mercoledì 24 agosto 2011

JUS PRIMAE FILAE

Ritrovo nella mia memoria un episodio grazioso. Il 7 dicembre festa di sant’Ambrogio si inaugurava la Scala di Milano. Noi andavamo fuori a goderci lo spettacolo di un centinaio di mummie ingioiellate che sfilavano altezzose per entrare nel sacro tempio della musica. Poi venne il ’68 e le mummie furono oggetto di uova e ortaggi graziosamente dedicati dalla cittadinanza arraggiata. Andare alla scala diventò difficile ma le mummie sono dure a morire e addirittura durano millenni dopo morte. Non so da dove partì la cosa ma qualcuno della sinistra di allora disse “la scala agli operai”. Si creò una strana situazione . Alle mummie ingioiellate alle amanti con strascico alle insegnanti pane e musica si aggiunsero le tute blu. Giustizia sociale. Le prime file divennero un luogo fascinoso. La Contessa seduta accanto all’operaio brianzolo che fra una pacca sulla spalla ed una manata sul sedere commentava il Nabucco o la quinta di Bhetoven, alla contessa mezzo svenuta. Era finito il mito della prima fila nobile. Anche Milano aveva in prima fila Sindaco , consorte, industriali , professionisti ed operai. Eravamo in democrazia ! Ovviamente oggi le parti si sono avvicinate e mentre di sguaiate sono rimaste le sole contesse, gli operai hanno una prestigiosa dignità e cultura , orecchio fino e gusti chiari.
Qui ho scoperto una cosa terribile. Non cercare un operaio in prima fila. Non osare metterti in prima fila verrai allontanato in modo grossolano perché le prime file sono esclusivamente la mercede per la fede politica, sono un diritto di appartenenza politica. Ed ecco oltre a giuste presenze, tipo Primo Cittadino e consorte, l’ospite di turno, ci troviamo una fauna di assessori con consorte, fidanzata o giovani moglie, consiglieri, pseudo-giornalisti in jeans , consulenti , cavalli e cavalieri. Come al solito certa sinistra spocchiosa si appropria dei nostri difetti. Con buona pace degli operai e dei contadini a cui nessuno cederà il posto per rispetto ad una vita di lavoro e sacrifici. Rimani in fondo operaio e contadino perché tra l’altro i tuoi vestiti puzzano di sudore, lavoro, sacrifici .

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