Del Ghingaro, il professore americano Paul Connett  che ha ripercorso la storia della Zero Waste in America e in Europa, l’assessore all’ambiente del comune di Capannori, Alessio Ciacci,  il coordinatore del Centro di ricerca Rifiuti Zero del Comune, Rossano Ercolini che essendo il referente italiano della ormai conosciuta strategia ha coordinato i soggetti che sono confluiti nell’associazione, e naturalmente i rappresentanti di numerosi Comuni e Associazioni.  Come ha spiegato uno dei esponenti del Centro di Ricerca Riccardo Pensa la nuova associazione interessa circa 3 milioni di abitanti.  La provincia di Lucca è al terzo posto tra le province più rappresentate (con 9 Comuni aderenti alla strategia Rifiuti Zero, Capannori, Lucca, Borgo a Mozzano, Bagni di Lucca, Villa Basilica, Massarosa, Pietrasanta,  Seravezza, Forte dei Marmi) dopo Napoli e Roma. Il numero di amministrazioni comunali che hanno sposato la strategia  ideata da Connett è raddoppiato  nel giro di un anno facendo registrare un vero e proprio boom nel 2011, “Non posso che essere orgoglioso che il percorso Rifiuti Zero in Italia sia nato nel 2007 da Capannori – dichiara il sindaco, Giorgio Del Ghingaro. La nascita oggi dell’associazione nazionale delle ‘Comunità rifiuti zero’ è un risultato straordinario, perché dà vita ad un soggetto che rappresentando molti Comuni e quasi il 5% della popolazione italiana, può realmente incidere sul cambiamento culturale in ambito ambientale e particolarmente nel campo dei rifiuti a livello nazionale. Sono certo che questa nuova associazione potrà fare cose importanti per migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini”.  La nuova associazione intende operare nel campo dell’assistenza, della formazione della promozione e della valorizzazione della cultura della strategia Rifiuti Zero,  così come definita nella Carta internazionale di Napoli, dare  assistenza alle amministrazioni comunali che vi hanno aderito per affrontare la questione del ciclo dei rifiuti, promuovere  campagne di sensibilizzazione e informazione sulle buone pratiche nell’ambito dei rifiuti e creare una rete per lo scambio di informazioni tra Pubbliche Amministrazioni e soggetti privati. Infine, ma non certo per ultimo, dare un contributo fattivo alla formazione culturale di comunità che vedono nel bene comune ambiente il punto di riferimento principale per contribuire ad innalzare la qualità della vita di tutti.

domenica 21 ottobre 2012

Al Castello protagonista la tradizione



Ovvero come rendere meno noiosa la presentazione di un libro

Domenica pomeriggio si è concluso al Castello Beccadelli il ciclo dei “Marinesi nel mondo”
con la presentazione del libro di Franco Vitali Con gli occhi e con il cuore, le immagini della Rocca di  Marineo. Studioso impegnato da diversi anni nella riscoperta della memoria collettiva del paese, del recupero delle tradizioni locali e del dialetto, è definito cantore appassionato della Rocca. Come molti paesi anche Marineo si identifica in questo segno della natura, uno sperone roccioso ai cui piedi si estende la cittadina . Il libro è destinato, oltre che ai marinesi per il recupero della loro memoria collettiva, anche a quanti residenti in America sentono ancora forte il legame con la propria terra. Tradotto anche in inglese, con il contributo di ben tre mecenati italo americani tra cui Cosimo Sanicola, ha ottenuto il patrocinio del Comune.
Una sala affollatissima  ha ascoltato con attenzione gli interventi del sindaco Francesco Ribaudo e di Giovanni Ruffino, docente di linguistica e dialettologia all’università di Palermo che ha sottolineato tra l’altro che “è in una condizione felice chi non ha smarrito il sentimento dei luoghi”. Salvatore Di Marco, poeta, storico della letteratura e della cultura siciliana,  ha ribadito che questa  ricchezza di storia locale contribuisce a creare la grande storia e con il suo messaggio di fraternità e di amicizia, anche una “marinesità”, una identità collettiva  che dimostra quanto sia indissolubile  il legame con la propria terra.  Il volume è arricchito da foto che, spiega Franco Vitali,  presentano il profilo della Rocca con una nuova prospettiva , scoprendo nuovi  aspetti  e chiavi di lettura.
La presentazione è stata arricchita anche dal felice inserimento di suoni e  canti della tradizione. Hanno strappato molti applausi Ciro di Salvo e Ciro Princiotta che hanno suonato, alternandosi all’organetto, tarantelle e mazurche, ricordandoci quando si ballava al Castello fino allo spuntare del giorno. E’ stata poi la volta della voce di un emozionatissimo Ciro La Sala, cantore durante la settimana santa. Nino Tuzzolino, vivace personaggio noto per la sua attrezzatura di intrattenimento on the road, con la sua fisarmonica, i suoi inchini e il suo Si maritau Rosa ha divertito il pubblico. Inoltre un  trio musicale di tutto rispetto - Nino Pepe al piano, Pino Taormina al violino e la voce di Katia Rainieri - ha eseguito brani molto graditi dal pubblico. Sono state lette infine due poesie tratte da Li canti di la Rocca. La gente, con il libro sottobraccio, distribuito gratuitamente, se ne è tornata a casa con il cuore più leggero e un  sorriso in più.

Mariolina Sardo

mercoledì 17 ottobre 2012

ALLAH, JAVHE, THEOS, DIO :SBRIGHIAMOCI CON QUESTO ECUMENISMO !




La costruenda  moschea Emir Ribaud su progetto diCastrogiovanni Tripoli
Quando da giovane viaggiavo fra Atene e Istambul , la domenica mattina facevo la mia passeggiata partendo da Topkapi prendendo il caffè al chiosco vicino la porta dei giannizzeri  entravo in Santa Sofia cercando angolini, fessure, resti di mosaici , angoletti  assorbendo secoli di Storia. Poi attraversavo la strada ed entravo dentro la piscina dove una piccola barca ti faceva visitare quella meraviglia. Oggi la barca è sostituita da una passerella in legno ,ma il ricordo della barca è conservato in due film uno è di 007 e l’altro è Topkapi. Da li passavo alla Sultan Amet o meglio la cosiddetta  Moschea Blu per via delle ceramiche e luci blu che arredano l’interno. L’ingresso alla moschea è regolato da discreti guardiani che guidano subito gli stranieri. Uno spazio è riservato proprio a loro. I musulmani hanno due ingressi loro riservati:uno per le donne che andranno a pregare in uno spazio apposito e l’altro ai credenti. In tantissimi anni mai sono stato dirottato verso i turisti perché osservavo i loro riti come noi facciamo nelle nostre chiese. Alla fontana davanti l’ingresso facevo le abluzioni (lavaggio piedi e braccia sino ai gomiti , deposito delle scarpe nei luoghi prescritti e rosario alla mano occupavo il mio posto preferito. Questi movimenti rassicuravano i guardiani che accettavano il fatto che anche un europeo poteva essere  musulmano. Io non lo ero . Ma questo rito in modo diverso lo ripetevo tutte le domeniche perché dalla Moschea poi passavo alla Sinagoga per finire verso mezzogiorno alla Chiesa di Sant’Antonio dove a differenti orari c’era la messa in francese, inglese o tedesca. Quando avevo tempo arrivavo alla chiesa della Trinità (Aghia Triada :il Vaticano Ortodosso) per il rito greco-bizantino o alla Chiesetta di Santa Maria dove la messa era in italiano. C’era un'altra chiesetta dedicata a Santa Maria in Chora (?) dentro Topkapi ma ci andavo solo perché convinto che da lì sono transitate le reliquie di San Ciro. Quando stavo per imparare le 99 parole per elogiare Dio sgranando il loro rosario smisi di viaggiare in quella zona. Mi mancano molto quelle mattinate perché mi sentivo a mio agio in tutte quelle chiese sia che si chiamassero Moschee, Baliliche, Chiese, Sinagoghe. E come se tu trovi gente che ha il tuo stesso cognome in varie parti del mondo : stesso cognome lo stesso padre o figli dello stesso Dio. Mi è sempre piaciuto definire i musulmani  “pii” come loro definisco i loro “beati” o uomini “credenti”. Ma aldilà di queste definizioni seppur imprecise frutto della mia memoria, mi mancano tanto quelle domeniche mattina. La mattinata finiva , dopo aver attraversato il Corno d’oro e preso il traghetto o un dormus ad Haidar Pascia dove prendevi uno spiedino di cozze fritte o uno sgombro dentro il panino cotto dentro una barca mentre guardavi una nave dell’Adriatica che da oltre mille anni attraccava a Stambul a due passi dai “nemici genovesi “ di Galata. Ero lì mentre ben tre  colpi di stato sconvolgevano  Grecia Cipro e Turkia. E mentre mia moglie con la carrozzina e i bambini si trovava  dall’altro lato ,divisi da una fila di carri armati, io tentavo con la mia 124 sport di passare dall’altro lato per recuperarli gridando in un mare di lingue che in ogni caso sarei passato “Papadopulos  e  Makarios sono nulla in confronto alla mia famiglia”. E chiaro che passai ! Come ci riuscii ve lo racconto un'altra volta.
L’altro giorno mentre cercavo tracce visibili del Monastero di Scanzano  (aveva sollecitato la mia curiosità il nostro più grande storico vivente marinese: Antonino Trentacosti a cui debbo preziose collaborazioni) al ritorno nel curvone che fa da valico fra la parte nord e la parte Sud dell’ Eleuterio noto alla mia destra un fabbricato dove fervevano i lavori. Sbalordito posteggio scendo e faccio una fotografia perché io abito a Marineo dove qualsiasi affermazione tu faccia ci sono dieci imbecilli che ti sommergono di domande con richieste di prove, documenti e attestati. Non sanno apprezzare nemmeno l’arte del racconto. Ovviamente corro in piazza a raccontare la cosa e buona parte di chi mi ascoltava erano di quel gruppo. Per fortuna avevo scattato la foto ! Non mi manca più Istambul , Atene ,la Pafhos di San Paolo. Ora la domenica mattina vado a Piana per un pezzo di messa in rito bizantino, a Marineo al convento per sentire il soffio di Dio, poi metto assieme quattro sassi a mo di ghiuttena come facevano gli ebrei  e ora finalmente abbiamo la nostra Moschea. Allah, Javhe, Theos , Dio o meglio sbrighiamoci con questo ecumenismo.       

martedì 16 ottobre 2012

CIASCUNO FACCIA LA SUA PARTE !



Dipendenti Coinres al tempo dell'incatenamento dei marinesi

Mi  sono reso conto che fino a quando non ci scapperà il morto il problema Coinres non si risolverà. Speriamo non sia io il morto ! Veniamo al fatto. Oggi c’erano in programma due appuntamenti: la scadenza del contratto con la cooperativa adibita alla raccolta differenziata (poi prorogato in attesa…) e l’arrivo di sei nuovi operai su richiesta del nostro Comune alla Coinres. Il nostro ufficio tecnico (4.10.2012) invia richiesta alla Coinres per la messa a disposizione di sei unità non solo in previsione della scadenza dell’incarico ma anche per non interrompere il ciclo della raccolta. Ovviamente si richiede personale con specifiche caratteristiche per  non squilibrare il servizio (patente, esperienza di raccolta differenziata e che “siano in organico alla Coinres” e non a terzi). Arrivo di buon ora all’autoparco e trovo i sei operai (in verità 4 in quanto uno già in malattia ed uno in ferie) a cui viene impedito addirittura l’ingresso nell’autoparco. Vi risparmio i commenti. Espressioni a dir poco  pesanti contro il nostro sindaco su il suo odio eterno , rancore illimitato ecc.ecc. Sono sbalordito perché avevo avuto la sensazione che la “guerra senza esclusione di colpi” si fosse trasferita dal campo alla parte amministrativa (ispettori regionali, verifica dei conti, assorbimento dei sei marinesi  ecc.).
I poveri cristi (le sei nuove vittime) erano nuova carne da macello. Vado da chi di dovere e chiedo illustrazioni. I nostri uffici tecnici in osservanza alle disposizioni dell’amministrazione hanno fatto il loro dovere e il sindaco ,in questo caso, non c’entrava nulla di nulla. E i nostri tecnici avevano tutte le carte in regola. Quindi tutte le parole spese contro sindaco , giunta ecc. erano fuori luogo. La nostra amministrazione  ha fatto delle scelte tecniche che vanno rispettate (non vogliamo operai non inquadrati Coinres) . Aspettavamo che il Coinres avesse uno spirito collaborativo portato al rilassamento dei rapporti creando una nuova atmosfera. “Dire questi abbiamo e questi ti mandiamo:prendere o lasciare” non è il modo giusto di creare una nuova atmosfera. Sentirsi dire che “molti operai non vogliono venire a Marineo perché…” vuol dire  “mantenere lo stato di lotta continua perenne . Già l’atmosfera in seno al reparto sciortino  non è delle migliori . Ne abbiamo avuto una riprova oggi quando  si è scoperto che i sei nuovi non erano Coinres cosa che facilmente poteva sfuggire al reparto … Per tacere dei recenti precedenti con accuse raccomandate trappole e trabocchetti.  “E’ impossibile lavorare, si perde la giornata a fare e creare contenzioso ! “ . Guardi Sciortino secondo me è colpa sua. Perché si arrabbata a cercare modi e metodi per farci risparmiare soldi … Anche chi ha creato il buco dei tre milioni era partito bene…Senta a me Sciortino, chiami Cracolici gli prometta il suo voto o si prepari per un nuovo ricovero ! Tripoli lo avviso io !

Ps. Avendo toccato il fondo e non esistendo una autorità capace in tempi brevi di “far ragionare “ le parti pensiamo che si debba tornare alle proprie responsabilità. La Coinres deve ripetiamo deve prestare i suoi servizi in qualità e professionalità  il Comune-i debbono assolvere ai loro doveri  versando i corrispettivi e quanto loro compete. Fermo restando che il contenzioso vada avanti da se , anche se dobbiamo aspettare i tempi lunghi della giustizia e non farsi giustizia da se. Che ciascuno faccia le proprie riserve ma faccia anche il proprio dovere.

domenica 14 ottobre 2012

CARMELO VONO DETTO FLORIO



Stamattina mentre brontolavo per il continuo suono delle campane, per la gente che grida per la strada , per i motori alle otto del mattino accelerati al massimo vengo sgridato da un amico. Guarda che per i funerali si suona prima e durante non dopo. Ma chi è morto di solito è la domanda più ricorrente. Appena avuto la risposta mi metto a gridare anch’io ! Ma come allora non c’è un criterio logico , non serve aver accumulato punti paradiso, qui si spara sul mucchio ! Inutile dirVi quanti nomi che ho citato che dovevano avere la precedenza !
Minuto, magrolino, fine ,dal sorriso accattivante. Una faccia pulita. Ti prendeva per le mani e te le accarezzava. Parlava veloce perché aveva paura,come usa oggi, che non ti lasciassero finire di parlare.”Veni a pighiarimi dumani e ti ci portu ! Io lu sacciu unnè!” . L’appuntamento era davanti la madrice alla terza panchina. Non puoi sbagliare ! L’aiuto a salire in macchina mentre un mascalzone mi fotografa  dicendo che posteggiare in quello spazio è come far morire un diversamente abile insomma è da animale. Nella foto è ben visibile la persona seduta in macchina. La foto finisce a Misilmeri da quel compare di nostri compari e si divertono sfogando la loro raggia. Nemmeno 20 secondi e siamo arrivati. “Prego ?” la mia domanda vuole evitare il saliscendi dalla macchina. “No l’ha tuccari cu li me mani !”. Scende attraversa la strada sottobraccio scende due gradini e tocca la porta. “ Chista è la casa unni nasci Tettuccia ! Propriu chista ! Ni stu marciapiedi jucavamu   nsemmula”. Toccando con le nocchie la persiana. Dopo tante ricerche avevo trovato la casa natale di mia mamma(+97). Lui era felice e orgoglioso di vedermi felice e con qualche lacrima  .  E poi incomincia una serie di informazioni su case e terreni  dei miei nonni ancor oggi registrati a loro nome al catasto. Lo riporto indietro sino alla strata mastra. Ci salutiamo con l’impegno di portarmi alla suvarita dove mio nonno aveva un pizzuddu di terreno a cui era affezionato.
Non sei stato di parola Carmelo Vono. Eppure io ti rispettavo e ti volevo bene. Ma tu te ne sei andato con la stessa discrezione che ti ho conosciuto. Non mi hai permesso né di salutarti né di accompagnarti. Avevo tante cose da chiederti, ma sono stato punito perché ti ho fatto troppe domande ? Ma a chi le facciamo le domande se Voi vecchi ci lasciate ? Si hai ragione “a chi ci serbi  iri a la scola si la verità un ci interessa ?”.
A Novantasette anni  hai diritto a riposare Carmelo Vono detto Florio.