La notizia che Rosario Giuè presenti il suo libro, già
benedetto dal nuovo arcivescovo e da qualche giudice e intellettuale “de
noantri” mi ha fatto piacere. Ero sbalordito che il gruppo organizzatore se la
fosse “cunnuliata” sino ad oggi e la cosa mi stupì al punto che mi feci avanti
per promuovere la cosa. Ma le condizioni che mi furono poste non erano alla mia
portata . L’obiettivo era quello di “riportare” a Marineo una di quelle
eccellenze che da sempre inseguo purchè marinesi.
Ora sta ai due “dominus” non trasformare la serata del
tipo di quella che si svolse tempo fa quando l’autore , davanti il sagrato,
iniziò a inveire contro la Chiesa e il Papa con il consenso dell’organizzatore
(F.V. che poi ammise l’errore).
Mi aspettavo una locandina piena di “compari” come è
uso da noi , ma spero che figure come la sociologa Alessandra Dino o come lo storico della Chiesa Padre
Francesco Maria Stabile ci fanno sperare in un contesto equilibrato.
Ormai conosciamo a sufficienza non solo il tema ma
anche l’autore. Che noi non ne condividiamo i toni conta nulla al paragone che
chi ha organizzato non è riuscito a riportare a Marineo Rosario Giuè dopo tanti
anni costringendo i marinesi ad andare a Palermo tutte le volte che si
affacciasse una sua novità editoriale.
Ci sembra superfluo ricordare il contesto dove si
svolge questo incontro. Da un lato gli organizzatori sono avvezzi a dialogare di
più con il terzo mondo mentre autore e relatori speriamo non si trovino a
disagio in un ambiente non accademico.
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