martedì 30 gennaio 2018

CAPORETTO

…IO NON SONO ESTERREFATTO !
I cittadini più mattinieri che il 29 ottobre 1917 si avvicinarono ai chioschi dei giornali, e rimasero di sasso nel leggere il consueto bollettino Cadorna stilato il pomeriggio del giorno precedente:
IL PRIMO COMUNICATO CADORNA (subito sostituito da altri)
"La mancata resistenza di riparti della II° Armata vilmente ritiratisi senza combattere, o ignominiosamente arresisi al nemico, ha permesso alle forze austro germaniche di rompere la nostra ala sinistra sulla fronte Giulia. Gli sforzi valorosi delle altre truppe non sono riusciti ad impedire all'avversario di penetrare nel sacro suolo della Patria. La nostra linea si ripiega secondo il piano stabilito. I magazzini ed i depositi dei paesi sgombrati sono stati distrutti. Il valore dimostrato dai nostri soldati in tante memorabili battaglie combattute e vinte durante due anni e mezzo di guerra, dà affidamento al Comando Supremo che anche questa volta l'esercito, al quale sono affidati l'onore e la salvezza del Paese, saprà compiere il suo dovere."
IL PRIMO BOLLETTINO RIBAUDO
Palermo 27 gennaio – “Apprendo dalle agenzie di stampa la notizia della mia candidatura nel collegio uninominale Camera Circoscrizione Sicilia1 (Monreale), nelle liste che sembrano far cambiare la natura del Partito democratico.
Bisogna fare un excursus su questi ultimi giorni per capire a fondo lo strappo che si è consumato in queste ultime ore. I rappresentanti dei circoli e gli amministratori di 41 comuni del suddetto collegio hanno chiesto ai vertici del partito, attraverso una lettera appello, che si tenesse conto nella composizione delle liste di quelle che sono le sensibilità e le esigenze territoriali, auspicando una mia ricandidatura per dare proseguo all’attività politica svolta in questi anni in un territorio difficile come quello del corleonese, in cui sono stato riconosciuto unilateralmente come punto di riferimento.
Alla lettera hanno fatto seguito due riunioni territoriali tenutesi rispettivamente a Corleone e Carini, convocate dal segretario provinciale Carmelo Miceli, alla presenza di rappresentanti dei circoli e diversi amministratori del collegio che hanno ribadito l’assoluta necessità di una mia candidatura sia nel proporzionale che all’uninominale, al fine di assicurare la continuità al meticoloso lavoro svolto in questi anni. Lo stesso segretario ha dovuto prendere atto della proposta impegnandosi personalmente a traferire le istanze territoriali agli organi dirigenziali.
Rimango davvero esterrefatto nel leggere il nome di Miceli come candidato capolista nel collegio plurinominale in questione. Proprio colui che aveva il compito e la funzione, in qualità di segretario, di portare e supportare le istanze territoriali e di farsi portavoce presso i vertici nazionali di questa candidatura l’ha usurpata, disattendendo una volontà ampia e condivisa da tutti i rappresentanti dei circoli che lamentavano tra l’altro la mancata inclusione in scelte così importanti, prese in passato attraverso la partecipazione alle elezioni primarie. Un vero e proprio abuso di potere di una candidatura nata in segreteria, nella stanza dei bottoni, lontano dalla gente che in questi anni ha contribuito a dare vita all’esperienza del Partito democratico.
Appare chiaro che tutto ciò si inquadra in una strategia più complessiva nella formazione delle liste che ha generato non poche delusioni tra le componenti di minoranza e di sinistra del partito, che ha come obiettivo cancellare un pezzo di storia della sinistra e delle forze progressiste che fino a ieri hanno collaborato alla vita politica del partito.
Per questo non posso accettare la proposta di candidatura solo all’ uninominale, essendo la stessa una “foglia di fico” con cui si tenta di camuffare lo scempio ormai consumato ai danni delle minoranze di questo partito. Non ci sono quindi le condizioni necessarie per affrontare con serenità la campagna elettorale. Credo sia davvero indispensabile a questo punto una seria riflessione, insieme agli amici ed ai compagni che in questi anni hanno supportato la mia attività di parlamentare, per capire come superare questa fase di profonda crisi di democrazia interna del partito.
E’ TROPPO PRESTO PER FARE COMMENTI. IL PRIMO A GIOIRE DOVREI ESSERE IO perché VEDO CHE LA MANO DEL DESTINO (IN QUESTO CASO MICELI) ABBATTERSI CON LO STESSO STILE E MODI TANTE VOLTE USATI DAL RIBAUDO. LA COLTELLATA RICEVUTA ALLA VIGILIA DOVE NON TI LASCIA SPAZI DI MANOVRA LO RIPAGA DELLE VOLTE CHE LUI HA USATO LO STESSO COLTELLO CONTRO I SUOI NEMICI. FIGURIAMOCI SE RENZI E MICELI GLI LASCIAVANO SPAZIO. AVREBBERO AVUTO NEL FIANCO UNA SPINA AVVELENATA (UNA QUINTA COLONNA DI DALEMA E BERSANI).
ORA SI AVVERA IL SOGNO DA NOI LANCIATO ANNI FA: LIBERTà PER IL PD !
SPERIAMO DI NON TROVARCELO NELLE AMMINISTRATIVE.
IL PD HA UNA SOLA CANDIDATA PRESENTABILE: LA SIGNORA COSTA !

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