Sant’Anna
Ho letto con piacere l’invito alla novena in
preparazione alla festa di santa Anna a Marineo. Mi dispiace di non poter
partecipare.
In questo tempo così difficile per la
famiglia e per ogni persona che desidera la pace, ci è stato proposto l’anno
della misericordia perché ne abbiamo veramente bisogno. Il papa Francesco ci fa
capire la priorità, l’unica strada da percorrere se vogliamo essere felici. E
dove si può imparare meglio questo atteggiamento di comprensione, di dialogo e
di perdono se no in famiglia? Hanno capito molto bene gli organizzatori della
novena che è una scuola: una scuola per tutti, i nonni compresi. Noi lo
sperimentiamo man mano che crescono i nostri nipoti.
E’ un grande mistero perché dobbiamo nascere
così impreparati alla vita e imparare tutto durante gli anni di crescita.
Persino la Madonna e Gesù sono stati educati dai loro genitori e dai loro
nonni. Un altro mistero è perché è più facile imparare la matematica che i
principi morali La tentazione di lasciar
perdere, di far fare al bambino quello che vuole, minaccia tutti. Quanto è
difficile andare contro corrente e non adeguarsi alle mode e all’opinione
dominante. “Nonno, se avrò queste belle cose avrò più amici, sarò più
rispettato dai bulli…” Il consumismo si respira nell’aria e ci viene propinato
con ogni pubblicità.
I fatti di questi giorni ci portano ancora ad
un’altra riflessione. Perché far nascere i bambini in questo mondo violento e
spietato nei confronti delle famiglie che vanno a passeggio a vedersi i fuochi
d’artificio durante una festa? Ho avuto lo stesso dubbio quando nascevano i
nostri figli durante gli anni di piombo, quando andando a partorire ho
assistito ad una azione delle Brigate rosse che gambizzavano un primario del
reparto di maternità più grande di
Milano. Sono grata alla vita che è più
forte di tutti questi dubbi e di tutti questi fatti e ci dà forza di andare
avanti, di non avere paura del futuro e di creare la famiglia con i figli. E’
faticoso, oggi forse più di prima, ma non esiste un’altra strada verso la
felicità.
Dobbiamo ripetercelo ogni tanto e pregare
tanto. Non perdiamo di vista gli esempi di chi ci ha preceduto e nelle
situazioni magari anche peggiori delle nostre e ce l’hanno fatta. Penso a
Sant’Anna ma anche ai miei nonni e ai miei genitori che hanno vissuto durante
la guerra e poi durante il regime comunista eppure hanno difeso e trasmesso a
noi figli i valori cristiani. Oggi come madre e come nonna capisco quanto è
difficile e ringrazio tutti quelli che sono di aiuto. Chi fa sì che non ci
sentiamo soli con i nostri problemi e li superiamo insieme ad altri. Come la
Congregazione di sant’Anna di Marineo.
Marina
Romea, 19/07/2016
Růžena Růžičková
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