lunedì 8 luglio 2019

LA BANCA DELLA MEMORIA

CONOSCERE MARINEO, 
PER NON PERDERE LA MEMORIA 
E’ stata recentemente pubblicata la prestigiosa opera “Conoscere Marineo attraverso la mail art” curata dall’esperto di filatelia Stefano Di Salvo, che negli scorsi anni ha pubblicato anche il volume “Conoscere Bagheria”. L’opera è frutto di alcuni anni di appassionata e accurata ricerca. Infatti, l’autore è stato in giro per Marineo per incontrare persone, conoscere luoghi e storie, raccogliere notizie e testimonianze. Di salvo non è un accademico né un plurilaureato. E’ un “ricercatore” dotato di una cultura di base, di curiosità unita a sapienza. Il volume di 160 pagine, ricco di oltre 700 immagini (inserite in originali francobolli), presenta eventi storici, tradizioni, persone, istituzioni e fatti che hanno caratterizzato la “vita” marinese nei suoi circa tremila anni di vita: la macrostoria interagisce con le microstorie quotidiane, grandi personaggi storici si affiancano a “comuni mortali” di ieri e di oggi. L’affascinante e scorrevole lettura del testo (arricchita da varie centinaia d’immagini-francobolli) fa incontrare diverse centinaia di nomi di marinesi che hanno lasciato (o stanno lasciando) una traccia in Marineo, persone conosciute e sconosciute, persone “famose” e persone semplici che operano (anche con notevole spirito civico, con costanza e competenza) nel quotidiano senza volere apparire. “Conoscere Marineo” è una pubblicazione che interroga, fa conoscere ed apprezzare, stimola la curiosità. Non è la raccolta di donne e uomini famosi o di coloro che “saranno famosi” o cercano di “essere famosi”, ma una pregevole raccolta utile oggi, e ancor più domani, a conoscere e amare Marineo. Istituzioni, congregazioni, associazioni … e magari i loro responsabili e aderenti) si trovano nelle varie pagine. Non ci sono tutti. C’è chi c’è, c’è chi non c’è, c’è chi avrebbe potuto o dovuto esserci …. I “cercatori di pulci”, i “criticoni di mestiere o di turno”, i “raffinati intellettuali” potranno facilmente trovarci dimenticanze, errori, sviste. Altri lo snobberanno o lo riterranno di parte o penseranno che ci possano essere “loschi affari” o interessi pecuniari o troveranno altri motivi o scuse per non avvicinarsi al testo. Altri lo vorranno regalato. Il mondo va così! Tra l’altro, la stampa del testo non ha fruito di alcun finanziamento. E’ stata sostenuta dallo stesso Di Salvo e da alcuni amici marinesi. Chi vuole restare prigioniero di pregiudizi o diffidenze, lo faccia pure. Il testo non è la raccolta delle persone o degli avvenimenti migliori né quella dei peggiori. C’è in po’ di tutto ma non tutto. Chi desidera testi più completi potrà opportunamente rifarsi con la lettura di prestigiose opere pubblicate da storici locali. Lo spirito dell’autore è stato quello del viandante, del pellegrino, del curioso che va in giro per l’apprezzabile gusto di incontrare e conoscere persone e storie. Nella sua “sacca” ha raccolto un mondo di “cose” alle quali ha cercato di dare ordine per farne dono alla comunità marinese. Perciò gliene dobbiamo essere grati (perché non nominarlo cittadino onorario?). La raccolta, che amo definire naif, è un prezioso tesoro che – a mio parere- dovrebbe essere presente in ogni famiglia ed essere inviata in dono ai marinesi e agli amici che non vivono in Marineo, ma anche trasmessa ai figli e ai nipoti. Viviamo, infatti, in tempi caratterizzati da facili (e talora colpevoli) dimenticanze, da pervasive forme di alzheimer (non mi riferisco alla grave malattia che purtroppo aggredisce sempre più le persone anziane e non solo, ma alla perdita di memoria come pericoloso fenomeno sociale presente anche nelle giovani generazioni e nelle stesse istituzioni). “Senza memoria non c’è futuro”, dice sovente Papa Francesco. Oggi i libri sono spesso mandati al macero e le biblioteche sono poco frequentate. “C’è internet !” affermano solennemente coloro che si ritengono nuovi saggi, senza sapere (o voler sapere/comprendere) che in internet c’è di tutto e di più, nel senso migliore e peggiore; che internet è un mago ammaliatore dove possono annidarsi anche grandi bugie e pericolosi inganni capaci di rendere schiavi i citrulli di turno (vi ricordate la storia del pifferaio di Hamelin, buona metafora anche dei giorni d’oggi?). Perciò è necessario sviluppare, sin dai primi anni di vita, capacità di ricerca, spirito critico e curiosità intellettuale. In tal senso la presenza di libri in casa (e di genitori assidui lettori di libri e giornali) è una preziosa e necessaria risorsa che può liberare dalla schiavitù del telefonino o dei vari computer (e malattie connesse) e allargare gli orizzonti, favorendo una piena maturazione di ogni persona. Ben venga, allora, un testo leggero e gradevole, ma anche ricco di stimoli, qual è quello di Di Salvo, un testo da tenere a portata di mano, da sfogliare e rispogliare, dai giovani e dagli anziani. Potrebbe essere anche un prezioso testo di ricerca anche a scuola. Da leggere, da integrare, da completare.  

Giovanni Perrone - giugno 2019 


 L’articolo che il prof Giovanni Perrone ci ha inviato merita qualche commento. L’aver evidenziato due passaggi è già un commento. Questo lavoro è vittima della sindrome da “senato romano” dove tutti i senatori erano in competizione e solo certe situazioni estreme portavano a decisioni epocali. Questo lavoro è vittima di scontri politici a sangue. Ci ha ricordato il famoso filmato su Marineo che sino al momento che nel filmato non è stata inserita la foto del nostro “lader massimo” il Comune non ha dato il patrocinio. Il gruppo di lavoro che ha spalleggiato il Di Salvo , in automatico è bastato il “consultarsi” (direbbe il Dottor Provenzale : iddu pari un ci curpa…) con lo Spataro per alzare il muro degli appropriatori di sinistra per bollarlo come “contro il popolo” ! Dando altra dimostrazione che qualcunmo sa già il futuro della cultura a Marineo.

2 commenti:

  1. il libro Conoscere Marineo è bellissimo ci porta indietro nel tempo,e nel presente. Grazie a un uomo di Cultura come Stefano di Salvo.
    quello che non mi è piaciuto è che la presentazione non è stata fatta come di consueto al castello,è li che la gente va è lì che c'è la cultura Marinese. A villa Patri chi ci è andato?...Il Signor Stefano di Salvo doveva conoscere il popolo non Villa Patrì.
    Comunque sono felice di esserci, anche se non ispiravo a tanto.
    Grazie. Laura La Sala

    RispondiElimina
  2. Nella mia nota a commento accennavo a questo tipo di problema. Chi ha le chiavi del castello deve fare passerella...
    Se l'amministrazione attuale ha rifiutato di patrocinare il libro come si faceva dopo a inserire il sindaco e il suo consulente "dentro il castello" ?
    Dobbiamo capire che cambiamo padrone ogni volta ...

    RispondiElimina