giovedì 16 maggio 2013

ORATORIO FUCINA DI ARTISTI



Non abbiamo fatto in tempo ad abituarci a incontrare San Giorgio fra una cantunera e l’altra che eccoti fra il Passetto e lu Crucifissu spuntare San Luca . Ora vi prego non cominciate al solito a dire che ho le apparizioni, che dopo San Ciro e Giorgio passando, ora da San Luca miro ancora più in alto ! Si siamo un popolo di dura cervice ! Non siamo ebrei e forse non tutti abbiamo abbastanza cervice ! Fatto sta che mi sono trovato fra Pietro Taormina, Alessandro Rocco, Antonino Bonaccorso, Lucilla Benanti, Epifanio Barbaccia, Elio Arnone, Daniele Greco, Raffaele Baldo, Mariella Olivieri, Gianfranco Zora, Il gruppo Speranza di Bagheria, Rigoglioso Giuseppe, Davide Lo Piccolo, Leo Pasqua,  Giuseppe Inguì, Benanti Ciro, DiScalfani Mario, Anna Taormina con a capotavola San Luca. Si quel santo pittore che dipingeva “con mano non umana”. Io giro per le stanze ed ho una sensazione strana , intanto capisco malgrado la presenza cosi nutrita di tanti artisti il silenzio che mi circonda. Ho la sensazione di trovarmi in un museo. Si quel museo che molti degli artisti presenti si auguravano che potesse essere ospitato al Castello. Non è una sensazione è il Museo dedicato a Padre Puglisi (qualcuno lo chiama Oratorio…)dove sono esposti decine di lavori che “proteggono “ i nostri ragazzi. Questo museo che la Signora Annamaria Ribisi La Spina ha donato ai ragazzi di Marineo è dedicato a Padre Puglisi , martire moderno e non di parte come qualcuno vorrebbe farci credere. Però avuto il luogo per non rimanere una cosa inanimata ci vuole qualcuno che ci porti dentro anima e cuore e come prima cosa raccolga tante e belle opere (mi scuso se ho storpiato qualche nome o ne ho saltato qualcuno), che inserisca una sala giochi, un corso di pittura, un corso di inglese, di canto, un doposcuola , di chitarra, di manualità, di pasticceria, di taglio e cucito, di catechismo avendo a disposizione attrezzature e una sala multimediale.  Don Leo Pasqua che debbo dire che è uno che sa fare il suo mestiere e lo fa bene. Sa coinvolgere il volontariato e sta cercando di dare diocesità alla sua parrocchia. Senza gridare. Ora abbiamo il luogo, abbiamo gli strumenti, i volontari (qualificatissimi) , ci sono i ragazzi ora che i genitori facciano la loro parte. Non mandino i ragazzi allo sbaraglio  “li educhino” prima di farli uscire di casa. Non si può delegare ai volontari l’educazione personale. Oltre  ai vestiti debbono avere un bagaglio personale che solo i genitori possono dargli. I volontari sono solo di “sostegno” . Questa regola non rispettata è il solo virus che può attacare un luogo cosi bello, pulito, prestigioso .  Poi dicono che certi preti non fanno miracoli ! Si fare resuscitare questo luogo è un miracolo ! Ora non facciamolo durare come Lazzaro ! 

PS San Luca, ci dice la tradizione era collega di San Ciro, medico anargiro, discepolo di San Paolo. Era anche artista (ci sono molte madonne attribuite a Lui). I pellegrini distratti che vanno a Padova a pregare su San Antonio  non sanno che attraversata la strada dentro la chiesa di Santa Giustina si trova il coprpo di San Luca evangelista, colui a cui dobbiamo le notizie sull'infanzia di Gesù. Probabilmente morì in Beozia e visse a Patrasso dove si trova il corpo di Sant'Andrea. 

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