martedì 30 ottobre 2018

SALUTI DA POMPEI !


Alla notizia che su un affresco di Pompei durante un restauro rivelasse un aggiornamento della data dell’eruzione del Vesuvio ebbi un sussulto perché queste “scoperte” hanno un fascino meraviglioso se si pensa che stiamo parlando di eventi di oltre duemila anni or sono e di una città che “si è sacrificata” per conservarci una documentazione immensa sulla vita di oltre duemila anni or sono. Non ho fatto i conti su noi marinesi e alla notizia che un folto gruppo di marinesi fosse partito per Pompei mi costrinse a piantarmi davanti il televisore domenica scorsa alle ore dieci per trovarli nel Santuario della Madonna del Rosario di Pompei per poter dire che :ecco sono loro i miei compaesani !
La delusione fu grande perché non ne intravidi nessuno nemmeno a fine messa ! E allora dove erano finiti ? Possibile che tutti fossero finiti al Museo Archeologico a verificare se fosse vera la notizia dello slittamento dell’eruzione da Agosto a Novembre ? Oppure che fosse finita come l’altro pellegrinaggio a Roma dal Papa ed invece finirono tutti a fare shoping in via Condotti ? Oppure come l’altro che mi procurò un sacco di insulti per aver osato pubblicare una foto dove forse qualcuno non ci “doveva essere” tipo i “furbetti del cartellino…” ?
Fu grazie al ritaglio di un quotidiano locale che scoprii la verità !
Non si trattava di “chiarire” la data dell’eruzione, ma bensi del convegno Unitalsi o meglio il convegno di un “gruppo” che si occupa di ammalati . O meglio dell’unico gruppo che fa quello che nessuna congregazione o associazione locale “vuole fare” !
Mi fu chiaro perché non li  vidi su rete 4 alla messa. Erano alla Chiesa del Gesù di Napoli per onorare il resto delle reliquie di San Ciro e completare la scaletta.
Purtroppo e per fortuna non possiedo nemmeno una foto e questo mi evita i soliti insulti.    

giovedì 25 ottobre 2018

IL FU GIARDINO DEI GIUSTI




E’ difficile (o facilissimo) spiegare cosa sia La Foresta dei Giusti o il Giardino dei Giusti ! In questo momento dove le paperette locali cavalcano tutto e il di più vorrei ricordare che in fondo a destra del Calvario c’è un luogo inaugurato dalla precedente amministrazione dove alla fine avrebbero dovuto trovare posto i “giusti marinesi di tutti i tempi”. A quanto pare o non ci sono mai stati giusti marinesi o come al solito il luogo è andato “a brannu” (per dirla con Ezio Spataro) …
Ma anche esiste un’altra possibilità molto marinese ! “Quello che ha fatto un altro è maledetto! “
A prescindere ! E’ la legge della damnatio memorie !
Eppure alle paperette si uniscono sempre falsi pacifisti, cattolici usurati dal rancore, e tutti coloro che strumentalizzano la qualsiasi pur di essere “protagonisti per un giorno”.
La Foresta dei Giusti è arrivata a Marineo su insistenza del Guglielmo , idea sposata dal tuttologo precedente che non potendo intestarsi una via a Marineo cavalcò l’idea per poi abbandonarla come usano fare con i neonati, oggi nei cassonetti, ieri nella ruota del colleggio !
Non so per cosa sarà ricordata questo Assessore alla Cultura ma non sarebbe male che si informasse su cosa sia il Giardino dei Giusti … e poi avrebbe diritto di dichiararlo “inutile”, come tutte le cose marinesi fatte da “terzi”.    

giovedì 18 ottobre 2018

IL MISTERO DEL TEMPIO


LIVIA CAPPONI Il Mistero del Tempio – La rivolta ebraica sotto Traiano – Salerno editore-giugno 2018 – euro 14.50
Sulla distruzione di Gerusalemme , o meglio del Tempio, ci sono un infinità di testi più o meno tutti che partono dal Giuseppe Flavio (Basterebbero Le Antichità Giudaiche ecc.) e da un infinità di testi più o meno contemporanei. Anche una serie di testimonianze archeologiche (l’Arco di Tito a Roma , ecc.) sono di supporto come documenti che alla fine ci hanno lasciato una cronaca pressocchè giornaliera dell’anno nero degli ebrei e con la drammatica conclusione di Masada. In pratica tutto gira attorno al sogno degli ebrei di ricostruire il loro Tempio.
Meno conosciuta è la rivolta della diaspora ebraica al Tempo di Traiano che coinvolse gli ebrei di quasi tutto il mondo orientale dove appunto si riorganizzarono gli ebrei ormai in piena diaspora . Questo periodo non è cosi ricco di documenti ma Livia Capponi ha riempito il suo saggio di cosi tante referenze bibliografiche da superare il testo.
Ci si appassiona e avventura in un periodo noto per altri movimenti , o meglio questa rivolta ebraica esce dalla comune scaramuccia per emergere come un grande fenomeno del suo tempo.
Anche perché la grandezza di certi imperatori romani ne viene ridimensionata e riscritta creando nel lettore una curiosità diversa dal solito panegirico.
Le note ,come sempre, sono pesantissime ma è grazie a questi riferimenti che la Capponi avvalora la sua descrizione e ricerca. Vale la pena leggerlo.  

martedì 16 ottobre 2018

SHEMà' MARINEO !


POTETE SCEGLIERE:
COLLEGARVI AD INTERNET CLICCANDO SULL'INDIRIZZO SOTTO O LEGGENDO IL LAMENTO DEGLI EBREI A BABILONIA.



https://www.youtube.com/watch?v=7K68tdN3fYw&start_radio=1&list=RD7K68tdN3fYw&t=99


Va, pensiero, sull'ali dorate;
Va, ti posa sui clivi, sui colli,
Ove olezzano tepide e molli
L'aure dolci del suolo natal!
Del Giordano le rive saluta,
Di Sïonne[3] le torri atterrate…
Oh mia patria sì bella e perduta!
Oh membranza sì cara e fatal!
Arpa d'or dei fatidici vati,
Perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto riaccendi,
Ci favella del tempo che fu!
O simile di Solima[4] ai fati
Traggi un suono di crudo lamento,
O t'ispiri il Signore un concento
Che ne infonda al patire virtù!
   

Shemà’ Israel !

 15 ottobre 2018

Asfalto


Non c'è vendemmia che possa inebriarmi
in questo asfalto di città
tutto è asservito ad un veloce presente
che spazza le foglie
senza dargli il tempo di cadere
lentamente sul terreno

Non c'è terreno
ma solo asfalto di città
il germoglio non esplode
gli alberi non arrivano a crescere
il tempo non mette radici
e la memoria resiste soltanto
nelle remote linfe della mia mente

Non ci sono stagioni
in questo asfalto di città
l'orizzonte ha sempre lo stesso colore
non ci sono feste o ricorrenze
ma date di scadenza minacciose
riguardo a un illusorio futuro

Non c'è anima
in questo asfalto di città
il tempo è un susseguirsi di eventi
e tra l'uno e l'altro
alberga solo il vuoto

Ed ora tra le bancarelle di uno street food
mangio per strada
prodotti genuini
figli di un atavica terra
che oggi celebriamo
come i Penati di una nuova era

Noi che come Enea
abbandonammo la città distrutta
piantiamo le tende
nell'Interland della megalopoli
respiriamo il tanfo di letame
proveniente dalle pianure attorno
abbrustoliamo castagne e salamelle
come incenso da offrire
nei templi delle Bio-Divinità

(Ezio Spataro)  WWW.CAVADEIPOETI.BLOGSPOT.COM

Bisogna capire perchè qualcuno si diverte a definire Ezio poeta, cantastorie , affabulatore.
Abbiamo bisogno proprio di titoli ? Forse diamo titoli perchè li presupponiamo per noi.
Questo lamento di Ezio (non è la prima volta) la dice lunga. Io lo vedo come un richiamo ai professionisti della cultura perchè non affrontano il problema : amano perdersi su genti lontane costrette  dal destino a quello che il loro vicino canta in questa drammatica poesia. Mi pare un inno alla vanità di certe femmine arraggiate che si vestono da crocerossine pur non  vedendo le vittime locali. 
Non basta una via (marinesi nel mondo) per accontentare qualche americano , rievocazioni che servono solo a fare palcoscenico...


lunedì 15 ottobre 2018

E' MORTO IL PAPA EVVIVA IL PAPA !


A GUIDO FIDUCCIA AFFINCHè NON SI ASPETTI ELOGI E RICONOSCIMENTI !
Non si può chiudere l’affare Fondazione Arnone con la nomina di un nuovo Presidente e tanti saluti. Ho la sensazione che il nostro Arcivescovo legga Il Guglielmo (è anche il mio di vescovo…) perché il primo a suggerire il Taormina sono stato io . In un paese dove persino i matrimoni si fanno in politica, dove tutto si mercanteggia dai consiglieri ai consulenti la nomina del Taormina da parte del Vescovo mi è sembrata una scelta non mercanteggiata. Uno che conosce la macchina a fondo che l’ha guidata seppur sotto il comando altrui mi è sembrata una scelta giusta. Ora non conosco il dietro le quinte ma qualsiasi cosa sia successo il Taormina è “costretto” a tenere conto dell’immagine con cui si sta presentando ai suoi paesani . Da qui in poi buon lavoro. E per la precisione si ricordi la sua frase :” Guido Fiduccia ha risanato i conti della Fondazione”. E noi lo sorveglieremo su questo ! Non avalli da questa poltrona “comitati, gruppi e salvatori della Patria” (si cerchino altri spazi) , e soprattutto non si dimentichi che ha al suo fianco l’altra colonna della Fondazione, quella Marta Rainieri che perdendola la Fondazione finisce direttamente a valle (e non voglio dire dove  !).
Ora aver risanato i conti della Fondazione non è un merito da poco. Qui non si tratta di continuare la favola “dei consulenti anargiri” o come dicono loro senza portafoglio (non dimentichiamo che i politi non sono interessati al portafoglio come oggetto fisico ma bensi al loro contenuto. E qui non voglio dilungarmi sull’argomento perché spero che i miei compaesani non siano tanto coglioni e creduloni !
Quindi in questo momento  l’unico ente che possiede liquidità è la Fondazione Arnone !
E allora Presidente stia attento che il nostro paese è pieno di sirene piene di botulino  fatte e rifatte, non sto a darle consigli ma è il caso di palpeggiarle per accertarsi … Ora non mi chieda chi sono queste sirene perché se lei non sa distinguerle è meglio che rimetta l’incarico.
Guido Fiduccia ha “smosso” un gigante addormentato avviando iniziative prestigiose a costo zero e su questa strada bisogna continuare. Non sposi il solo problema dei locali perché ci sono disponibili i locali del castello che la giovane assessore alla cultura , seppur teleguidata, certamente non le negherà.
Guido Fiduccia ha onorato la scelta dell’Arcivescovo nominandolo in un periodo delicatissimo Presidente della Fondazione, ma mentre con una mano dava dall’altra né ha creato un martire perché le leggi economiche valgono per tutti anche per noi cattolici: succeda quel che succeda.
Forse qualcosa andrà a Guido Fiduccia. Porti pazienza e vedrà che i nostri due eterni primi cittadini almeno a Lei intesteranno una via un viale un bagghiu u curtigghhiu come colui che ha rilanciato la Fondazione. Stia attento che questi figuri che non hanno mai incensato se non loro stessi sono inaffidabili perché liggi alle leggi da vivo non possono e non credo convenga acconterli da morto.