venerdì 20 aprile 2012

I RAGAZZI DAGLI OCCHI ROSSI



Li ho visti a gruppetti più o meno folti , muti e sbiancati. Alcuni si tenevano per mano altri si appoggiavano al compagno vicino, chi guardava punti lontanissimi in un orizzonte che non esisteva. Ragazzine che sembravano vedove, tutti sognavano un gesto eclatante che potesse sottolineare il loro dolore. Oggi pomeriggio a Marineo non si è sentito un motorino. Sembrava si fossero messi d’accordo: silenzio per Alessio. Si nascondevano dietro se stessi. Cercavano qualcuno che desse loro risposte precise. Li ho visti stravolti consolarsi fra di loro. Il popolo dei motorini sconfitto a terra sommerso dalle lacrime. Stravolti dalle immagini dal vivo di una mamma , di un padre, di fratelli , di parenti e amici. Ragazzini angosciati che si sono immaginati di essere loro il perduto Alessio. Li ho visti con scritto negli occhi: guardi signora io sono suo figlio non si preoccupi. Li ho visti sgomenti chiedersi: ma dai per una sgommata… Non li ho visti la notte rotolarsi fra cuscini bagnati da sudore fradicio , non ho sentito il loro grido di angoscia, non ho sentito gridare il nome dell’amico perso. Ma ho visto le loro mamme silenziose asciugare il loro sudore senza svegliarli e attendere il mattino un nuovo mattino…mentre accarezzavano il loro figlio pensando ad un'altra madre …

3 commenti:

  1. nemmeno la morte è uguale per tutti21 aprile 2012 alle ore 06:29

    toccanti le sue parole.....descrivono perfettamente lo strazio di una vita che finisce a 16 anni. anche la piccola Aurora aveva sedici anni nemmeno compiuti e guarda caso alla scuola materna era compagna di banco del piccolo "Vadduni". ed era figlia di una nostra compaesana emigrata in toscana per motivi di lavoro, proprio come il padre di Alessio. se è possibile la sua morte è stata più straziante di quella del piccolo Centauro: si è appesa ad una corda aspettando di morire asfissiata. non è una bella fine sicuramente. nel suo magico cilindro non ha trovato niente per commemorarla? Forse ai suoi familiari avrebbe fatto bene al cuore. chissà.....

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  2. Ho brontolato quando decine di persone si sono messe a scrivere condoglianze “anonime” per quel ragazzo di “parco vecchio”. Ho gridato per la sua Aurora . La ho “sgridata” dicendo perché non mi hai telefonato ed io sarei corso ad aiutarti, non so come né perché. Ho inveito contro tutti perché siamo impotenti, e di lacrima facile “dopo”. Non me la sono sentita perché quando scrivi su cose così forti ti arrivano messaggi atroci. Lei ha attutito il mio senso di colpa. Sono ancora oggi arrabbiato per Aurora. Quella che segue è la lettera che avevo scritto ai genitori di Aurora e che non ho mai spedito per rispetto ai genitori. Ora la avevo modificato adattandola ad Alessio ma anche questa volta non mi sono sentito di inviarla.
    Lei mi ha aperto un canale con queste due famiglie che non ho mai conosciuto e per questo mi sono astenuto rispettando il loro dolore ma che ammiro la loro forza.

    Carissimi,
    come si può consolare un genitore che appena un momento fa gli è stata portata via una figlia con la forza. Chi troverà mai parole adatte e quali parole si possono usare . Quale logica potrà mai essere convincente ? In un momento Aurora si è trovata migliaia di genitori , migliaia di fratelli , migliaia di amici. I ragazzi sono ammutoliti e si chiedono tanti perché e non trovano giustificazione. La esuberanza giovanile non è misurabile perché è spontanea , non è regolabile né controllabile. Con fatica dobbiamo accettarla , condividerla. Prima di tacere vorrei dirVi, cari genitori, che Dio ci sceglie. Si sceglie i genitori migliori quelli più forti . quelli più coraggiosi. A loro affida un dolore immenso che pochi altri saprebbero sopportare. Vi ringraziamo perché siete un grande esempio per tutti e vi siamo vicini perché ci sentiamo un'unica famiglia. Aurora adesso la condividiamo tutti è entrata in ogni casa in una grande famiglia.
    E così è anche per Alessio.
    Mi scusi .

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    1. la morte (non) è uguale per tutti22 aprile 2012 alle ore 05:18

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