Questa è una mostra che si visita incoppia. Prima bisogna scegliere il giorno giusto: cioè quando è assente il sedicente organizzatore immagginario. Accertato il fatto prendete per mano la Vostra compagna e iniziate il percorso dandovi degli imput. La qualità dei lavori esposti, il gioco dei colori, i soggetti, le profondità i messaggi nascosti. Ogni opera merita questa attenzione. Per fortuna non c'è il catalogo altrimenti ci saremmno dovuti subire i commenti di assessori al nulla, profani in tutto, arroganti arrampicatori. Anche i critici d'arte non sono da meno , ma almeno loro nella loro illegibilità sono "nel mestiere". Non è sufficiente un solo passaggio. Vista un opera , poi una seconda tornate indietro e rivedetela più volte, Non cadete nella trappola del "parente" . Gustatevi l'opera senza subire nepotismo qualsiasi. Se vi si avvicina "l'assessore di dio" toccatevi dove volete ma allontanatelo ... Cogliete sfumature impensabili, immagginate l'artista che dipinge, che impreca, che soffre. Condividete il parere con chi vi sta accanto, non risparmiate i commenti e alla fine se avete avuto la fortuna di essere guidati dall'autore tempestatelo di domande altrimenti disputatene con la Vostra compagna.
Diffidate dai solitari. Se uno non riesce a condividere l'arte con qualcuno deve essere uno di quelli a "matula" cioè un politico o un disperato.
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