Da oltre un anno
aspettiamo che il consiglio di Amministrazione nomini un nuovo reggente in
sostituzione di Guido Fiduccia dimissionario. Inutili i nostri suggerimenti che
questo consiglio debba nominare un tecnico finanziario perché da noi (non solo
a Marineo) mettere uomini giusti al posto giusto non è percorribile. Nel caso
della Fondazione basta pensare al dramma della situazione finanziaria , economica
e patrimoniale per mettersi le mani nei capelli. Una serie di incapaci
(speriamo in buona fede) si sono sbizzarriti ad aumentare i buchi di un
colabrodo che ha reso in fin di vita la Fondazione. Speriamo ultimo il caso del
Premio di Poesia che ha dissanguato la Fondazione ostacolando tutte le
possibili altre iniziative per un evento che ti fa “bella per un giorno”, ma
non porta nulla a Marineo e alla fine esclude le capacità locali al punto di
dover creare un secondo festival locale. Ma questa è polemica sterile e
indiscutibile se si pensa che ventimila (almeno) euro spesi per un evento solo
per permettere un “giorno da leoni” a pochi.
Ora dalle
dimissioni del Fiduccia siamo a bocce ferme perché o il nostro Vescovo non ha
il coraggio di nominare uomini suoi (Di Sclafani o Scarpulla) apparentemente di
area cattolica, o deve pescare all’interno fra Taormina e la Rainieri (perché non
entrambi ?) che sono i veri gestori della Fondazione e che ne sono anche parte
storica. Obbligandoli ovviamente a un ruolo non politico (basta ospitare
movimenti !) ma istituzionale e costringendo il consiglio di amministrazione ad un controllo capillare su un progetto
dettagliato che non trascuri il ruolo istituzionale.
Ogni cambiamento
la prima cosa che porta è il “mettere un mio uomo in ogni posto” e lo stiamo
vedendo con la presente amministrazione che nomina “consulente anargiro” una
figura già nota al servizio e uso del sindaco. Questa nuova forma politica (la
nomina dei consulenti anargiri) riabilita tutta una serie di “capacità non dimostrate”
e senza curriculum ma tanto bisognose di palcoscenico. Figure che alla fine
diventano armi improprie perché sono “pagate” con il titolo di consulente e
quindi al servizio di chi li nomina. Il più eclatante è la nomina di “spara
fucile” un pensionato, uno straniero messo a capo della polizia urbana e ben
conosciuto e non altrettanto accettato.
Ora speriamo che
presto venga legalizzata la situazione interna della Fondazione prima che ci
troviamo qualche “consulente” alla “spara fucile” a guidare la Fondazione.
Se il collegamento non riesce accedete al link segnalato per poter meglio apprezzare il post
https://www.youtube.com/watch?v=Vee_AtVgJGw
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