mercoledì 7 dicembre 2011

RITORNO A SANT'AMBROGIO


Il console di Milano,Giorgio Franco Aletti, con le tre famiglie
Fu circa 1600 anni fa che un bambino confuso fra la folla, sullo stesso sagrato di oggi in Sant’Ambrogio gridò :Ambrogio vescovo!” e il popolo della Milano “cosmopolita” accogliendone l’invito ebbe Ambrogio vescovo in eterno. Oggi i bambini li abbiamo portati  noi scelti dal Console  della Repubblica Ceca di Milano,Dottor Giorgio Franco Aletti, per ricevere la benedizione ,da ritrasmettere ai vari confratelli, e per consegnare i nostri doni all’Arcivescovo primate della Chiesa Ambrosiana. Caso ha voluto quest’anno che entrambe le coppie fossero identiche , entrambe coppie di siciliani e di cechi. Uno di Marineo l’altro di Catena Nuova. Oltre la Signora Helena.Poi i vari rappresentanti di regioni e stati vicini e lontanissimi fra cui spiccava una associazione di siciliani lombardi. Il nostro dono ricorderà ai fedeli delle nuove parrocchie che i loro fratelli cechi “sono a tavola con loro” tramite le ampolle in “cristallo di boemia” che abbiamo portato in dono e consegnate all’Arcivescono. Dopo questo momento di convivialità ci siamo trasferiti nella storia : dentro la mitica ed unica Basilica di Sant’Ambrogio. O segui la messa o la storia. In questo caso il programma prevedeva i vespri solenni ed io ho seguito la storia per la prima parte mentre nella seconda i cantori ti trascinavano a forza , fra incensi e canti gregoriani più in alto che potevi. Eccellente veramente.
La Basilica di Sant'Ambrogio
Noi povero gregge siamo alla fine usciti un po’ frastornati perché il nostro arcivescovo , vuoi per origini, vuoi per cultura, vuoi non so perché ha fatto un sermone da piazza borsa o da Camera di Commercio dimenticando che noi siamo “solo gregge e lui è pastore” . Non era un caso perché il discorso ,come usa, preparato prima era per tutte le autorità presenti(decine) e non per noi che di finanza sappiamo poco e poco ci interessava in quel giorno e in quel momento.
Alla fine ci siamo auto tradotti le parole del vescovo a nostra misura immaginandocele dolci, di grande conforto e di guida per scacciare le nostre insicurezze in giorni terribili che ci ricordano certi momenti di Papa Montini quando non decideva cosa dovevamo fare lasciando le nostre donne nell’angoscia.
La gioia di avere il nostro vescovo in mezzo a noi ha cancellato le decine di parole che ci rimbombavano in testa “economia, finanza, finanza,finanza,finanza…”.

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