venerdì 29 luglio 2011

MARTA, MARTA...

Marta , Marta…
Se non c’eri tu Lazzaro non resuscitava

«Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».  Una frase simile che ti aspetti da un apostolo o da un “dotto” non penseresti  mai che sia stata detta da una casalinga. Ed il Cristo per ricompensarla gli fa subito resuscitare il fratello , quel Lazzaro amico e ospite con la sorella Maria a Betania in Giudea. Giustamente la Marta si lamenta con l’ospite perché è sempre trattata da casalinga ignorante, mentre la sorella ci sembra una di quelle sciatte intellettuali, scarse di corpo, sapientona con la sigaretta sempre in bocca, che a memoria di uomo non ha mai fatto un niente nella vita.E’ come certe paoline che non si capisce mai per chi lavorano. Gesù prima la rimprovera la Marta , poi come al solito avendo esaltato la sfaticata Maria la recupera. La Chiesa per anni ha preferito la Maria svalutando la Marta. Poi si è resa conto che “la casa” non va avanti senza la casalinga. Tanto è vero che è più presente Marta nei vangeli . Ci piace questa casalinga affatto ignorante e secondo noi manca qualcosa, una frase forse, una risposta a Gesù dopo che si è espresso a favore di Maria: Gesù non per contraddirti ma se vuoi mangiare stasera sarà bene che Maria venga in cucina e ci faccia vedere cosa sa fare con la sua sapienza…Oggi le Marie sono un esercito quasi tutte zitelle astiose saccenti ed infelici mentre le Marte sono quelle che tirano la carretta. La Chiesa se ne è accorta e sta modificando il giudizio.

Santa Marta di Betania
sec. I

Marta è la sorella di Maria e di Lazzaro di Betania. Nella loro casa ospitale Gesù amava sostare durante la predicazione in Giudea. In occasione di una di queste visite conosciamo Marta. Il Vangelo ce la presenta come la donna di casa, sollecita e indaffarata per accogliere degnamente il gradito ospite, mentre la sorella Maria preferisce starsene quieta in ascolto delle parole del Maestro. L'avvilita e incompresa professione di massaia è riscattata da questa santa fattiva di nome Marta, che vuol dire semplicemente «signora». Marta ricompare nel Vangelo nel drammatico episodio della risurrezione di Lazzaro, dove implicitamente domanda il miracolo con una semplice e stupenda professione di fede nella onnipotenza del Salvatore, nella risurrezione dei morti e nella divinità di Cristo, e durante un banchetto al quale partecipa lo stesso Lazzaro, da poco risuscitato, e anche questa volta ci si presenta in veste di donna tuttofare. I primi a dedicare una celebrazione liturgica a S. Marta furono i francescani, nel 1262. (Avvenire)
Patronato: Casalinghe, Domestiche, Albergatori, Osti, Cuochi, Cognate
Etimologia: Marta = palma, dall'aramaico o variante di Maria
Emblema: Chiavi, Mestolo, Scopa, Drago
Martirologio Romano: Memoria di santa Marta, che a Betania vicino a Gerusalemme accolse nella sua casa il Signore Gesù e, alla morte del fratello, professò: «Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

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