Cava dei poeti
24 gennaio 2020
Nel girone dei punteruoli
Questo componimento segue la stessa metrica dei canti della Divina
Commedia di Dante (rime alternate con incipit di nuova rima ogni tre rime)
Onofrio
or studiando Anassagora
scopriam
che il principio primo
sta
nell'antica planta di mandragora.
Ah
se avessimo piantato menta o timo
forse
staremmo ancor bene,
allor
facciam che tu scavi e io concimo.
A imitazione
dei filosofi d'Atene
non
abbiam lena di uccider punteruoli
ne
di svuotar le damigiane d'etilene,
ma
ancor non ti capaciti e consoli
al
pensier della rinata palma.
Ti
appresti a lasciar li vecchi moli
non
ti rassegni all'apparente calma
nella
tua cerca di riesumati consulenti,
non
credi a un loro miglior karma
e
ancora pecchi e non ti penti
di
pensar a quella mano che riscalda.
Rinuncia
per sempre ai vecchi intenti
la
cultura nel futuro ancor ritarda
come
quel premio alla poesia
che
a tanti poeti valse la mafalda.
Dai
Onofrio che vuoi che sia
se
non la ricomparsa di antiche stupidaggini
non
spargiam veleno o malattia
come
ambulanti che spaccian per borraggini
le
mandragore raccolte nell'Ogliastro
o
nelle campagne di limitrofe propaggini.
Tu
che della notizia sei il mastro
cantaci
l'amore del presepe vivente
non
temer per il finanziario disastro
che
non c'è anargiro consulente
che
può ridurti il viso mesto
sii
felice e ancor gaudente
che
non c'è imposta ne dissesto
che
può guastar lo nostro umore
su
Onofrio il meglio arriva presto
non
indugiar su parlaci d'amore
(Ezio
Spataro) www.cava deipoeti.blogspot.com
Questo gesto (consolatorio) di Ezio mi
obbliga a qualche breve commento. Il nostro rapporto supera di gran lungo il “quale
cultura per Marineo”. Dissentiamo
entrambi da facili ipocrisie e sappiamo analizzare ciò che ci circonda. Se a Palermo Orlando viene assolto in difesa
del suo diritto di critica la cosa non vale per Termini. Basta mettersi davanti
ad un televisore per capire la portata del linguaggio di oggi. Una condanna in
primo grado provvisoria e non definitiva che mi è pesata più per la “gioia” di
un amico-collega che la soddisfazione del mio avversario. Intanto ringrazio
Ezio che mi rende sempre importante ben sapendo che io non lo sono
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