martedì 19 luglio 2016

AGLI AMICI DI SANT'ANNA

Sant’Anna
   Ho letto con piacere l’invito alla novena in preparazione alla festa di santa Anna a Marineo. Mi dispiace di non poter partecipare.
   In questo tempo così difficile per la famiglia e per ogni persona che desidera la pace, ci è stato proposto l’anno della misericordia perché ne abbiamo veramente bisogno. Il papa Francesco ci fa capire la priorità, l’unica strada da percorrere se vogliamo essere felici. E dove si può imparare meglio questo atteggiamento di comprensione, di dialogo e di perdono se no in famiglia? Hanno capito molto bene gli organizzatori della novena che è una scuola: una scuola per tutti, i nonni compresi. Noi lo sperimentiamo man mano che crescono i nostri nipoti.
   E’ un grande mistero perché dobbiamo nascere così impreparati alla vita e imparare tutto durante gli anni di crescita. Persino la Madonna e Gesù sono stati educati dai loro genitori e dai loro nonni. Un altro mistero è perché è più facile imparare la matematica che i principi morali  La tentazione di lasciar perdere, di far fare al bambino quello che vuole, minaccia tutti. Quanto è difficile andare contro corrente e non adeguarsi alle mode e all’opinione dominante. “Nonno, se avrò queste belle cose avrò più amici, sarò più rispettato dai bulli…” Il consumismo si respira nell’aria e ci viene propinato con ogni pubblicità.
   I fatti di questi giorni ci portano ancora ad un’altra riflessione. Perché far nascere i bambini in questo mondo violento e spietato nei confronti delle famiglie che vanno a passeggio a vedersi i fuochi d’artificio durante una festa? Ho avuto lo stesso dubbio quando nascevano i nostri figli durante gli anni di piombo, quando andando a partorire ho assistito ad una azione delle Brigate rosse che gambizzavano un primario del reparto di  maternità più grande di Milano.  Sono grata alla vita che è più forte di tutti questi dubbi e di tutti questi fatti e ci dà forza di andare avanti, di non avere paura del futuro e di creare la famiglia con i figli. E’ faticoso, oggi forse più di prima, ma non esiste un’altra strada verso la felicità.
   Dobbiamo ripetercelo ogni tanto e pregare tanto. Non perdiamo di vista gli esempi di chi ci ha preceduto e nelle situazioni magari anche peggiori delle nostre e ce l’hanno fatta. Penso a Sant’Anna ma anche ai miei nonni e ai miei genitori che hanno vissuto durante la guerra e poi durante il regime comunista eppure hanno difeso e trasmesso a noi figli i valori cristiani. Oggi come madre e come nonna capisco quanto è difficile e ringrazio tutti quelli che sono di aiuto. Chi fa sì che non ci sentiamo soli con i nostri problemi e li superiamo insieme ad altri. Come la Congregazione di sant’Anna di Marineo.


Marina Romea, 19/07/2016                         Růžena Růžičková

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