giovedì 7 luglio 2011

IL ROGO

Portato fuori dalla chiesa, il corteo passò davanti al cimitero dove si stavano bruciando i suoi libri ed egli sorrise a quello spettacolo. Lungo la strada, «esortava gli astanti e quelli che lo seguivano a non credere che egli andasse a morire per gli errori che gli erano stati falsamente attribuiti e appoggiati dalla falsa testimonianza dei suoi peggiori avversari. Quasi tutti gli abitanti di quella città lo accompagnavano in armi a morire».Giunto sul luogo del supplizio, che si trovava in un prato circondato da giardini - ora corrispondente alla Alten Graben strasse - s'inginocchiò e, mentre pregava, «quella scandalosa corona, raffigurante i tre demoni, gli cadde dalla testa ed essendosene accorto, sorrise. Alcuni dei soldati mercenari, che stavano lì intorno, dissero: "Rimettetegliela su; che sia bruciato coi demoni suoi signori che ha servito in terra"». Denudato, le mani legate dietro la schiena, è legato a un palo con funi e con una catena intorno al collo. Gli misero sotto i piedi due grandi fascine di legna mista a paglia e altre intorno al corpo fino al mento. Esortato ancora ad abiurare, «levati gli occhi al cielo, replicò ad alta voce: "Dio m'è testimone che mai insegnai le cose che mi sono falsamente attribuite e di cui falsi testimoni mi accusano. Egli sa che l'intenzione dominante della mia predicazione e di tutti i miei atti e dei miei scritti era solo tesa a strappare gli uomini dal peccato. E oggi [...] sono pronto a morire lietamente"». Allora si accese il rogo. Hus cominciò a cantare, uno dopo l'altro, due inni «ma come egli cominciò a cantare il terzo inno, una folata di vento gli coperse il volto di fiamme. E così, pregando nell'intimo, muovendo appena le labbra e scuotendo il capo, spirò nel Signore. Prima di morire, mentre pregava in silenzio, sembrò balbettare giusto il tempo sufficiente a recitare due o tre volte il "Padre nostro"».
Consumata la legna e le funi dal fuoco, «i resti di quel corpo rimasero in catene appesi per il collo; allora i boia tirarono giù le membra abbrustolite e il palo. Le bruciarono ulteriormente, portando altra legna al fuoco da un terzo carico. Poi, camminando torno torno, spezzarono le ossa a bastonate per farle bruciare più presto. Quando trovarono la testa, la fecero a pezzi con i randelli e la gettarono sul fuoco. Quando trovarono il cuore in mezzo alle interiora, dopo aver appuntito un bastone come uno spiedo, lo infilzarono sulla punta e fecero particolare attenzione a farlo arrostire e consumare, punzecchiandolo con le lance, finché non fu ridotto in cenere». Bruciati anche scarpe e vestiti perché non potessero servire da reliquie, «caricarono tutte le ceneri su di un carro e le buttarono nel Reno che scorreva lì vicino».
Jan Hus (Husinec, 1371 circa – Costanza, 6 luglio 1415) fu un teologo e un riformatore religioso boemo. Promosse un movimento religioso basato sulle idee di John Wycliffe e i suoi seguaci divennero noti come Hussiti. Scomunicato nel 1411 dalla Chiesa cattolica e condannato dal Concilio di Costanza, fu bruciato sul rogo

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