Stamattina mentre brontolavo
per il continuo suono delle campane, per la gente che grida per la strada , per
i motori alle otto del mattino accelerati al massimo vengo sgridato da un
amico. Guarda che per i funerali si suona prima e durante non dopo. Ma chi è
morto di solito è la domanda più ricorrente. Appena avuto la risposta mi metto
a gridare anch’io ! Ma come allora non c’è un criterio logico , non serve aver
accumulato punti paradiso, qui si spara sul mucchio ! Inutile dirVi quanti nomi
che ho citato che dovevano avere la precedenza !
Minuto, magrolino, fine ,dal
sorriso accattivante. Una faccia pulita. Ti prendeva per le mani e te le
accarezzava. Parlava veloce perché aveva paura,come usa oggi, che non ti
lasciassero finire di parlare.”Veni a pighiarimi dumani e ti ci portu ! Io lu
sacciu unnè!” . L’appuntamento era davanti la madrice alla terza panchina. Non
puoi sbagliare ! L’aiuto a salire in macchina mentre un mascalzone mi
fotografa dicendo che posteggiare in
quello spazio è come far morire un diversamente abile insomma è da animale.
Nella foto è ben visibile la persona seduta in macchina. La foto finisce a
Misilmeri da quel compare di nostri compari e si divertono sfogando la loro
raggia. Nemmeno 20 secondi e siamo arrivati. “Prego ?” la mia domanda vuole
evitare il saliscendi dalla macchina. “No l’ha tuccari cu li me mani !”. Scende
attraversa la strada sottobraccio scende due gradini e tocca la porta. “ Chista
è la casa unni nasci Tettuccia ! Propriu chista ! Ni stu marciapiedi
jucavamu nsemmula”. Toccando con le
nocchie la persiana. Dopo tante ricerche avevo trovato la casa natale di mia
mamma(+97). Lui era felice e orgoglioso di vedermi felice e con qualche lacrima . E poi
incomincia una serie di informazioni su case e terreni dei miei nonni ancor oggi registrati a loro
nome al catasto. Lo riporto indietro sino alla strata mastra. Ci salutiamo con
l’impegno di portarmi alla suvarita dove mio nonno aveva un pizzuddu di terreno
a cui era affezionato.
Non sei stato di parola Carmelo
Vono. Eppure io ti rispettavo e ti volevo bene. Ma tu te ne sei andato con la
stessa discrezione che ti ho conosciuto. Non mi hai permesso né di salutarti né
di accompagnarti. Avevo tante cose da chiederti, ma sono stato punito perché ti
ho fatto troppe domande ? Ma a chi le facciamo le domande se Voi vecchi ci
lasciate ? Si hai ragione “a chi ci serbi
iri a la scola si la verità un ci interessa ?”.
A Novantasette anni hai diritto a riposare Carmelo Vono detto
Florio.
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