giovedì 16 agosto 2012

LEZIONI DI POESIA DI FRANCESCO TRIPOLI A CASA RIBAUDO

IL BICCHIERE DI VINO è DEL SOTTOSCRITTO

 Quaderno alla mano, orecchio fino in ascolto, un leggero nervosismo professionalmente nascosto , poi sicuro con buona dizione ha letto le due poesie. Brevi , intelligenti. Ha dato lezione di metrica, di contenuto anche di cadenza ad una azzannata e arruffata sala dove alcuni poeti almeno nei comportamenti (le poetesse soprattutto) erano all’altezza. Poi dall’attore da avanspettacolo con la coppola a certi ragazzini che parlano nelle loro poesie di esperienze mai fatte, di dolori mai vissuti. Eravamo a casa Ribaudo insomma in famiglia . Dalla pseudo presentatrice che usa i toni del padre (meno saccente e arrogante in futuro se vuole presentare deve imparare l’umiltà e avere almeno due domande di scorta e non sempre la stessa fatta a tutti) .Non faccia la cantante e lasci stare il microfono al suo posto, visto se non altro che l’unico che lo sapeva far funzionare era il nostro elegantissimo ex assessore alla cultura.  Poi la sorella “pilota del fotografo” che fotografava continuamente la “padrona di casa” in un tailler-pantalone senza colore. Al padrone di casa apparentemente dimesso e accantonato ma pronto a certificare “casa Ribaudo”. Da un lato poeti e scamiciati stravaccati e bivaccanti. Abbiamo faticato a riconoscere la Dott.sa Costa elegante assessore riconfermato in mezzo a ciminnesi venuti fuori dal nulla. Come al solito lo Spataro pico alla mano cerca di colpire con i suoli lamenti e insoddisfazioni ma alla fine il piccone gli cade fra i piedi. Che si sbrighi a trovare il colpevole delle sue disgrazie affinchè tutti possiamo trovare pace. La La Sala e la Zuccaro sempre con le loro poesie ,scritte mezzora fa, ancora non hanno trovato una loro maturazione e ci raccontano la loro sofferenza artistica di un vissuto simile a miliardi di persone. Franco Virga già in giornata aveva risposto al mio appunto di ieri. Lo ha fatto a modo suo , con il suo stile non pensando che fra i presenti nessuno “conosce” Danilo Dolci. Tranne l’esperto di studi agostiniani … Personaggi minori si sono inseriti in una serata “privata” in una casa “privata” la ex casa Beccadelli oggi Ribaudo.

3 commenti:

  1. Il termine critico dei critici che Franco Virga tenta di appiopparmi , se leggete il suo blog, non mi si addice.Avesse detto osservatore mediocre lo avrei accettato. Di poesia ne so più di lui perchè quando la poesia è bella quasi la imparo a memoria. Certamente lui si aspetta che quello che lui "segnala" per noi diventa "argomento". Faccia lui il critico dei critici perchè la sua lunga esperienza glielo permette. Mi conceda almeno l'alibi del non conoscere tutto di tutto . Questo lo lascio fare a Lui. Per fortuna sono andato via prima perchè io non scrivo poesie e non muoio dal desiderio di essere protagonista. Lo lascio fare a Lui. Il caso del bambino , se è vero, poteva trattarlo meglio ...magari incatenandosi al simposio dei poeti. Si proprio lì dove lui è di casa , a casa Ribaudo.

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  2. Guglielmo sn l attore da avanspettacolo,ficcati in culo la tua politica

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    1. Non credo che il messaggio provenga dal poeta con il cappello, ma sono sicuro che è il linguaggio dei poeti azzannati...

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