Oggi
2 giugno mentre il presidente della Repubblica festeggia “con la sua presenza”
riceviamo la seguente lettera. A noi per quel poco che siamo stati a scuola ci
hanno insegnato che basta precisare e chiarire e tutto finisce senza strascichi.
Evidentemente qualcuno non è andato a scuola e non conosce queste regole.
Lasciamo la parola a Franco Calderone che in questo momento su questo tema è
credibile.
Carissimo Direttore,
Caro Onofrio,
dopo avere letto
, anche con molta attenzione, i commenti sui blog, ed avere lasciato dare
libero sfogo alle elucubrazioni altrui, dopo avere ascoltato in giro di tutto e
di più, vorrei avere il piacere di raccontarti come sono andate realmente le
cose, poiché ho avuto la fortuna ed il piacere di vivere questo evento in
prima persona. Naturalmente non farò i nomi di nessuno, ma da qualche foto già
pubblicata su facebook, mi si vede parlare con persone piuttosto…note…agli
addetti ai lavori….
Quale
responsabile dei Forconi per la provincia di Palermo, avevo chiesto alla Digos,
ufficialmente, di potere essere accreditato a Marineo, all’interno di un
eventuale comitato di ricevimento del Presidente della Repubblica. La richiesta
scaturiva dal fatto che nei giorni precedenti era sorta una polemica tra i
Forconi ed il Presidente, in parte strumentalizzata da alcuni midia, dalla
quale emergeva una certa ostilità dei Forconi nei confronti delle
commemorazioni. L’ostilità in effetti era verso le Istituzioni che male
interpretavano, a nostro giudizio, le figure di Falcone e Borsellino, e di
Placido Rizzotto. Infatti chiedevamo l’applicazione dei principi di legalità,
che queste figure avevano rappresentato, ma legalità voleva anche dire tenere
conto delle difficoltà della gente comune, e non farci governare da gente non
eletta da nessuno, e messa lì dal Capo dello Stato, in barba alle scelte
elettorali del popolo italiano. La Digos, per l’accreditamento, mi ha rinviato
direttamente al capo di gabinetto alla Prefettura di Palermo. Il funzionario
responsabile mi comunicava che NESSUNA sosta era prevista a Marineo. Ma
la stessa cosa mi avevano detto alla Digos! Certo, se non lo sapevano loro che,
da una parte organizzano minuziosamente gli eventi, e dall’altra la sicurezza,
c’era ben poco da dubitare. La mattina del “passaggio”, transitando dalla
piazza, vedo tutto quello schieramento di forze…penso che, forse durante la
notte, il Presidente ha chiesto di fermarsi a Marineo…..magari per prendersi un
caffè e quattro dolcini…e scambiare amabilmente quattro chiacchere con i nostri
compaesani. Vado a parlare con i responsabili della sicurezza, e loro mi
riconfermano che non ci sarà nessuna fermata presidenziale. Chiunque ha visto i
tiratori sui balconi, ed avrà notato che erano “a riposo”, senza nessuna arma
in mano. E in effetti, nulla è accaduto, a parte l’accantonamento in un
angolino della pedana.. presidenziale, dei consiglieri, degli assessori, delle
mogli, delle fidanzate, dei fiori, degli impiegati comunali che hanno
interrotto un pubblico servizio, dei dolcini, e di tutto quanto era stato
predisposto, pensando semplicemente che, avendo preparato la “tavola”, l’ospite
si sarebbe fermato….adesso, a posteriori, la colpa è di chi voleva protestare,
di chi aveva messo striscioni…che nessuno ha visto, e di chiunque fosse di idee
non affini all’attuale amministrazione comunale, che si è esibita in un volo
pindarico. L’epilogo sono stati i sonori fischi che tutti hanno sentito!
Cordialmente
Franco Calderone
sanicola, mi permetta di omettere il carissimo.
RispondiEliminanon ho capito se lei non conosce la persona a cui chiede la grazia di una risposta (lecchinaggio in ogni caso) o pur conoscendola cerca ugualmente di ingraziarsela con le sue striscianti espressioni di stima.
mi grazi di una risposta