In gergo
giornalistico si chiamano “coccodrilli”.
Quando da ragazzo “lavoravo” all’Unità
(Tortorella direttore , Liberatori era il mio capo) si discuteva se anche “noi”
dovessimo avere i “coccodrilli”. Non se ne fece nulla proprio perché quando
servivano si chiamava chi dovesse scriverlo e la cosa finiva li, poi i giorni
seguenti piano piano si approfondiva il personaggio. Ma noi redattori quando incontravamo
chi abitualmente scriveva i coccodrilli ci toccavamo con una mano il mazzo di
chiavi che portavamo in tasca e con l’altra contavamo facendole saltellare le
palle ! Erano gli anni di Piazza Cavour appena prima del famoso “Un miliardo
per l’Unità”. Ora anche nella lontana Marineo c’è chi ha questo compito . Oggi
lo chiamerei “necroforo” solo che il nostro, oltre a essere famoso per i suoi
coccodrilli ,li fa in modo trasversale e sibillino. Intanto già per morire a
Marineo devi pagare il “pizzo”. Cioè devi pagare questo tributo facendogli “recitare”
il “sermone funebre” perché quello di Padre Leo a loro non basta ! Poi in tempi
di “apparente “ libertà devi trovare anche chi ti pubblica questi tipi di “coccodrilli”.
Non Pino Taormina della cui metamorfosi ci siamo già occupati,
non noi che rifiutiamo questa “mentalità mafiosa” , e allora ecco che , questo
è il vangelo secondo Giuda Iscariota, finire nella Pravda, la cui metamorfosi ha
dell’incredibile. Fra una ricetta per extraterrestri e una lezione (proprio a
noi professore ?) sul pomodoro , dopo aver fatto traslocare il manumanca (ecco perché
Pino hai i muratori per la casa !) dalla Pravda a Marineoweb si accinge ad ospitare
l’onorevole dalle cui interviste televisive (vedi le jene) comprendiamo che di politica a
livello internazionale non capisce nulla , di quella a livello nazionale dà
spettacolo senza mai spiegare al “suo bacino d’utenza” la sua posizione mentre
per quella locale , munito di palloncino può stabilire chi sia ubriacone e
dichiararlo in “piazza”. Costringendo la Costa a “salvarlo” per il rotto della
cuffia , perché il nostro sul momento non si rende conto che “non esistono figli
da escludere…”.
Questo gioco
delle metamorfosi infine riavvicina la pravda al “necroforo” e non ci sarebbe
nulla di male se i due fossero meno ipocriti perché lo sappiamo tutti che uno
non sa stare senza fare la bellerina “senza giarrettiera” e l’altro da qualche
parte deve pur andare a sbattere.
Il che non è
né bello né istruttivo. O meglio toccatevi chiavi e palle.
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