sabato 19 febbraio 2011

DONNA COI VELI

 
NOSTOS IL RITORNO
Torna dalla California la preziosissima statua della Venere di Morgantina.
Per i giornalisti Stella e Rizzo inadatto Aidone ad accogliere una grande massa di visitatori
Ce la meritiamo? Dopo un contenzioso durato 10 anni il Getty Museum di Malibù ha deciso di restituire all’Italia questa meravigliosa scultura. Trovata a Morgantina dai tombaroli era poi finita al museo che l’aveva comprata ad un’asta per 18 milioni di dollari. Da quattro anni si sa che tornerà in Sicilia ma solo ora e con grande ritardo si sta completando l’allestimento dei locali del museo archeologico di Aidone in provincia di Enna dove pare sia destinata. “E’ nostra, è nostra” reclamano ad Aidone e già accarezzano l’idea di un flusso enorme di turisti con le tasche gonfie di soldi che risolleverebbero la scarsa economia di questo piccolo borgo. Ma gli inviati del Corriere della Sera Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, autori di Vandali edito da Rizzoli, in libreria in questi giorni, sono molto perplessi. I due giornalisti - che nel libro denunciano il traffico dei tesori artistici rubati, il degrado dei musei, il cemento abusivo che deturpa il paesaggio con grave danno per il turismo - sollevano diverse obiezioni: “A Los Angeles il capolavoro richiamava un milione e mezzo di visitatori all’anno. Aidone questo paesino arroccato sui monti Erei, a 98 chilometri dall’aeroporto di Catania, 195 da quello di Palermo senza un solo autobus diretto, 5.176 abitanti, zero librerie, zero cinema, zero teatri, zero Internet point come può accogliere quest’opera meravigliosa…” Alta due metri e venti centimetri, scolpita a quanto pare da un allievo di Fidia, in origine era probabilmente policroma e rappresentava non tanto Venere quanto Demetra o Persefone.

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