martedì 9 ottobre 2018

FINALMENTE !



Abbiamo dovuto attendere che lo Scarpulla andasse in pensione per poter  avere fra le mani questo suo ultimo lavoro. Non ci aspettavamo gran che perché si parlava  del solito documento di statistiche sui disagi delle popolazioni serve di baroni e baronaggi, su chi poteva votare insomma sulle sofferenze che i nostri avi subivano. A sentir loro peggio dei neri, degli schiavi di Spartaco , insomma su gente senza alcun diritto. Questo è storia ormai arcinota e questo tornarci continuamente non migliora la situazione attuale perché ci sono ancora strascichi proprio dove la sinistra ha dominato sino ad ieri e che cerca di riportarci indietro.
Ora , mi è venuto in mente il lungo percorso dei segretari fiorentini che per almeno quattro secoli hanno potuto lasciarci una mole enorme di documenti proprio perché errano “segretari”. Cioè “dipendenti” dello stato e quindi con accesso ai documenti. Questa riflessione mi è venuta perché fra i ringraziamenti non ho trovato lo Stato che ha permesso all’autore l’accesso a un infinità di documenti , cosa per esempio non sempre ad altri possibile.
Poi non mi è piaciuta la copertina che riporta una scena campestre (fra l’altro finta) che non ha nulla a che vedere con il titolo. Impressione che altri mi hanno confermato.
Ora dobbiamo andare a leggerci il libro che colma una lacuna o meglio un grosso vuoto lasciato da padre Calderone e , appunto grazie alla opportunità di avere “fra le mani” la vasta documentazione fa prezioso questo lavoro, peraltro in parte raccolto dallo stesso autore e messo a disposizione in altri contesti.

Ps stupisce certo provincialismo. Se non passavi da Silvio forse mai avrei saputo di questo lavoro.Ma !

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