domenica 3 giugno 2012

FRANCO FRANCO...che male facesti ?


Dove sei nella foto ?
Quando siamo in chiusura del cartaceo del Guglielmo siamo costretti ad abbassare la guardia e così può succedere che le sviste prevaricano. Avevamo detto che l’affare Presidente per noi era chiuso e aspettavamo una nota qualsiasi del comune affinchè smettesse questo continuo vociferare. Persino i fiori che aveva in mano la nostra first Lady sono finiti nel pentolone. Ieri mattina riceviamo una ultima precisazione che ci sembrava attendibile e non fortemente polemica sulla mancata fermata. Opera di Franco Calderone. L’uomo è sempre agitato e adesso grazie ad una copertina  e ad un nuovo movimento non si rende conto di trovarsi fra comuni mortali e si aspettava un ruolo nella comunità che nessuno gli concederà mai. Qui non usa dare apprezzamenti. Tu rimani sempre quello che eri: nessuno ! Da un lato rimani con i piedi per terra dall’altro devi accettare che anche gli altri non abbiamo grandi titoli. Nel caso del Calderone lui non si rassegna.
Così ieri mattina usando il metodo scorretto di discorso a reti unificate ci ha fatto abboccare. Premesso che c’è un gruppetto (molto ridotto invero) che manda Comunicati stampa con l’invito perentorio a pubblicarli , come se si trattasse di non so quale autorità, dimenticando la regola numero uno : chi lo riceve decide. Chi lo riceve, blog o giornale ha una sua autonomia . Allora ,ed ecco la novità  , li si personalizza intestandoli confidenzialmente alla persona, come per esempio Caro Onofrio, Caro Pino e cosi via. Quindi sei portato a credere che si tratta di messaggio personale o riservato. Questa è una scorrettezza enorme perché trae in inganno chi la riceve. O il politico di parte che scrive a tutti cadenzando gli invii e tu te ne accorgi dopo qualche giorno. Noi ci siamo fatti gli anticorpi ma ieri il messaggio è sfuggito al controllo.
Questo desiderio di avere la massima visibilità nasconde un forte desiderio di apparire ma non lo si può fare a spese del blog che perde credibilità dando l’immagine di cose fatte a tavolino. Una foto da un balcone non dimostra che il Presidente non si è fermato per paura del “forcone rivoluzionario” locale che può avere informazioni dalla Digos dalla Prefettura e non so da chi altri. Quelle informazioni che sono di dominio pubblico . Noi abbiamo abboccato, ma è il rischio di chi scrive e ci scusiamo, ma tu Franco Calderone usa metodi più diretti perché quel tuo sorriso sulla foto che credi di aver gabbato i blog a mio parere la sa di rivoluzionario del giorno , casuale. E parafrasando il vangelo, ti rispondo che dopo la lettura della scrittura di Gesù, la gente del suo paese disse:ma quello non è il figlio del carpentiere…(in questo caso del mugnaio o del vinaio).
Se lo scopo era criticare l’amministrazione per il teatrino offerto ti dico francamente che il tuo è un teatrino ben misero se prendi per il culo i blog che ti hanno ospitato. Alla fine gli estremi si toccano.

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