COMUNICATO
STAMPA - PARROCCHIA
DI MARINEO
Marineo
fa memoria del centesimo anniversario dell’arciprete Silvestre Inglima,
sacerdote di grande cultura, umanità e fede, vittima – a soli 39 anni - della
“spagnola”, terribile influenza che tra il 1918 e il 1920 fece nel mondo
milioni di vittime. Fin da ragazzo si distinse negli studi, meritando numerosi
riconoscimenti. Giovane sacerdote e parroco si fece carico della difficile
situazione che in quei tempi caratterizzava non solo Marineo, ma tutto il
Meridione.
Povertà,
emigrazione, usura, arroganza e prepotenza dei potenti locali, violenza, mala
gestione dell’amministrazione cittadina, guerra furono i mali che affrontò con
il suo generoso e coraggioso impegno civico e pastorale. L’elogio funebre a lui
dedicato mette in risalto il suo carattere e la sua opera: “ovunque fu ammirata
la potenza del suo ingegno …. fu oratore ricco di idee, fluido e brillante ….
Dal cuore generoso, forte assieme e delicato, dall’anima aperta a tutte le cose
belle, grande instauratore, attento ai poveri …. “. Lottò la dilagante usura,
istituendo la Cassa Rurale che gestì “con onestà e rettitudine”; aprì in casa
sua una biblioteca a disposizione di tutti; si fece carico (anche
economicamente) della cura dei più poveri e diseredati, aiutandoli in tutte le
difficoltà. Significativo anche il suo impegno politico, purtroppo ostacolato,
volto a garantire trasparenza e rettitudine alla vita amministrativa di Marineo. Esperto paleografo, riordinò l’archivio
parrocchiale. La sua opera manifesta l’attuazione della Rerum Novarum e l’interazione
con le forze più vive del cattolicesimo sociale. Coltivò amicizia con Sturzo e
ricca corrispondenza con il santo Don Calabria, fondatore della Congregazione
dei Servi dei Poveri. Ridette vitalità
alla vita della Parrocchia, curando le liturgie, la confessione, la direzione
spirituale di giovani e adulti, distinguendosi per la significativa fede e
profonda spiritualità. Per la sua
attività di conforto alle famiglie dei morti in guerra, il Ministero lo onorò
con una medaglia. All’arrivo dell’epidemia spagnola, fu instancabile
nell’aiutare gli ammalati e confortare le famiglie. Anche se già gravemente
ammalato passò la penultima notte della sua vita nell’assistenza ad un
moribondo. Il Consiglio Comunale di allora, pochi giorni dopo la sua morte, gli
dedicò la principale piazza di Marineo.
L’Arciprete
Inglima sarà commemorato sabato 29 prossimo, alle ore 17 nella Chiesa Madre,
con una tavola rotonda alla quale interverranno Eugenio Guccione (Università di
Palermo), Ciro Spataro (esperto in storia locale) e Giovanni Perrone. Il
Parroco, Matteo Ingrassia, e il sindaco, Franco Ribaudo, introdurranno i
lavori.
Al
termine sarà celebrata una messa commemorativa.
Non ricordo mai nessuno
che abbia chiamato piazza Inglima con il suo nome. Per noi era “la piazza (la chiazza)” e
basta , come lo è ancora oggi. Il buon Giovanni Perrone uso a mescolare acqua
santa e diavolo, nel suo tentativo di “mescolare sacro e profano” infila chi
non c’entra nulla assieme ad “esperti di storia locale (sbrighiamoci a
trovargli un titolo ! Il tuttologo era lui , ma ora..) ,politici che prima di
entrare in chiesa dovrebbero almeno confessarsi). A questo incontro convegno ( usiamo termini giusti !) manca il tuttologo Di
Sclafani ,che se ben ricordo aveva in lavorazione una Storia della Parrocchia
di Marineo . Mancherebbe anche lo Scarpulla ,ideologo del Concilio non
realizzato. Questi quattro galli nel pollaio della Parrocchia sarebbero stati
troppi con il rischio che il nostro nuovo Parroco facesse la fine di quello
luparato davanti la canonica pochi decenni fa.