sabato 25 gennaio 2020

VAE VICTIS !


Cava dei poeti

24 gennaio 2020

Nel girone dei punteruoli

Questo componimento segue la stessa metrica dei canti della Divina Commedia di Dante (rime alternate con incipit di nuova rima ogni tre rime)
Onofrio or studiando Anassagora
scopriam che il principio primo
sta nell'antica planta di mandragora.
Ah se avessimo piantato menta o timo
forse staremmo ancor bene,
allor facciam che tu scavi e io concimo.
A imitazione dei filosofi d'Atene
non abbiam lena di uccider punteruoli
ne di svuotar le damigiane d'etilene,
ma ancor non ti capaciti e consoli
al pensier della rinata palma.
Ti appresti a lasciar li vecchi moli
non ti rassegni all'apparente calma
nella tua cerca di riesumati consulenti,
non credi a un loro miglior karma
e ancora pecchi e non ti penti
di pensar a quella mano che riscalda.
Rinuncia per sempre ai vecchi intenti
la cultura nel futuro ancor ritarda
come quel premio alla poesia
che a tanti poeti valse la mafalda.
Dai Onofrio che vuoi che sia
se non la ricomparsa di antiche stupidaggini
non spargiam veleno o malattia
come ambulanti che spaccian per borraggini
le mandragore raccolte nell'Ogliastro
o nelle campagne di limitrofe propaggini.
Tu che della notizia sei il mastro
cantaci l'amore del presepe vivente
non temer per il finanziario disastro
che non c'è anargiro consulente
che può ridurti il viso mesto
sii felice e ancor gaudente
che non c'è imposta ne dissesto
che può guastar lo nostro umore
su Onofrio il meglio arriva presto
non indugiar su parlaci d'amore

(Ezio Spataro)  www.cava deipoeti.blogspot.com

Questo gesto (consolatorio) di Ezio mi obbliga a qualche breve commento. Il nostro rapporto supera di gran lungo il “quale cultura per Marineo”.  Dissentiamo entrambi da facili ipocrisie e sappiamo analizzare ciò che ci circonda.  Se a Palermo Orlando viene assolto in difesa del suo diritto di critica la cosa non vale per Termini. Basta mettersi davanti ad un televisore per capire la portata del linguaggio di oggi. Una condanna in primo grado provvisoria e non definitiva che mi è pesata più per la “gioia” di un amico-collega che la soddisfazione del mio avversario. Intanto ringrazio Ezio che mi rende sempre importante ben sapendo che io non lo sono

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