venerdì 15 novembre 2019

“La verità e l’amore devono vincere sulla menzogna e sull’odio!”


La panchina di Va’clav Havel
   Questi giorni sono passati 30 anni dalla Rivoluzione di Velluto di cui protagonista fu il dissidente Va’clav Havel che poi e’ diventato l’ultimo presidente della Cecoslovacchia e il primo della Repubblica Ceca.
   Per i giovani ricordiamo che la Cecoslovacchia faceva parte dall’anno 1948 del cosiddetto Blocco sovietico con un regime comunista molto influenzato da Mosca. Negli anni ’60 e’ arrivato un certo disgelo che ha sfociato in Primavera di Praga nel 1968 di cui slogan “Il socialismo dal volto umano” diceva molto dei metodi repressivi e spesso disumani  dei ‘costruttori del mondo migliore’. In agosto di quell’anno le truppe del Patto di Varsavia  (Una Nato dei Paesi dell’Est) guidate dall’Unione Sovietica hanno invaso il Paese stroncando anche quel poco di libertà che si era raggiunto in quei mesi. Per il futuro sorvegliavano ‘la costruzione del socialismo’ con l’esercito e con la paura.
   C’era però qualcuno fra intellettuali, attori, credenti e studenti che si opponevano al regime comunista  diffondendo la verità ad es. sotto forma dei giornali e dei libri clandestini. Nel gennaio 1969 uno studente Jan Palach si è dato il fuoco come protesta contro l’occupazione della Cecoslovacchia. Solo vent’anni dopo nel gennaio 1989 si è arrivati ad una reazione organizzata. Per ricordare il suo gesto la gente si trovava in piazza Venceslao, lì dove si è immolato e vi tornava anche il giorno dopo pur rischiando l’arresto. Così si è ripetuto per una settimana che ha preso il nome La settimana di Palach.
La Signora Havel e l'attrice Sederova
    Il vero cambiamento è avvenuto però in novembre 1989. La prima avvisaglia è stato un imponente pellegrinaggio a Roma il 13 novembre per la canonizzazione della santa Agnese di Boemia. Solo il permesso di uscire dal Paese per tanta gente era un segno di ‘debolezza’ del Partito comunista che prima teneva ben chiusa la Cortina di ferro. S’intravvedeva la vera libertà di culto.
   Il giorno 17 novembre, che si  ricorda la chiusura delle università da parte dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale, gli studenti sono usciti nelle vie di Praga per chiedere la libertà. In seguito Va’clav  Havel e i suoi collaboratori negoziarono l’assunzione pacifica del potere e la fine del dominio del Partito Comunista e l’hanno ottenuto senza spargimento di sangue, con una Rivoluzione giustamente chiamata di Velluto.
   A Milano si sono uniti diversi enti dalla Regione Lombardia, Università degli studi di Milano,al Consolato generale della Repubblica ceca a Milano e il Centro Ceco di Milano con le associazione di Praga come ad es. Knihovna-Library Va’clav Havel ed altri, per ricordare il personaggio che guidò l’opposizione democratica in Cecoslovacchia, sostenitore della promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, Va’clav Havel. Hanno scelto giustamente l’università perché sono stati gli studenti i primi a richiedere ad alta voce la libertà.
L'angolo di Havel .Per continuarne la memoria
  “ Havel’s Place si compone di due sedie collegate da un tavolino rotondo, attraverso il cui centro cresce un albero. E’ un luogo in cui “parla la democrazia” , un luogo creato per un dialogo e una discussione pacifici, interamente nello spirito degli ideali del ex’dissidente Va’clav Havel. Il tavolo è decorato con la famosa citazione e il motto di Va’clav Havel: “La verità e l’amore devono vincere sulla menzogna e sull’odio!”  dice l’autore dell’opera Borek Si’pek.
   Il magnifico rettore dell’Università di Milano,Elio Franzini, il Console generale,Jiri Kudela, ad altri relatori hanno sottolineato come Va’clav Havel -politico è riuscito ad unire la cultura alla politica e a mettere in pratica il suo famoso libro “Il potere dei senza potere” . Ci ricorda che la libertà senza la responsabilità personale è una parola vuota e per conquistarla  ci vuole anche un impegno coraggioso.
 Milano, 14 novembre 2019                                   
 Ruzena Ruzickova

Nessun commento:

Posta un commento