venerdì 31 maggio 2013

GLI OCCHI DI CAROL...




Stavo per recarmi al calvario (ma chi ci va più al calvario ?) quando ricevo un messaggio che l’incontro con i Riprenditi è sospeso per lutto, ma che si ritrovano lo stesso per una veglia.
Dirotto per Piazza Duomo e tutti sanno come è finita. Non conosco Giuseppe , non conosco le sue due  famiglie, quella di Maria Pina e quella sua. In questi casi il mio pudore non mi permette nemmeno di fare le solite condoglianze. Ma la tragedia è cosi grande che non posso far finta di niente. E così mi avvicino a quello che poche righe prima ho definito ignorato da tutti. Sono della teoria che Dio non sceglie a caso a chi mandare pesi cosi enormi. Li sceglie per capacità e forza, li seleziona perché se sbaglia la tragedia potrebbe diventare più grande ancora. Goiseppe Dio lo ha plasmato per prepararlo a questo momento, non dimenticando di sostenere anche le due famiglie. Dico sempre che io non avrei la forza ed è per questo che Dio non si aspetta nulla da me . A due passi da casa sua Giuseppe ha quello che Dio gli ha preparato: un lungo Calvario che da luogo di giochi infantili oggi diventa quello che è designato con il nome giusto. A questo punto in silenzio rispettoso dovrei ritirarmi anch’io in preghiera e immagino due occhioni bellissimi sbarrati che girano girano a destra e a sinistra che cercano qualcosa o meglio un viso, già noto, già caro. Per Carol ormai è il solo punto di riferimento sicuro, la roccia a cui si era abituata ad aggrapparsi ,alla risposta che prima arrivava sicura, a quelle mani che ti prendevano e rendevano leggera, al suono della sua voce a tante ninne nanne che solo le mamme sanno cantare. Io non ho la forza per consolare questa gente . Sto cercando di abituarmi a quegli occhioni che il tempo asciugherà sostituendo quell’immagine con altre altrettanto care , ma simili e non uguali a quelli di Maria Pina.  

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