lunedì 9 luglio 2012

MAI DIRE MAI


Avevamo detto che saremmo tornati sull'argomento e vi presentiamo due testimonianze ed una nostra riflessione. 

Cara Preside,
purtroppo il nostro percorso insieme è arrivato al capolinea. È difficile salutare una persona che si conosce da molti anni e per la quale si è provato molto affetto:  solo adesso ci rendiamo conto di quanto grande sia questo sentimento. Nelle menti di tutti noi ha lasciato ricordi incancellabili: è impossibile dimenticare tutte le lezioni di vita che ha svolto nelle nostre classi, attraverso le quali ci ha fatto riflettere sulla società odierna e sui modi di fare, a volte sbagliati, della gente e soprattutto di noi ragazzi.  In questi anni è riuscita a mettersi allo stesso piano di tutti noi, facendoci sentire importanti e mettendoci a nostro agio. Ci ha sempre coinvolto in tutte le attività rendendo qualsiasi lavoro, apparentemente noioso, divertente e istruttivo. Il suo modo di essere e di comportarsi è sempre stato un modello di riferimento per noi alunni che abbiamo sempre cercato di somigliarle. Abbiamo passato momenti bellissimi insieme che noi tutti ricorderemo con affetto e anche con un po’ di nostalgia: i Natali, i Carnevali e tutte le recite in cui abbiamo dato sempre il meglio per esprimerle la gratitudine che proviamo nei suoi confronti. È sempre stata una donna in movimento e quindi adesso, dato l’arrivo della pensione, può trovare il tempo per riposarsi un po’. Speriamo che anche lei abbia ricordi bellissimi di noi tutti, che di certo non la dimenticheremo mai. Vogliamo concludere questa lettera con un GRAZIE per tutto quello che ha fatto per noi, per quello che ha fatto per l’edificio scolastico, e soprattutto per l’affetto che ci ha donato in tutti questi anni, quindi BUON PENSIONAMENTO e a presto.
Rosaria Lo Bianco a nome degli alunni della scuola di Bolognetta

     Non posso dire che conoscevo la preside della scuola media di Marineo in tutto il suo operato. Me ne parlava mia cognata, sua compagna di scuola, con molta ammirazione ma io non ho potuto mandare i nostri  figli nella sua scuola, anche se mi sarebbe piaciuto. Vivevamo a più di mille km di distanza. Conoscevo bene le scuole di Milano, sia quelle che hanno frequentato i nostri figli sia quelle dove ho insegnato.  Durante una mia permanenza a Marineo, Maria Cira mi ha invitato a visitare la sua scuola. Ho accettato l’invito ma mi dicevo che non potrò entrare nelle classi durante le lezioni e quindi non potrò farmi un’idea del tipo di lavoro che svolgevano i suoi insegnanti. Mi sono ravveduta appena varcata la soglia dell’edificio. Ho trovato una galleria d’arte e di gusto che raccontava molto del lavoro degli insegnanti con i loro alunni, della loro preparazione, della loro paziente guida nell’eseguire i ‘murales’ che facevano dell’edificio scolastico un’enciclopedia dell’arte moderna. Quale differenza con le scuole milanesi, assomiglianti spesso alle caserme adornate solo con le scritte degli studenti che parlano dei loro amori e dalla loro appartenenza politica, quando va bene, altrimenti  solo con gli scarabocchi incomprensibili.     Non voglio idealizzare una scuola e denigrare le altre ma quello che ha realizzato la preside della scuola media di Marineo è un gioiello, un biglietto di visita di una donna piena di interessi, che ama il suo lavoro e sono convinta che lei continuerà a occuparsi di tante cose, che le sue giornate saranno ancora piene d’impegni. Glielo auguro di cuore.                                                                                                                                                             Růžena Růžičková

Appena avuto conferma che la Maria Cira Muratore in Bivona era “in pensione” mi sono sorti alcuni dubbi che ho sempre espresso all’interessata senza averne mai risposta. Non è facilmente avvicinabile soprattutto sui temi del suo ruolo professionale. Avrei voluto che “scaricasse” il “tenuto dentro” di tantissimi anni, le sue sensazioni, le battaglie , gli sgarri, i rapporti con i docenti, con le istituzioni. Chissà forse “appena in pensione effettiva” “vuoterà il sacco”. Ma già possiamo registrare alcune impressioni. La successione. Ora aspettiamo un ribaudiano al suo posto. Che “pulisca la scuola dai graffiti ai murales, dalla paccottiglia artistica al vasellame, dalle ciamarite alle tele. Cancellare qualsiasi tipo di passato è il primo obiettivo dei nostri politici biliosi. La cosiddetta “damnatio memoriae” , tanto cara ai nostri bibliotecari, deve avvenire presto e decisa. E’ come la scomparsa di Aldo Calderone ignorata dal nostro blog-ribaudiano . Non si osi “distruggere” il passato costruito da decine di docenti in sintonia con questa preside ! Che il sostituto-a rispetti questa immane quantità di lavoro e di energie. Generazioni di ragazzi sono stati “allevati” a valori cari ai genitori . Che le amministrazioni ricordino che la gente di Marineo è usa rispondere con moti popolari e rivoluzioni a chi vuol imporre  museruole e mal governo. E proprio di questo mi parlava Aldo Calderone elencandomi le rivoluzioni della prima metà dell’800 a Marineo. Può una simile persona andare in pensione ? Cosa farà ora ? Cosa rispondere a chi mi chiede perché non raccontare della sua vita professionale ? Affidiamo ad altri questo compito. Noi ci chiediamo ciò che da più parti ci chiedono . Si metterà in politica ? Vorrà essere il nuovo sindaco di Marineo ? Sarà consulente del Ministero ? Assessore alla Cultura ? Bibliotecario  a tempo pieno per “resuscitare” la nostra biblioteca ? Assessore alla P.I. ? Fossi il Capo della Amministrazione non mi lascerei sfuggire questa occasione. Avere come collaboratrice una persona di tale esperienza e capacità fa la differenza. Gli affiderei un incarico preciso , specifico con dei grossi paletti e poi attenderei i sicuri risultati. Così si costruisce il futuro. Con la qualità. Con la sola Costa , con la Scarpulla non siamo andati lontano. Aver sfidato Coinres non ci ha portato lontano. Avere 10 undicesimi di consiglio comunale contro non è ideale, riconfermare assessori sfiduciati la sa di impudenza, riassegnare continuamente incarichi è segno di instabilità e di arroganza da quattro soldi .
L’unica cosa di cui siamo sicuri è di cui siamo certi è che Maria Cira Muratore in Bivona , depositaria di tanti nostri valori, avrà l’affetto di migliaia di suoi studenti che la saluteranno tutti i giorni incrociandola per la strada.
  IL GUGLIELMO

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