Le stagioni divengono ubertose fanciulle che si muovono nel
nuvoloso mattino, negli infocati meriggi, nell’esplosione di profumi e colori
così come nel brumoso ed umido sottobosco autunnale.
Ci vorrebbe Nuccio Benanti per
scoprire se si tratta di un copia-incolla o se l’autore è uno di quei
specialisti o meglio “critici d’arte” che quello che scrivono non lo capiscono
solo loro (1)
Tali figure allegoriche fanno corona ad un recalcitrante
Narciso che estasiato di sé, continua a rimirarsi nelle acque di un lago,
indifferente alla bellezza che lo circonda, refrattario al respiro di una
natura che con i suoi cicli di vita-morte-vita scandisce i tempi del
creato e dell’uomo, anche quando questi è troppo occupato a compiacersi
della sua grandezza ed onnipotenza.
Non è chiaro di chi stiamo parlando !
Forse l’autore ha fatto una riflessione
autobiografica…
Per buona sorte, però, ci sono altri uomini, a cui il film
rende omaggio, che rischiano la propria vita per difendere il respiro vitale
del bosco consapevoli che senza quegli alberi e tutti gli esseri che li
popolano la nostra esistenza sarebbe più povera.
Questi circa “ottantamila” altri
uomini che rischiano la vita a noi sembra rischino più il posto … Come si dice al nord ogni “albero in Sicilia”
ha un forestale che lo sorveglia. Siamo
nella fase della santificazione “di gruppo” di una categoria che ancora produce
“piromani” , ma ancora non produce né eroi né isola gli incendiari interni. Se
considerate il costo di questi ottantamila “la nostra esistenza sarebbe meno
povera”.
1)Alla fine degli anni cinquanta eravamo seduti davanti
l’allora circolo Omnia e vedendomi girare con i libri di Padre Calderone come
Schlimann girava con Omero (sic) Ciro Guastella (il cugino dell’attuale) mi
chiese a bruciapelo il significato della parola “ubertoso” che corrispondeva ad
una delle prime parole che accompagnavano la Montagnola all’inizio del testo
del Calderone. Non ci volle molto a capire che sconoscevo il significato e lui,
che era anche un uomo di cultura molto preparato, mi disse “fertile, produttivo
ecc.” . Di li a poco giungeva Vincenzo Tusa da noi invitato a Marineo per darci
credibilità in una comunità che non è molto dissimile di quella di oggi.
Ora l’uso del termine rivolto a delle fanciulle mi lascia
perplesso perché per me “fanciulle fertili (addirittura ubertose)” ha un chiaro
significato boccaccesco e incontrarle nel bosco della Ficuzza può significare
che questo bosco fra tutte le meraviglie che nasconde e di cui il filmato citato
descrive magistralmente è l’unica cosa chiara di una descrizione più
inarrivabile che incomprensibile.
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