giovedì 8 febbraio 2018

POSSO VANTARMI DI AVERE DUE AMICI INTESTARI DI STRADE

L'altro giorno Benedetto Rossi mi ha mandato queste due righe . Benedetto è un grande cultore della memoria di suo Padre, con cui ho condiviso moltissimi anni a Monreale . Ne è nata una profonda amicizia mai scalfita nè dal tempo nè dagli uomini. Ho imparato da lui a comnoscere i siciliani , da lui che fu il mio amico puparo gentiluomo , la mia quinta palma di Monreale. Tutta la sua numerosa famiglia mi ha sempre rispettato e coinsiderato "uno di loro". Ora rispolverare i tanti ricordi non mi piace, perchè i ricordi ,almeno per me, alcuni almeno, sono troppo intimi e meritano rispetto.
Benedetto Rossi spesso mi invita a Monreale quando organizza eventi in memoria del Padre. Io non sono mai andato perchè ho sempre avuto il timore che la mia presenza potesse sminuire, seppur minimamente quella di Enzo Rossi  ,


Gentile maestro Onofrio Sanicola,
ho il piacere di comunicarle che lo scorso 14 dicembre l'amministrazione comunale ha assegnato una via a mio padre, che oltre a rappresentare un riconoscimento alla persona, vuole essere un riconoscimento al mestiere di puparo e all'opera dei pupi a Monreale, di cui entrambi siete stati protagonisti.
Le allego i link di monrealenews.e filodiretto e un rigraziamento a nome della famiglia.
https://www.monrealenews.it/cronaca-monreale/cronaca-varia/19834-una-strada-intitolata-a-enzo-rossi.html
https://www.filodirettomonreale.it/2017/12/14/monreale-intitolata-al-puparo-enzo-rossi-via-m19/
https://www.monrealenews.it/cronaca-monreale/cronaca-varia/19868-la-via-da-intitolare-a-enzo-rossi,-la-famiglia-%E2%80%9Cun-riconoscimento-all%E2%80%99artigiano-e-all%E2%80%99opera-dei-pupi,-patrimonio-immateriale-dell%E2%80%99umanit%C3%A0%E2%80%9D.html
Un caro saluto, Benedetto Rossi


Lo ha deciso la Giunta comunale nella seduta di martedì scorso

MONREALE, 14 dicembre – Sono trascorsi ben 13 anni dalla scomparsa di Enzo Rossi, uno degli ultimi pupari della Sicilia, ed il Comune lo ha voluto ricordare con l'intitolazione di una strada situata nei pressi della via Circonvallazione, a Monreale.
La delibera predisposta dal Servizio Demografico del Comune di Monreale, dopo avere ottenuto l’ok della commissione Toponomastica, è stata approvata dalla Giunta presieduta dal sindaco Piero Capizzi, che ha esaminato ed accolto all'unanimità di voti favorevoli, la proposta presentata dalla famiglia Rossi di assegnare un toponimo al proprio congiunto che con grande maestria e il profuso impegno si è distinto nell'arte culturale popolare siciliana.

Enzo Rossi, morto all'età di 72 anni, era un'operante e costruttore di pupi siciliani di straordinaria bellezza, arricchiti di armature possenti e scintillanti realizzate, forgiate e dipinte dallo stesso maestro.
Un uomo che costruiva i suoi pupi con meticolosità, la cui maestria gli ha permesso di conoscere, tra le infinità di persone, anche Onofrio Sanicola, proprietario di diversi teatri a Marineo, Roma e Milano, di cui divenne grande amico a tal punto da eseguire insieme numerosissimi spettacoli nel "Teatro Guglielmo", all'interno dell'Istituto Sacro Cuore di Monreale.
Rossi si può considerare il custode di un patrimonio inestimabile che con impegno ed estro ha realizzato veri e propri gioielli dell'artigianato siciliano ed ha partecipato a numerose trasmissioni radiotelevisive, portando in tutto il mondo le storie dei paladini di Francia.
Ha collaborato con i fratelli Munna, teatranti monrealesi, con Ciccio Sclafani ed ha eseguito numerosi spettacoli con la collaborazione di Piero Scalisi, anch'egli puparo - figlio del già citato maestro Ciccio Scalisi – facendo conoscere le imprese eroiche dei paladini di Carlo Magno.
Nel corso del 2014, a dieci anni dalla sua scomparsa, il figlio Benedetto, ripercorrendo il sentiero commosso dei ricordi, ne ha tracciato un profilo umano e professionale dai contorni nitidi, ricostruendo le tappe fondamentali della sua formazione, la passione per il teatro dei pupi in un opuscolo dal titolo "Elogio della memoria", arricchito inoltre da un'interessante documentazione fotografica e da alcune opere di artisti che l'hanno conosciuto.


Al tempo del mitico Teatro Guglielmo di Monreale

Monreale, 14 dicembre 2017 – Via Enzo Rossi, puparo. È stata intitolata martedì all’artigiano puparo della famiglia monrealese Rossi via M19 A, la strada che si trova nei pressi di via. Dopo il nulla osta della Prefettura si provvederà all’inserimento nello stradario e all’affissione della targa viaria. Altre vie saranno intitolate a cittadini monrealesi che si sono distinti nel corso degli anni e hanno contribuito ad arricchire la cultura della città.
Enzo Rossi nasce a Monreale il 26 marzo 1932, trascorre la sua infanzia tra i vicoli dello storico quartiere Carmine dove abitavano i suoi genitori e, proprio nel cortile Manin Ignazio Munna, nel suo teatrino dei pupi, con abilità e passione faceva sguamare la spada ai suoi cavalieri raccontando storie fantastiche, dava anima a vita e duelli, battaglie e intrecci amorosi. La passione per l’opera dei pupi risale agli anni successivi alla guerra. Fin da ragazzo frequenta i teatrini dell’opera dei pupi e le botteghe artigiane dei pupi di Palermo. Nel 1956 si specializza presso i laboratori di Ciccio Scalisi per le armature e di Peppino Celano per l’ossatura dei pupi.
Sono anni d’intensa lettura, durante i quali approfondisce la conoscenza dei poemi epico Cavallereschi, che metterà in scena in un teatrino preso in affitto da Peppino Celano noto cuntista puparo, in via Duca degli Abruzzi a Monreale avvalendosi della collaborazione di alcuni manovratori monrealesi. Inizia la collaborazione con pupari e operanti del calibro di CiccioScalisi, Peppino Celano e Francesco Sclafani, per anni Enzo Rossi ha realizzato pupi per il teatro diSclafani e ha prestato la sua maestria di operante negli spettacoli nel teatro di via Matteo Bonello. Negli anni ’70 del secolo scorso recitò nel ruolo di Don Rodrigo in una parodia musicale de “I Promessi Sposi” nel teatro della Chiesa del Carmine Monreale. Negli stessi anni Rossi allestiva un teatrino nell’ex Convitto Guglielmo, rimasto attivo fino al 1976.
Collabora con i fratelli Muma, che avevano ereditato il teatrino del padre, seguendoli nelle loro tournée. Negli anni ’80 del secolo scorso conosce Onofrio Sanicola, operante Marineo, erede dei pupari Nino Mancuso e Nino Cacioppo. A Monreale allestisce il teatrino Guglielmo nei locali dell’Istituto Sacro Cuore di via D’Acquisto.
Nel teatro dei pupi la compagnia Sanicola-Rossi rappresentò dei poemi quali Pipino il Breve, La Rotta di Roncisvalla, La Battaglia di tre contro tre a Lampedusa. Episodi dell’Orlando Furioso e dell’Orlando innamorato, La Gerusalemme Liberata Ettore Fieramosca, Santa Genoveffa di Brabante e poemi mitologici quali l’Illiade e La Caduta di Troia.
Con la scomparsa di Enzo avvenuta nel 2004, l’attività del teatro subisce una dura battuta d’arresto, Sanicola non ha più il suo amico e compagno di tante battaglie.
MONREALE, 18 dicembre – La recente decisione di intitolare una strada nel territorio di Monreale a mio padre Enzo Rossi, con la delibera di giunta municipale di questi giorni, rappresenta un riconoscimento della collettività monrealese verso un nostro concittadino, artista costruttore dei paladini, celebrati nell’opera dei pupi.
Riconoscimento che va ricercato nell’interesse verso una forma d’arte - quella dell’artigianato dei famosi pupi siciliani - che fa parte della nostra tradizione e che ha avuto in mio padre un appassionato cultore, e che rappresenta un prestigioso riconoscimento nei riguardi di un uomo, che ha speso tanta parte della sua vita al mestiere di puparo, divulgando anche, oltre i limiti della nostra Monreale, le gesta dei paladini cantate nell’epopea cavalleresca.
Pertanto, sento il dovere e il piacere di ringraziare a nome della mia famiglia, l’amministrazione comunale nella persona del sindaco Piero Capizzi e la sua giunta, che ha raccolto la richiesta di assegnazione di un toponimo nel territorio di Monreale, la commissione toponomastica, la dirigenza comunale e tutti coloro che a vario titolo si sono adoperati affinché tale assegnazione diventasse possibile.
Luoghi e personaggi caratterizzano e rafforzano il senso di appartenenza di una comunità: in quest’ottica va ricercato il significato che si intende perseguire attraverso la memoria del proprio passato, nella costruzione del proprio presente, gettando le basi per un futuro migliore.
Un percorso umano e professionale che va dalla prima intervista Rai realizzata dagli alunni della scuola media annessa all’Istituto d’Arte di Monreale nella rubrica tv “Impariamo ad imparare “Ricerca sull’Artigianato in Sicilia” trasmessa il 10 marzo 1972, all’incontro con la docente di letteratura Jo An Cavallo della Columbia University di New York del 2002 nel teatro dell’opera dei pupi “Guglielmo” a Monreale.
Dalla citazione del puparo monrealese in un saggio su Boiardo e Ariosto nell’opera dei pupi, della docente newyorchese di prossima pubblicazione, alla collaborazione e frequentazione dei teatrini dell’opera dei pupi, dei più bravi maestri pupari dell’area palermitana, fino alla recente notizia del restauro dei pupi realizzati circa cinquant’anni fa, che andranno a far parte del museo delle tradizioni popolari della collezione Pandolfo, ubicato nel foyer del teatro Lelio a Palermo.
Le tante iniziative realizzate nel territorio tendenti alla divulgazione e alla conoscenza di un mestiere - quello della costruzione dei paladini e dell’opera dei pupi a Monreale - alcune patrocinate dal Comune di Monreale hanno favorito la riscoperta di una tradizione popolare che rischiava di cadere nell’oblio. Gli incontri con gli alunni degli istituti scolastici di Monreale, gli spettacoli dell’opera dei pupi organizzati dai centri aggregativi anziani di Monreale, dai commercianti alla Ciambra, alla casa della cultura di Santa Caterina e al Circolo di Cultura “Italia” hanno contribuito a riportare alla ribalta una tradizione culturale, espressione del popolo siciliano, che oggi più di prima, deve essere tutelata e valorizzata.

Enzo Rossi nel mio teatro con i miei pupi





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