martedì 1 febbraio 2011

SALVATORE LELIO: BARBERSHOP,FIGARO,CERUSICO,TOSATORE...POLLICE VERDE !


Era da tempo che volevo andare a trovarlo. Se da Piazza Inglima guardi verso la Rocca non puoi non notare una viuzza ripida a gradini di cotto che sembra un giardino. Tempo fa ci andavo la sera a fumarmi il sigaro ma poi la gente fantasticava su chi si sedeva nei gradini con quel sigaro puzzolente. Ero stato appena sfrattato dalla mia bella panchina da un gruppetto di professionisti dediti all’insulto su quella sputacchiera on line che un tempo era fucina di idee. Ora sono tuttologhi, si scrivono e si rispondono: la morte dell’intelligenza camuffata da “creatività”. Entro nel “salone” e mi metto a turno. La presenza di mastro Giambattista mi tranquillizza. Certo non sarà un luogo triste anche se un novantacinquenne con la faccia pulita è anch’esso a turno. Il pavimento pulito dopo ogni taglio e non solo a chiusura. Lavandini avorio brillano e sono continuamente sciacquati. Ecco perché i barbieri una volta facevano i cerusici, applicavano salassi, cavavano denti. Guardo il barbiere e deduco che non era lui quello che accolse a malo modo il garibaldino di passaggio da Marineo …Facciamo subito un patto: non più di dieci capelli da tagliare. Gli altri che restino a decorare. Il motivo per cui sono venuto non è principalmente fare strage dei miei pochi capelli ma piuttosto il suo invitante giardino. Esiste a Marineo uno sparuto gruppo di “pazzi” per le piante. Come quel pensionato che cura la villetta dell’avariante, mentre a lu vurghiddu nessuno si offre visto che le piante acquatiche sono un falso e la riscoperta sembra più un abbandono. Questo figaro ha il pollice verde, con le sue piante pulisce l’aria della sua viuzza dove perfino vengono a farsi fotografare coppie di sposi e bambini per la prima comunione. Almeno una cinquantina di piante, piante grasse di tutti i tipi. Sembra la Piazza di Spagna marinese. “Sa il problema è semplice ma irrisolvibile. Pensi che con l’ingegnere qui di fronte ci siamo alternati di notte a fare la guardia…”e mi racconta fra l’arrabbiato e il rassegnato dei ladri di piante. “Una signora una mattina mi arriva con un vaso chiedendomi se potevo cambiarglielo con uno più piccolo. Era il vaso che mi avevano rubato due notti prima. Capisce qui è un continuo ruba ruba e un continuo spezza spezza”. Inizia ad agitarsi. “Sono gli animali che passando rompono i ramoscelli…” azzardo. “Si … animali a due zampe… vuole che le mostri il video della telecamera che abbiamo messo?” Ho il terrore che mi mostri il video con il sottoscritto che fuma il sigaro … “No, non c’entra. Anzi volevo dirle che la scatoletta vuota che lei usava come portacenere l’ho ripulita e se vuole può tornare ad occupare la sua ghiuttena”.Qui nessuno porta niente, né un geranio né un gelsomino. Ora il barbiere di via Romeo a primavera vorrebbe mettere buganvillea, gelsomini e fiori di stagione. “Spero che qualcuno me li porti. Però non come alla Caritas che gli portano non solo abiti vecchi, stracciati ma anche sporchi! Guardi questa mia piccola infiorata dura tutto l’anno. Prima era la scarsezza d’acqua ora… non mi faccia dire. Guardi il corso, un martorio. Non fanno in tempo a piantare due gerani che li distruggono. Vede fiori ai balconi? Tristezza ovunque. Un paese che all’ottanta per cento vive di forestale e non ha la cultura del verde e pensare che siamo uno dei pochi paesi ad avere un esperto-consulente del verde- L’ammazza punteruolo rosso”. Intanto, malgrado ha tradito il patto di prima, ci salutiamo calorosamente convenendo che porterò io qualche pianta. “Si, ma preferisco non mi porti nulla se deve rubarla a qualcuno…” precisa. Mi sento quasi offeso. Appena fuori tutti mi guardano: “Minch… che ti è successo? Hai perso tutti i capelli o ti sei fatto tosare?”
Onofrio Sanicola

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