Molto interessante l’incontro promosso
dalla Misericordia ieri sera sul sagrato della nostra chiesa
Madre. Non serve aggiungere altro sulla validità della cosa. Speriamo non
toccare la suscettibilità di qualcuno se aggiungiamo qualche piccola
osservazione. Non sono riuscito ad
assistere all’intero “corso” ma
l’impegno degli organizzatori era evidente. Non si è capita bene la presenza
cosi interessata del parroco, fresco di Medjugorie. Forse ha capito che nessuno
sarebbe sopravvissuto ai tentativi di salvataggio proposti e quindi lui era lì
a fare la sua parte con il viatico. Gli esempi proposti andavano più volte
ripetuti e rallentati per permettere alla gente di meglio assimilarli. L’inutile
sfoggio di termini medici e tecnici ha confuso la gente che ha fatto fatica a
fissare i dati. 30 volte questo 2 quest’altro, sopra o sotto lo sterno e soprattutto
non servono le battute per sdrammatizzare momenti drammatici a cui uno è
costretto ad intervenire. Persino il filmato proposto in due versioni ha
sottolineato come andrebbe effettuato il soccorso. Ripetere la descrizione più
volte (scolasticamente) avrebbe fissato nella gente gli interventi essenziali .
La velocità di esecuzione “di chi lo sa
fare” non ha aiutato chi “doveva impararlo”. Questi esercizi andavano fatti al “rallentatore”
senza assembramenti di persone che coprivano l’esercizio. Mancava questa regia
indispensabile visto che il pubblico era
attento e interessato. Molti giovanissimi silenziosi e attenti . Posso
garantire che la figura usata per gli esercizi era già morta “prima” di suo.
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