Da domani Venerdi 2 marzo sino a Domenica 4
Marzo Sicilia Viva in festa a Saronno in Piazza della Vittoria il Teatro
Drammatico dei Pupi sarà protagonista di un evento già collaudato da tempo
inserito in una manifestazione che da oltre 20 anni porta il nome della Sicilia
nelle principali città d’Italia. Oltre 50 gazebi stracolmi di prodotti
siciliani fanno da cornice al nostro teatro che circa ogni ora effettuerà
spettacoli di diverso interesse (bambini,ragazzi, adulti). Oltre 5.000 (cifra
ormai abituale per Sicilia viva) spettatori la scorsa manifestazione hanno
assistito alla manifestazione nella bella atmosfera della piazza principale di
Saronno. All’inaugurazione il patron della manifestazione Carmelo Carlino ,
siciliano di specie protetta e da anni nostro sponsor , offrirà 1.000 cannoli,
mentre un gruppo folcloristico si esibirà davanti il Teatro dei Pupi in balli e
canti della nostra tradizione. Chi volesse segnalare l’evento ad amici e
parenti residenti in zona (Brianza) può avere maggiori informazioni chiamando
il 3291864953 o il 3356631466. La
manifestazione è itinerante e per eventuali prenotazioni o accordi si possono avere informazioni ai numeri precitati.
mercoledì 29 febbraio 2012
lunedì 27 febbraio 2012
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
ASSOCIAZIONE
DIFESA E ORIENTAMENTO CONSUMATORI
SEDE TERRITORIALE DI MEZZOJUSO
Via Filippo Accascina 6, 90030 Mezzojuso (PA)
TEL.3803418384 E-mail adoc.mezzojuso@tiscali.it
Bolognetta, raccolte in un giorno più di 150 firme per
l'abolizione del canone di depurazione.
L'Adoc, da sempre
impegnata nel territorio per la Difesa dei Diritti dei Cittadini-Utenti-Consumatori,
premesso che la Corte Costituzionale, con sentenza n.335/2008, ha dichiarato incostituzionali
le norme di legge che prevedevano l’obbligo per gli utenti del servizio idrico
di pagare i canoni di depurazione anche in assenza del servizio di depurazione
delle acque, ed ha stabilito che i canoni/tariffa di depurazione debbano essere
pagati dagli utenti del servizio idrico solo come corrispettivo dell'effettiva
esistenza del servizio di depurazione. Considerato che il Comune di Bolognetta
è rimasto uno tra i pochi Comuni in Italia a fare pagare il canone di
depurazione senza l'effettivo servizio, l'Adoc, nei giorni scorsi ha richiesto
al Comunedi Bolognetta, all'Aps
ed all'Ato Idrico Palermo1 l'immediata cessazione della fatturazione del canone
di depurazione nelle bollette ed il rimborso e/o il conguaglio degli ultimi 5
anni ai sensi e per gli effetti del Codice Civile. L'Adoc ritiene ingiusto,
sopratutto in un periodo di profonda crisi economica, fare pagare aiCittadini “tasse”
illegittime, per servizi mai resi come quella del canone di depurazione. Domenica
26 febbraio alcuni Cittadini, in poche ore, hanno raccolto più di 150 firme a
sostegno della richiesta fatta dall'Adoc, la raccolta delle firme durerà
l'intera settimana. Nei prossimi giorni aspettiamo le decisioni in merito alle
nostre richieste da parte del Comune, dell'Aps e dell'Ato Idrico.
Mezzojuso lì
27/02/2012
Il Responsabile
Territoriale ADOC
Vincenzo Costa
venerdì 24 febbraio 2012
...IL VAIONT...IL VAIONT...
lA FAESITE |
Un articolo sul
corriere della sera mi porta indietro di cinquantanni. Ho chiesto a mio figlio
di “scaricarmi” il film Vaiont di Renzo Marttinelli. Non lo avevo mai visto. L’ultimo
ricordo che ho del Vaiont è la corriera che a fine settimana da Padova ci
portava a San Martino di Castrozza a Siusi a Passo Rolle. Fermata obbligata era
Bassano del grappa da Nardini sul Ponte a bere secondo l’orario la Tagliatella
o la gialla. Sulla corriera i ragazzi si buttavano a valanga sulle ragazze
gridando in modo blasfemo il vaiont il vaiont. Facevo i turni con un mio amico
per la giacca a vento, gli scarponi e tutto il resto per andare a Siusi. I miei
ricordi sono confusi e dovrei recuperarli scovando in archivio o recuperando la
pagina del Gazzettino del 10 ottobre del 1963. Solo a Longarone oltre 2000
morti. Avevo qualche cliente a Longarone e andavo con la Corriera da Padova a
visitarlo. La Faesite, Zuccherificio di Pontelongo e qualche altro. Quando la
zona fu permessa al pubblico mi si presentò una scena lunare . Dove c’era il
paese ora c’era un enorme campo di terriccio vuoto con migliaia di pezzi di
cose indecifrabili. Vedevi gente in piedi, in gionocchio , per terra fermi dove
avevano individuato la casa , la stanza, un bar, un luogo caro e noto. In
silenzio con grande dignità guardavano nel vuoto. Non riuscii ad individuare
dove erano le fabbriche dei miei clienti perché per chilometri c’era solo
terriccio a perdita d’occhio. Né un albero né un cartello né un muro. Quell’onda
immensa aveva raso tutto.
Per anni noi
ragazzi gridavamo ..il vaiont …il vaiont e ci sono voluti anni e anni per
smetterla. Si è dovuta aspettare una nuova generazione che dimenticasse.
Il veneto è un
luogo strano. Il loro razzismo è inspiegabile. Figli di una repubblica cosmopolita
come Venezia non fraternizzano. Ancora oggi sono cosi. Nemmeno la religione
cattolica li ha guariti. Quando suonavo il campanello di una
ditta e rispondevo al chi xe ? bastava che dicessi sanicola sono … (alla
Montalbano)e il mio accento faceva scattare anticorpi, protezioni, allarmi.
Eravamo i sans paier di oggi. Anni durissimi . Eravamo emarginati, ghettizzati.
In ufficio tutti i giorni mi ripetevano la barzelletta : è in partenza
accelerato per Bologna, Firenze Roma Adis Abeba, Massa Matruc, Napoli Palermo
Tunisi. Mi ha salvato la fidanzatina. Coraggiosissima che andava dicendo che
era in cinta e così venni accettato e quando si accorsero che Lei non era in
cinta mi insultarono per non averla messa in cinta rendendoci ridicoli. Continuavamo ad andare a Bassano lo stesso ma
non volli più andare a Longarone perché quella foto del gazzettino ci aveva
insegnato che là l’altro ieri al posto del terriccio ci vivevano oltre duemila
persone.
Longarone... |
QUO VADIS MARINEO ?
Si tratta
del consorzio Palermo-Parco Normanno dove già almeno tre comuni (Altofonte,
Trabia e Balestrate evidentemente i loro assessori leggono prima di accettare)
non hanno voluto aderire mentre da noi si doveva accettare che le spese
venissero distribuite fra i comuni e che i privati aderenti al consorzio non
compartecipassero alle spese e che le decisioni in ultima analisi spettassero
solo alla capofila (Palermo). Per il resto la unica utilità di questo consorzio
era la possibilità di presentare progetti ottenendo un percorso privilegiato a
punti.
Ora ci
chiediamo come mai il nostro Assessore al Turismo venga sostituito dal
Trentacosti che non è certo un maestro nello spiegare e comunicare (vedi il
Consorzio sulle zone dove ha ceduto la poca credibilità rimastagli) diventando
sempre più pupo del sindaco e non strumento delle istituzioni. Aderire ad un
consorzio di cui subito si evidenziano i difetti del Coinres (spese e gestione
a carico del comune) da “approvare dalla sera alla mattina” sa tanto di gran
consiglio del fascismo” e ci riporta alla mente il Coinres, l’affare Delisi,
insomma la gestione della cosa pubblica come cosa privata. E qui torniamo al
Perrone che esulta perché “la famosa maggioranza del sindaco è volata come
polvere indifferenziata” . Il consiglio urgente si è sciolto dimostrando che nemmeno i suoi consiglieri
sostengono il sindaco. Non a caso abbiamo citato il caso Delisi . Anche lì
astio rancore e pruderie da federale hanno prevalso così come ieri sera si è
tentato di oscurare istituzioni dello stato aggirandole con il Cavallo di Troia
del momento che vive di luce riflessa. A queste cose un uomo di cultura si
dissocia , si allontana, non condivide.
Volerci
gettare in un pozzo simile al Coinres fa vacillare la nostra ragione , perché
il caos istituzionale è al limite del rispetto umano. Nemmeno durante il
fascismo avvenivano cose del genere,
tentare di scavalcare il Consiglio , non inserire la proloco in un
discorso turistico e tanti altri gesti ci portano a considerare la nostra
amministrazione pronta per un commissariamento. Abbiamo assessori sfiduciati
(da 8 voti su 10), la stessa maggioranza che non vota le decisioni del Sindaco,
e questo baipassare le istituzioni ci fa
temere…
No
Consigliere Perrone c’è poco da stare allegri (la figura della maggioranza di
ieri sera) non si è trattato del fallimento del riformismo ribaudiano , ma
bensi della conferma che da ora in avanti dobbiamo salvare il nostro lato B.
Con buona
pace della sinistra garantista a questo punto socia e connivente.
giovedì 23 febbraio 2012
mercoledì 22 febbraio 2012
PROCLAMI !
La mela di eva. In estinzione irreversibile come la faccia tosta |
PROCLAMI !
“MARINEO. Un’importante svolta per
la scuola di Marineo, che dal prossimo anno avrà un proprio Istituto
comprensivo frequentato da oltre 760 alunni fra scuole materna, elementare e
media”.
Cosi il 9 febbraio scorso il Bollettino comunale citato in un blog privato ma in pratica il solo organo ufficiale personale del nostro Sindaco e Gazzetta Ufficiale del nostro Comune dava questa notizia. Alle cose realizzate da “questo gruppetto” abbiamo fatto il callo. Sono le famose “vittorie di fantasia” che se i posteri andranno a cercare troveranno a iosa sparse ovunque.
Cosi il 9 febbraio scorso il Bollettino comunale citato in un blog privato ma in pratica il solo organo ufficiale personale del nostro Sindaco e Gazzetta Ufficiale del nostro Comune dava questa notizia. Alle cose realizzate da “questo gruppetto” abbiamo fatto il callo. Sono le famose “vittorie di fantasia” che se i posteri andranno a cercare troveranno a iosa sparse ovunque.
Siamo sbalorditi che una persona preparata come Rosa Crapisi si
presti a questi giochetti. Di cultura friulana ma di nascita corleonese
avalla resoconti frutto di pura
immaginazione ancora non realizzati , di difficile realizzazione a tempi brevi
e senza una paternità locale ma frutto di decisioni statali vantati come
risultati di grande “lavoro” e impegno locale (L’essersi attivati
con forza e determinazione per sottolineare le scelte sbagliate del passato ha
fatto sì che alla fine a prevalere fossero la ragione ed il buon senso ). Siamo alle solite.
Un qualsiasi dipendente scolastico è in grado di formulare una richiesta su una
legge sia statale che regionale. Queste leggi in pieno stile “italiano” sono
contraddittorie e di là da essere realizzate. La signora Crapisi sa che presto
dovrà tornare a “casa” se non vuole perdere l’ultima opportunità, ed andare ad
avallare “per certo” una cosa “suggerita per legge” dallo stato (partiamo dalla
finanziaria e quindi nata come veicolo di risparmio – riduzione spese,
possibilità di ridurre il personale ,migliore funzionalità) non la si può
“vendere” come “cosa fatta”. Nulla è stato deciso , nulla è sicuro. A nostro
parere questi proclami-mussoliniani noi
siamo abituati a sentirli dal nostro “staff” comunale che è in piena campagna elettorale
politica , dai nostri assessori trattati da pappagalli da chi “traduce” il loro pensiero.
All’accorpamento ,senza’altro generalmente positivo, ci sono risvolti negativi
(finanziamento dell’istituto, logistica interna, riduzione del personale se e
dove occorrerà e cosi via). Quando abbiamo deciso di mettere le mani su questo
argomento ci siamo trovati in un mare di leggi,circolari, decreti,
interrogazioni che le carte del coinres in confronto sono un passatempo.
Sarebbe un gesto molto friulano se la direttrice confermasse che questo
accorpamento e uno spazio che si trova per ora nella valle dell’eden e
precisamente nella zona dove si trova una certa mela dove c’è ancora il
cartello “mela non ancora morsa , attenzione agli effetti collaterali”.
Solo a titolo
documentale alleghiamo quanto riportato
da ceripnews invitandovi a “navigare su quel sito “ per capire che siamo in
alto mare o meglio in alto eden…
www.ceripnews.it Il Dimensionamento
siciliano finisce alla camera
L’onorevole Alessandra Siragusa (PD) ha presentato un’interrogazione al
ministro Profumo, affinché chieda spiegazioni all’Assessore regionale
all’Istruzione sui criteri adottati e sulle modifiche apportate al Piano di
dimensionamento della rete scolastica siciliana operate al di fuori del Tavolo
istituzionale, già talora divergente rispetto ai criteri stabiliti in
precedenza dalla stessa Regione Siciliana.
Il Piano, inviato nei giorni scorsi dall’Assessore regionale al Ministero, ha subito successive modifiche frettolose peraltro non adottate in sede di una trasparente discussione del tavolo regionale e subito dopo è stata esitata una errata corrige che mimetizza altri ritocchi opinabili.
L’onorevole Siragusa nell’interrogazione si chiede “la ratio degli ultimi nuovi accorpamenti, riorganizzazioni, aggregazioni, fusioni che coinvolgerebbero soprattutto due province - quella di Palermo e quella di Messina - nove comuni ed undici scuole”. Occorre al più presto fare chiarezza!
Il Piano, inviato nei giorni scorsi dall’Assessore regionale al Ministero, ha subito successive modifiche frettolose peraltro non adottate in sede di una trasparente discussione del tavolo regionale e subito dopo è stata esitata una errata corrige che mimetizza altri ritocchi opinabili.
L’onorevole Siragusa nell’interrogazione si chiede “la ratio degli ultimi nuovi accorpamenti, riorganizzazioni, aggregazioni, fusioni che coinvolgerebbero soprattutto due province - quella di Palermo e quella di Messina - nove comuni ed undici scuole”. Occorre al più presto fare chiarezza!
lunedì 20 febbraio 2012
CONCUSSIONE O CORRUZIONE ?
A VENTANNI DA
MANI PULITE … AVEVO VENTANNI DI MENO …
Alcune edizioni di Pausania consultabili in redazione |
Vent’anni fa
Di Pietro faceva paura a tutti tranne a chi non aveva niente da nascondere.
Aveva già interrogato e arrestato tre quarti dei miei clienti e già noi ci
trovavamo disperati. Eravamo combattuti fra il suo “mani pulite” e la strage di
aziende e attività che si portava dietro. Io ero sicuro che una mattina ci
saremmo svegliati con il solito “colpo di stato all’italiana” ma ci consolava
il fatto che tecnicamente ci sembrava impossibile in un paese lungo circa 2000
chilometri. Veder sfilare davanti la Tv facce di politici arcinoti con la bava
alla bocca era un sogno bellissimo ma ci ricordava tanto piazzale loreto…
Insomma non ci piaceva. Ma era anche l’unico metodo per “dialogare” con una certa
classe politica. Eravamo convinti che si trattava di una “lezione” ma che poi
le cose sarebbero tornate (nel giro di ventanni diremmo oggi, a sentire certe
dichiarazioni) come prima.
Essere
interrogati dal Di Pietro o dalla macchina da lui creata-gestita ti metteva in una
situazione senza uscita: o concussore o corruttore. Personalmente ci volle qualcuno
che mi spiegasse perché il mio avvocato mi suggerì di presentarmi da solo per
via di una strategia già collaudata …ma come, io sto con un piede nell’inferno
e lei mi dice arrangiati ? Non eravamo nemmeno una ventina in attesa e ci volle
poco a capire che eravamo una parte di quei trecento. La metà sicuramente si
immaginava già in galera e sospetto che nella valigetta 24 ore portassero un
pigiama e uno spazzolino da denti. Un giovane finanziere ci spiega “che essendo
impossibile che il giudice possa interrogare tutti ha delegato in base all’articolo
(più di uno) degli ufficiali , saremmo messi in una stanza dove il giudice
avrebbe presenziato agli interrogatori garantendo
ecc.ecc.” . A me toccò proprio quel giovane finanziere che dopo avermi letto
diritti e imputazioni concluse: “ lei deve dirmi quali furono i suoi rapporti
con le seguenti persone, e giù i nomi,funzionari dello stato, durante la
ispezione che la Guardia di Finanza le fece nel 19..”. L’imputazione mi era
nota perché dalla famosa telefonata in poi mi giunse una notifica che chiariva
il fatto. Ricerca in archivio , scova le carte di circa 10 anni prima, trova appunti
e cose varie per almeno sapere di cosa
parliamo. “Scusi ma cosa devo rispondere ?… chiesi ingenuamente”. “Come stanno
le cose…” mi rispose. Si ma se rispondevo “mi è stato chiesto un compenso per…”
era concussione; se dicevo “ho offerto…” era corruzione. Quando suggerii …”né una
cosa né un'altra…” il finanziere si mise a ridere guardando il Di Pietro seduto
al centro della sala … Come a dire …già visto questo film…”.
La signorina
che mi aveva a suo tempo passato la telefonata nell’analizzare le carte aveva
trovato un documento che aveva conservato per tutti questi anni e che aveva
spillato dietro il rapporto degli ispettori. Io giravo e rigiravo quel
documento mentre il finanziere mi sollecitava una risposta. Mi chiese cosa
fosse quel documento convinto che citasse cifre, nomi di finanzieri , indirizzi
di abboccamenti segreti e cosi via. Ormai conoscevo quella risata “siciliana”.
Il “siracusano” si alzò andò al tavolo del Di
Pietro mostrò il “vecchio rapporto della finanza “ dove venivamo segnalati
(ancora da accertare) per effrazioni non superiori a Lire 750.000 (su cui andammo
a pagare circa 200.000 lire di sanzioni e capitali senza obiettare) . Si volle
tenere “il documento” e mi gratificò di
una fotocopia. Al che prima di congedarmi esaudì una mia richiesta. Tornò il
sorriso siracusano mentre ritornava dal Di Pietro che firmò quella mia
richiesta “salva vita” mente si esercitava a sorridere alla “siracusana”.
Ero giovane o
meglio avevo ventanni di meno , ero meno credibile e spiegare agli amici che
ero stato interrogato dal Di Pietro a Milano nel pieno della tragedia di “mani
pulite” non era credibile ,non essendo stato arrestato,salvo che mostrassi un
documento che attestasse il fatto. E così per ventanni ho tenuto appeso nel mio
ufficio quel documento. E “quell’altro documento, quello risolutore del
concussione-corruzione” ? Era una ricevuta fiscale
ufficiale registrata anni prima che dimostrava la non avvenuta
corruzione-concussione con scritto dietro “n.3 cassate e 12 cannoli acquistate
e consegnate ai finanzieri alla fine dell’ispezione per lire 18.000". Cassate e cannoli di cui
una parte “abbiamo dovuto “ consumare tutti insieme in ufficio .
ps. la lettera è consultabile in redazione
ps. la lettera è consultabile in redazione
venerdì 17 febbraio 2012
GRAZIE AMICI DI GASTON AVENUE
Nella vita centenaria dell’Associazione San Ciro , gli amici
americani ci hanno sempre tenuti in costante considerazione tenendoci
aggiornati sui loro eventi. Si sono succeduti vari coordinatori in entrambe le
sedi che hanno cercato di far sempre il meglio per dar lustro alle qualità
degli associati sempre attaccati alle origini , usando come collante la
devozione a San Ciro. E’ stato sempre come una bandiera a cui tutti chinavano
la testa. Quelle rare volte che la bandiera non sventolava o veniva strapazzata
San Ciro provvedeva a placare gli animi. Là , in America, bastava nominare San
Ciro , Marineo, Sicilia, Italia e i cuori palpitavano, gli occhi luccicavano ,
ci si alzava in piedi. Qui le sensazioni sono state sempre diverse. Quasi di
autosufficienza. I soliti giudizi sugli americani e sui neoamericani. Si
aspettavano che venissero a trovarci per organizzare collette, stilare liste di
aiuti e cosi via. Esistevano anche i
consulenti. Ma no a quello non dare niente è comunista non ama l’America. A
quell’altro escludilo è sparritteri.
Pochi si sono
accorti che i “nostri”americani sono cambiati. Anni e anni di duro lavoro gli
hanno portato un ottimo benessere e sono orgogliosi di mostrarcelo a viso
aperto. Rispettandosi si misurano il benessere e fanno a gara per distribuirne
una parte compartecipandone gli altri con donazioni , regali ,sponsorizzazioni mentre
vivono in una certa agiatezza. C’è ancora chi combatte tutto questo per propria
incapacità ripescando quell’odio di classe che si credeva morto e sepolto. Il
denaro guadagnato correttamente non puzza. Puzza solo per chi vive di odio.
Da noi c’è
ancora qualcuno che vive ed è vittima di questo tipo di odio. L’americano , in
questo caso il nostro americano, è orgoglioso di mostrare il suo benessere, i
suoi successi economici e come uno di noi che riceve un plauso perché ha
fatto bene una cosa e nessuno lo insulta se quella cosa a lui è riuscita.
Noi
recentemente abbiamo assistito alla indegna gazzarra scatenata ad arte da gente
non avvezza allo stile, alla dignità, al rispetto per premiare Charles De Lisi,
emerito e glorioso scienziato che ci è piovuto dal cielo ,non avendo fatto nulla per meritarcelo. Si sono scannati,
sino al punto da essere rifiutati, con insulti, sfiducie, ed eleganza vuole che
qui ci si fermi. Ci hanno preso in giro con chiavi fasulle e cittadinanze
sibilline.
Siamo fatti
così.
Troverete qui
accanto una foto che riproduce una pagina del nostro quotidiano americano dove
si dà notizia della festa organizzata dalla nostra comunità americana in onore
di Charles De Lisi. Tutto lo staff americano della Associazione di Gaston
Avenue ,San Ciro, guidata da un cerimoniere di eccezione , Sal Pernice, dal suo
Presidente Ciro Cutrona dai vari soci e dirigenti, fra cui alcuni nomi
Zuccaro,Barcia,Ingui ,D’Amico,Patti,Piazza,Busciglio,Sergio,Spataro,Spinella,
Tuzzolino, Sclafani, Scro e tantissimi altri ci hanno ripagato della predetta
indegna messinscena .
Li ringraziamo
per aver riparato ad una certa cafonaggine e per , bene o male, aver
sponsorizzato le nostre estati marinesi altrimenti avremmo galleggiato su fiumare
che il depuratore a Risalaimi si è rifiutato di filtrare.
E dire che
sono gli stessi dall’alto dei loro diplomi che sbeffeggiano ancora oggi
giovedì 16 febbraio 2012
COLEI CHE DISSE NO A FEDERICO II
Questi giorni esce in Italia un libro che
ci presenta una santa, contemporanea di san Francesco e di santa Chiara
d’Assisi, Sant’Agnese di Praga. Viene rappresentata con una corona in testa e
in effetti era la figlia del re boemo Přemysl Otakar I e sorella del re
Venceslao I. Nel 2011 si ricordavano 800 anni dalla sua nascita e a Praga, nel
suo monastero, è stata allestita una grande mostra dedicata alla sua vita e a
tutte le rappresentazioni grafiche che ce la avvicinano. La mostra si può
vedere ancora fino a 25 marzo 2012.
Perché potrebbero suscitare l’interesse
del lettore italiano le complesse vicissitudini di una donna tanto diversa
dalle donne di oggi? A nessuna di noi capita di essere promessa sposa a
pretendenti per motivi di alleanze politiche, di rifiutare le nozze con niente
di meno che con Federico II, re di Sicilia,
per aver abbracciato la Signora Povertà, perché affascinate dalla
spiritualità di san Francesco d’Assisi. (“La Leggenda cita le parole con le quali egli reagì alla notizia del
rifiuto di Agnese portata dai messaggeri: Se
una tale ingiustizia ci fosse venuta da qualsiasi altra persona, non ci
asterremmo certo dalla vendetta per l’umiliazione subita. Ma l’aver scelto un
Signore più grande di noi, crediamo sia stata un’ispirazione divina e non lo
consideriamo una umiliazione.”)
Eppure è nostra “sorella” per tanti
motivi. Nella sua patria, il regno boemo, oggi la Repubblica Ceca, il suo
destino è stato spesso ricordato vent’anni fa, durante la rivoluzione di
velluto. Un’antica profezia diceva che nei Paesi cechi si sarebbe istaurata
un’epoca di pace e prosperità quando la beata Agnese di Boemia sarebbe
canonizzata. E questo momento era arrivato proprio nei giorni che a Praga i
cittadini si sono ribellati al regime comunista che in pochi giorni è caduto.
(Non sono certo privi di problemi gli
eredi di Agnese, ma una cosa è certa: ora c’è la libertà religiosa che per i
cristiani è sicuramente un valore importante.)
La principessa Agnese che ha rinunciato al
benessere e alla vita comoda alla corte di sua padre e suo fratello, ambedue re
di Boemia, per rinchiudersi in un monastero che lei ha fondato e per occuparsi
dei malati e dei poveri nel suo ospedale è un esempio anche per molte donne di
oggi. “E’ diventata un simbolo della nuova concezione della medicina nata nella
seconda metà del ventesimo secolo. Si chiedeva alla medicina di non occuparsi
più solo dei malati curabili, ma di farsi anche carico dei malati terminali
che, pur se inguaribili, avevano bisogno di aiuto.” Come Agnese e le sue nobili
parenti si sono dedicate alla costruzione di ospedali, così anche oggi ci sono
le donne che fondano gli ‘ospizi’ per gli anziani e per i malati terminali.
Inoltre l’ambiente della famiglia di
Agnese anticipa in qualche modo le famiglie ‘allargate’di oggi: il padre di
Agnese ha ripudiato sua prima moglie Adleta dalla quale ha avuto 8 figli. Una
di loro fu Guglielma, che ha vissuto insieme al figlio a Milano “e si fece
conoscere per la sua devozione e il suo atteggiamento caritatevole tanto che le
si fece intorno una intera comunità che la venerava come santa. La comunità
divenne una vera e propria setta dalle caratteristiche fortemente femministe
che vedeva in Guglielma l’incarnazione dello Spirito Santo. Si sono conservati
gli atti del processo dell’Inquisizione ai rappresentanti di spicco della setta
che finirono sul rogo come eretici. Furono bruciate anche le spoglie di
Guglielma perché non diventasse oggetto di culto.” Quando il padre di Agnese, Přemysl
Otakar I divenne potente sposò Costanza, madre di Agnese dalla quale ha avuto
altri numerosi figli. E’ molto probabile che Agnese conosceva solo alcuni dei
suoi fratelli, sorelle, fratellastri e sorellastre. Agnese visse anche 8 anni a
Vienna, per imparare come si comportava da regina o da imperatrice. Di affetto
della famiglia ha quindi ricevuto molto poco eppure è rimasta legata alla sua
famiglia. Da grande sapeva riconciliare suo fratello, il re Venceslao I con il
figlio Přemysl Otakar II ed era di esempio alle sue nipoti.
Le autrici del libro, D.Pohunková e
M.Kyralová hanno riassunto l’importanza dell’esempio di sant’Agnese per noi
nella loro introduzione così: “Il
racconto della vita di Agnese e gli ideali da cui era animata non hanno perso
nulla della loro validità anche se sono nati in un’epoca lontana dalla nostra.
Oggi vogliamo tutto e subito, siamo vittime del consumismo, incapaci di
affrontare la malattia e la morte, dubbiosi riguardo alle nostre radici
cristiane, prevalentemente materialisti nel tentativo di definire i nostri
interessi nazionali. Pertanto una riflessione su Agnese, la sua vita e le sue
opere di promozione umana sociale, e la
sua intercessione, potrebbe aiutarci a riconoscere i valori essenziali della
vita.” Lo auguriamo anche ai lettori italiani.
Růžena Růžičková
D.Pohunková
e M.Kyralová - Santa Agnese di Praga-Le Paoline , Figlie di San Paolo, Milano 2012-
traduzione italiana di Růžena Růžičková e di Maria Teresa Natale
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