mercoledì 3 ottobre 2018

JE ACCUSE


La notizia che il regista Polanski ha iniziato a lavorare al film su Dreyfus “Je accuse” ha avviato una serie di proteste per via delle molestie su una tredicenne di cui deve rendere conto alla giustizia americana che lo ricerca e quindi perseguita. In questo periodo sono di moda le molestie sessuali a tutti i livelli e passata la ventata di casa nostra è rimasto acceso il caso Asia Argento ben alimentato da dare in pasto ai boccaloni. A noi la cosa interessa solo dal punto di vista della coglionaggine collettiva e quindi aspettiamo che la cosa venga normalizzata con l’accettazione di questa nuova ventata di abitudini sessuali che speriamo presto facciano la fine dei gay che sono quasi rientrati nella sfera “privata” o meglio del fatti i “cazzi” tuoi. Le proteste su Polanski prevalentemente riguardano l’uso , per noi improprio ,di tredicenni (non ultimo il caso di Licata) , ma ha stuzzicato la nostra curiosità perché tempo fa noi ci occupammo del Drejfus e la cosa merita a nostro avviso di essere raccontata.
L’avv. Piscopo apri a Milano un circolo culturale e grazie al suo carisma e al suo mestiere divenne luogo di incontro di avvocati e magistrati. Ogni sera c’era un evento anche perché far pagare la cena o da bere a colleghi e magistrati era impossibile. A me tocco qualche serata e cosi quando si presento la ricorrenza del 98 del caso Dreyfus misi su “cartellone” la sua storia proprio ad uso “legale” cioè per avvocati e magistrati. Presentai il cartellone in una di quelle serate e a chi si stupiva cosa c’entrassero i pupi con Dreyfus risposi che la sua storia era una “storia per il teatro dei Pupi”. Gli ingredienti c’erano tutti. Il tradimento, l’ingiusta condanna, la rivolta , la riabilitazione, l’ingiustizia ecc.ecc.   Il circolo di via Morra a Milano (nome fatale) era il ritrovo della sinistra non solo radical schic ma , grazie al Piscopo (ex Soccorso Rosso) cercava di “recuperare” tutti i martiri della sinistra, martiri veri sul campo di battaglia: Valpreda, Pinelli ecc.ecc.
Tutte le sere si presentava un ospite e girava il “quello li è il …”. Il mio cartellone non ho avuto molte occasioni di usarlo perché quando cito “Je accuse” trovo qualcuno che balbetta qualcosa ma se dico Alfred Dreyfus dovrei avere la pagina di Wikipedia già aperta altrimenti vengo accusato di essermi inventato un nuovo personaggio del Teatro dei Pupi

2 commenti:

  1. Silloge del cartellone. Nella biblioteca a lato che fanno da cornice alla finestra vi sono una biblioteca che riporta gli eventi loro contemporanei (Kipling,Il mulino del Po ecc.) all’altro lato il quadro di Lacroix il noto volete libero Barabba a significare che si stava compiendo una ingiustizia. Nella seconda finestra del cartellone il traditore passa i falsi documenti sotto gli occhi del popolo (vedi il quadro del Valpeda). La finestra successiva mostra il processo e la degradazione del Dreyfus seguita alla sua condanna al carcere di la Cayenna. La famiglia con i suoi simboli ebraici si dispera , ma nella sua casa è presente Gauguin loro contemporaneo. Il movimento del Zola diventa il Je Accuse che porterà alla riabilitazione del Dreyfus sullo sfondo l’altro quadro famoso della liberta che guida il popolo ! Il traditore smascherato, Dreyfus riabilitato mentre in quell’anno si costruiva la torre Effeil .
    Sto citando a memoria...

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  2. Aggiungo che il cartellone è stato dipinto, su mio soggetto, da Michela Ameli che ha dipinto (per i pupi) oltre 100 fra scene e cartelloni , al tempo, senza essere mai stata in Sicilia !
    Quando la classe non è acqua

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