martedì 23 ottobre 2012

IO C'ERO L'ALTRA SERA AL CASTELLO ...

La presentazione del libro di Vitale,meritava veramente.Il giudizio sul libro dallo tu(devo ancora leggerlo). All'interno della presentazione c'è stato uno spettacolo vero e proprio,a dir poco suggestivo. Stavolta il Sig.Sindaco è arrivato in tempo. Sua l'introduzione due parole tanto per....senza nessun enfasi. Poi il prof Di Marco( vedi premio poesia),purtroppo quando comincia,chi lo ferma più!ed a breve gli daranno anche la cittadinanza onoraria di Marineo.

Terzo intervento il prof d'università con cui F.Vitali si è laureato(Antropologia culturale ed Etnologia  e beni demoetnoantropologici).E’ stato breve e coinciso : un libro che parla di Marineo delle sue tradizioni dell'influenza della Rocca su Marineo e sulla cultura dei marinesi, senza dimenticare tutti quelli sparsi per il mondo,le varie e numerose comunità. E' un prof che invita i suoi laureandi a fare le tesi  su usi,costumi, tradizioni dei paesi del circondario,beni preziosissimi da non perdere.E qui comincia la scaletta il prof Ciro  Viola legge una poesia sulla rocca (naturalmente in dialetto marinese di Vitali).Poi Franco ci dice che è andato alla ricerca di molte cose riguardanti le tradizioni chiedendo ai vecchietti ancora in vita in paese(tra questi suo padre  , 90enne, presente in sala). Si perde nella notte dei tempi l'uso delle serenate fatte la sera sotto i balconi delle amorose. Il maestro Pepe al piano , Taormina al violino intonano le note di una serenata mentre Katia con la sua suadente voce canta. Poi due organettisti anziani cominciano a suonare i loro strumenti. Sembra di essere ad una sagra paesana.
Un cantore delle notti della settimana SANTA, intona un canto suggetivo che parla della passione:vengono i brividi. Prima la sua voce arriva  da lontanissimo(da lontane stanze del castello) e piano piano si avvicina,fino a presentarsi al pubblico. Qualcuno fra i presenti,nato negli anni 50, dice di ricordarselo questo canto in giro per il paese nelle notti della settimana santa. Poi il suono della fisarmonica,caratteristica delle serate,delle feste da ballo. La  suona Mimmo Tuzzolimo (sai quello che va in giro con quello strano camion,con pupazzi e strumenti musicali). Ed infine l'autore del libro parla della antica tradizioni di li vicchiareddi. Si dice che stiano dentro la Rocca e preparino i regali  per il 31 dicembre. Addirittura qualcuno è andato ad appoggiare l'orecchio sulla rocca per sentire i rumori che loro fanno lì dentro muovendosi.
Ci invita a guardare tutte le foto della rocca scattate da lui e pubblicate sul libro. Ma la rocca non va guardata sempre nella stessa posizione,le foto vanno girate.  Si potrà vedere un delfino che guizza fuori dalle onde,un gruppo di persone,degli uccelli in volo,e via con la fantasia...
Sala pienissima. Libri a ruba. Per finire sul fondo della sala una tavola adornata di foglie e frutti vari,tra cui spiccano coloratissimi melograni.
Al centro diversi  panara con calia e semenza ed altri con dolci tradizionali marinesi.

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