Mi chiamo Lars Utopistichen, sono svedese e da anni mi interesso,
da antropologo, al fenomeno della sistemetica violazione delle
regole nelle campagne elettorali siciliane. Essendo attualmente in
visita nell'area di Marineo come osservatore e seguendo con
interesse la campagna elettorale per le prossime elzioni comunali,
voglio soffermarmi su un fenomeno macroscropico rilevato anche
durante tale campagna elettorale: le affissioni abusive e la
violazione delle relative norme in materia stabilite dalla Legge Italiana.
AFFISSIONI ABUSIVE
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Non si può rispondere futtitinni ! |
Per la
stra-grande maggioranza dei siciliani è ormai "normale" pensare
all'affissione elettorale come fenomeno anarchico, arrogante e incontrollato:
ad ogni campagna elettorale i cittadini vedono infatti orde di attacchini
notturni che, passando per le vie principali delle città, coprono e tappezzano
con i loro manifesti ogni spazio disponibile, imbrattando senza rispetto muri,
pali della pubblica illuminazione, spazi comunali riservati alle affissioni a
pagamento e recinti di edifici in costruzione, senza rispetto alcuno degli
spazi assegnati alle rispettive liste o ai singoli candidati. La guerra fra le
bande di attacchini, in relazione al tipo e all'importanza delle elezioni, si
consuma per circa un mese, lasciando alla fine gli spazi e i muri delle città
ricoperti da antiestetici strati multi-colori di facce e simboli delle diverse
parti politiche in lotta che poi, staccati e trascinati dal vento, vanno a contribuire
all'accrescimento dell'inquinamento delle strade. Ormai quasi nessuno ricorda
qual è la norma. La Leggi della Repubblica Italiana in realtà prevedono che
"i manifesti e le locandine elettorali siano collocate esclusivamente
negli spazi adibiti a tale scopo dal comune, che la giunta comunale ha il
compito di individuare, numerare ed assegnare alle diverse forze politiche ai
sensi dell’art. 2, della L. 212/56. L’amministrazione locale, tra il 33mo e il
30mo giorno precedente a quello fissato per le elezioni, si preoccupa di
individuare, in ogni centro abitato, le zone più frequentate e meno esposte a
rischi di ordine pubblico, per collocare tabelloni adatti, all'interno dei
quali, ad ogni lista, viene assegnata una porzione di superficie [Art. 3, L. 212/56]
che determina il limite entro il quale il candidato può muoversi per
propagandare la propria proposta politica [Art. 6, c. 1, L. 212/56.], pena
l’irrogazione di una multa da 103,00 fino a 1.032,00 euro". La Legge
prevede inoltre che esclusivamente negli stessi spazi si possono affiggere,
oltre ai manifesti, anche gli avvisi dei comizi, delle riunioni e delle altre
assemblee o incontri a scopo elettorale. È pertanto è del tutto fuori regola
appendere affiggere manifesti, locandine e o altri avvisi relativi alla
campagna elettorale su muri, in vetrine di negozi, case private, cancelli,
porte, bacheche di sindacati, ecc., come invece avviene solitamente nei centri
siciliani. A norma delle stesse Leggi dovrebbe essere punito con sanzione
amministrativa pecuniaria da €103,00 a €1.032,00 "chiunque sottrae o
distrugge stampati, giornali murali od altri o manifesti, inerenti direttamente
o indirettamente alla campagna elettorale, chiunque impedisce l’affissione o la
diffusione degli stampati, giornali murali od altri manifesti, nonché chiunque
stacca, copre, lacera o rende comunque illeggibili gli stampati o i giornali
murali o i manifesti predetti già affissi negli spazi riservati alla propaganda
elettorale".
Secondo la
Legge, quindi, ogni lista ha degli spazi numerati prestabiliti, solo
all'interno dei quali può affiggere i manifesti o le altre comunicazioni
inerenti la propria campagna elettorale. Trovandomi a scrivere su un blog
marinese, non posso che evidenziare come anche questa volta nella cittadina del
palermitano, unendo assieme esperienza e rinnovamento, futuro e tradizione,
alcune liste concorrenti alle prossime elezioni comunali del 9-10 giugno
prossimo non stiano rispettato le regole previste, occupando senza rispetto
degli avversari e degli spazi assegnati, tutti tabelloni disponibili e
affiggendo manifesti e altre locandine in luoghi dalla legge esplicitamente
vietati (associazioni, sindacati, addirittura enti di pubblico soccorso). La
guerra sembra già iniziata. I primi attacchini hanno già iniziato a tappezzare
il paesaggio del ridente paese della Valle dell'Eleuterio.