mercoledì 8 agosto 2012

LA PROFEZIA DI ISAIA,CAPITOLO 53

Perché una donna di 96 anni deve passare gli ultimi .... giorni della sua vita con il volto tumefatto, paralizzata e privata della parola a causa di un ictus? Perché il Signore ha voluto farla morire così? Perché tanta sofferenza di persone innocenti? Forse ci puo' aiutare a capire qualcosa quella impressionante profezia del capitolo 53 del profeta Isaia che molti secoli prima descrive la passione di Nostro Signore: anche li un volto tumefatto, una persona prostrata dai dolori, "come pecora muta in mano ai suoi tosatori". Si, forse il Signore Gesù ha voluto associare la signora Giovanna alla Sua passione, al sacrificio che ci da' la salvezza e allora quell'agonia, da inutile e scandalosa diventa un privilegio. Ecco perché la Chiesa ha "inventato" gli ospedali, perché i cristiani sono chiamati a prendersi cura dei malati e dei moribondi, perché vedono in essi il volto di Cristo in croce. Ed ecco perché combattono l'eutanasia, perché l'agonia di un uomo e un momento sacro, che ha a che fare con la salvezza e la vita eterna. E' dalla croce di Cristo che nasce la chiesa, e' per mezzo della Sua croce e della Sua resurrezione che ci viene donato Lo Spirito Santo. Il tempo della chiesa, il tempo che noi viviamo e' il tempo dello Spirito. E lo Spirito produce frutti. Nell'agonia della signora Giovanna ne ha già prodotto: uno dei suoi figli ha potuto vivere con lei ore di affetto e di intimità che mancavano da anni, che per lei sono stati di consolazione e per lui rimarranno nella memoria. Ancora di più, questa agonia interpella la nostra libertà, e prima di tutto quella dei familiari di Giovanna, perché la morte si porti con se' rancori, odi, inimicizie, mormorazioni; e perché lo Spirito ci doni la grazia di riconciliarci gli uni con gli altri ,di saper perdonare e chiedere perdono, di ritrovare gioia e pace, vere primizie di vita eterna. P.M.

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