martedì 7 agosto 2018

Socratismo Sanicolense


Cosa si può dire di uno che anzicchè chiedermi se vendo la casa e perché non ho sloggiato i Pupi dal Castello ? Costui continua a sperimentare sulla sua pelle che le ferite inferte dagli amici fanno subito cancrena… Ezio non si rassegna a sentirsi outre-mer o come fanno i francesi a chiamare piedi neri (poid noir)i loro compaesani emigrati. Lui è disperatamente marinese. Purtroppo non accetta le emergenti qualità dei suoi compaesani e per capire meglio legge il blog come fosse il Wikipedia sotto la Rocca. Non è la prima volta che mi dedica poesie “clientelari” convinto che io sia il solito “coglione” che si nutre di complimenti ! Io non vado in giro per il paese con il testo delle sue poesie in tasca come usano fare i suoi ex amici. Accetto le critiche soprattutto perché se tu hai il diritto di criticare non puoi fare il meschino non accettando le critiche altrui. Se tu mi definisci “ubriacone e vastasu” come puoi non accettare che io ti risponda “buffone” ? E che dire se poi il titolo di vastasu ti viene rivolto da una signora a Marineo ? Bel tema per i nostri intellettuali di sinistra che “affamati” di gloria “ritornano” in quell’ovile che hanno disdegnato qualche giorno fa ? Una volta rimasi sbalordito  nel leggere che Giovanna d’Arco fosse intima amica di Barbablu , il feroce serial killer …
Ora se un intellettuale non si dissocia da chi è capace di usare la politica come arma da fuoco allora è corresponsabile e quindi complice ! Già avevamo avuto qualche lezione di stile al momento delle dimissioni…
Ora Ezio Spataro pensa che non sia rischioso diventarmi complice e pensa che io possa essere accomunato a lui : noto fascista, fuori di testa e coglione emergente. Dico di no ! Se questi titoli ti vengono da “presunti amici”  sei pronto per diventare consulente anargiro !     
  



Tirando uova a matula
prepariamo il suicidio di Socrate sempre più solo
e nemmeno ricambiamo gli accorati saluti
che ci giungono dai bastioni di Brolo

La natalità va scemando
i nonni testimoniano fedi senza eredi
ora che il mondo crede nelle farmacie
e non ai santi medici eremiti

E' un epoca in cui si balla
e già che ci stai rimani nel ballo
a meno che non vuoi una vita scialla
e ti rifugi nelle riflessioni di Jo Ann Cavallo

In questo mare di musica
noi ci stiamo e ci nuotiamo
e giungendo al giro di boa
lentamente ci suicidiamo i coglioni

Non apprezziamo il compleanno
della centenaria zia Cira
nulla sappiamo di quell'olio su tela
che fu l'opera di Alfons Mucha

L'eco di una storia da dietro il crinale
ci ricorda la voce di Franco Trincale
sembra invocare quel Giuda traditore
che segna un netto confine tra bene e male

Sotto Marineo le lune non ballano
non seguono le controdanze del coprifuoco
nelle note di un pentecostale razzismo
la primavera di Praga è già revisionismo

Non era il 1462 e nemmeno il Corpus Domini
era solo un guardarsi attorno
un gioco dell'oca da figli dei fiori
eroi non per caso di una valigia vuota

Era una favola moderna
un master of puppets de noartri
e tutto ricomincia come quando vai a Roma
e ti ricordi di salutare Silvano Vinceti

ma nel frattempo stiamo quieti
che non siamo al museo di Caravaggio
prima di dire "a casa finalmente"
va risolto il rebus di Carmelo Clemente.

(Ezio Spataro)

www.cavadeipoeti.blogspot.com

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