sabato 10 marzo 2018

LA PASSIONE... PER IL PALCOSCENICO...



Non abbiamo nessun dubbio sul contenuto del seguente comunicato ! Come non possiamo che segnalare e complimentarci con il lungo elenco di sponsor che segue la locandina. Ci rimane la perplessità nel constatare che il paese è sempre più diviso. Nel caso specifico ci riguarda personalmente perchè "noi " non facciamo parte di questo evento, ma abbiamo ricevuto sia la locandina che il comunicato e ci chiediamo se si tratta del solito gesto "sarcastico" a cui molti di coloro che si definiscono "collaboratori" ci hanno abituato o sono "arraggiati" perchè non gradiscono le critiche. 
Molti di questi collaboratori ci sembrano più veline (pur negli evidenti limiti...) che ...
Forse a Ficarazzi l'aria di mare farà bene a qualcuno !
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“Gente che mi seguitate / fermate la vostra Speranza / …E per lavarvi dal peccato / sarò condannato/ e morto”.
Un testo medievale in versi risalente alla fine del XIII sec. riproposto dal De Bartholomeis nella sua raccolta “Laude drammatiche e rappresentazioni sacre”, edita nel 1945, rivive oggi a Marineo, in tutta la sua bellezza linguistica, grazie alla cura del regista Nino Triolo e l’impegno e la passione dei collaboratori e degli attori. La Passione di Cristo conosciuta come “la Passione del Colosseo”, veniva rappresentata dalla Confraternita di Santa Maria del Gonfalone il Venerdì Santo nella splendida cornice dell’Anfiteatro Flavio, fino al 1558 quando, in pieno clima da Controriforma, cadde in disuso. La dolcezza musicale della lingua italiana del ‘200 si incontra con la cruenta storia della condanna a morte del Cristo, del suo sanguinoso martirio (“…e gli sia ciascun membro ben toccato, mostri ciascun sua forza con dottrina/ con franco braccio e con gran disciplina) e attraverso la fisicità dei personaggi rende viva, vicina e tangibile l’esperienza della Redenzione. Il suono dello shoffar apre la scena e richiama il pubblico/popolo allo shemà, all’ascolto della Parola, alla visione del Verbo che soffre, geme e muore. Luci, musiche, lamenti della tradizione marinese accompagnati dal suono della ‘troccula” che riproduce e ricorda il suono delle catene cui Cristo fu legato, fanno da cornice. Ma la storia della Passione e morte, come tutti sappiamo è una storia di Vita che risuscita nel terzo giorno, vita non più soggiogata dallo scacco della morte."

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