domenica 14 ottobre 2012

CARMELO VONO DETTO FLORIO



Stamattina mentre brontolavo per il continuo suono delle campane, per la gente che grida per la strada , per i motori alle otto del mattino accelerati al massimo vengo sgridato da un amico. Guarda che per i funerali si suona prima e durante non dopo. Ma chi è morto di solito è la domanda più ricorrente. Appena avuto la risposta mi metto a gridare anch’io ! Ma come allora non c’è un criterio logico , non serve aver accumulato punti paradiso, qui si spara sul mucchio ! Inutile dirVi quanti nomi che ho citato che dovevano avere la precedenza !
Minuto, magrolino, fine ,dal sorriso accattivante. Una faccia pulita. Ti prendeva per le mani e te le accarezzava. Parlava veloce perché aveva paura,come usa oggi, che non ti lasciassero finire di parlare.”Veni a pighiarimi dumani e ti ci portu ! Io lu sacciu unnè!” . L’appuntamento era davanti la madrice alla terza panchina. Non puoi sbagliare ! L’aiuto a salire in macchina mentre un mascalzone mi fotografa  dicendo che posteggiare in quello spazio è come far morire un diversamente abile insomma è da animale. Nella foto è ben visibile la persona seduta in macchina. La foto finisce a Misilmeri da quel compare di nostri compari e si divertono sfogando la loro raggia. Nemmeno 20 secondi e siamo arrivati. “Prego ?” la mia domanda vuole evitare il saliscendi dalla macchina. “No l’ha tuccari cu li me mani !”. Scende attraversa la strada sottobraccio scende due gradini e tocca la porta. “ Chista è la casa unni nasci Tettuccia ! Propriu chista ! Ni stu marciapiedi jucavamu   nsemmula”. Toccando con le nocchie la persiana. Dopo tante ricerche avevo trovato la casa natale di mia mamma(+97). Lui era felice e orgoglioso di vedermi felice e con qualche lacrima  .  E poi incomincia una serie di informazioni su case e terreni  dei miei nonni ancor oggi registrati a loro nome al catasto. Lo riporto indietro sino alla strata mastra. Ci salutiamo con l’impegno di portarmi alla suvarita dove mio nonno aveva un pizzuddu di terreno a cui era affezionato.
Non sei stato di parola Carmelo Vono. Eppure io ti rispettavo e ti volevo bene. Ma tu te ne sei andato con la stessa discrezione che ti ho conosciuto. Non mi hai permesso né di salutarti né di accompagnarti. Avevo tante cose da chiederti, ma sono stato punito perché ti ho fatto troppe domande ? Ma a chi le facciamo le domande se Voi vecchi ci lasciate ? Si hai ragione “a chi ci serbi  iri a la scola si la verità un ci interessa ?”.
A Novantasette anni  hai diritto a riposare Carmelo Vono detto Florio.

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