Beati coloro che sono riusciti ad accodarsi al
gruppo guidato dal titolare della Mostra è questo toglie tutti i dubbi sul fatto che
persone che possono vantare una lontana infanzia comune e che poi nella vita
seguono percorsi opposti possano avere interessi comuni. Chi di noi li conosce
se ne sbalordisce e si stupisce. Poi ho pensato che questo è stato il
detonatore, perché l’insieme delle cose necessita una spiegazione più profonda.
I soggetti della foto li conosciamo e apprezziamo da
tempo, ci era solo sfuggita la “familiarità” e per la “curiosità” vi
risparmiamo gli interrogativi che ci ha lasciato.
La foto con l’alberello dedicato al nostro san Ciro è verosimile e questo ci spinge a
pubblicare la foto di un nostro alberello con la speranza che tanto professore
ci possa fornire un giudizio che possa inorgoglirci.
Ci ha invece lasciati perplessi la foto della Sicilia
a lume di candela che ha messo in evidenza la nostra abissale ignoranza anche perché
sfornita didascalia. Non sarebbe stato male un aiutino che ci evitasse di
giudicare a matula se si tratta di una cassata o di ceramica. Se poi abbiniamo
il titolo di quel post alla candelina posizionata
proprio su Marineo ci rimette in moto un altro dubbio se di “ Marinesi amanti
dell’arte” ci sono i soli cinque (sei con l’autore della mostra) o se sono
stati estratti a sorte in un paese dove risultano in abbondanza pittori, poeti,
critici d’arte, barbieri e macellai. Quella Sicilia a lume di candela ricorda
un autrice siculo-americana, in ogni caso in linea con il gruppo non “più”
residenti: cioè che se fanno qualcosa la fanno ad inviti per evitare di correre
il rischio che “qualche marinese” possa infiltrarsi. Tipo Minculpop !
Ps- il mio alberello a prima vista riproduce un
critico d’arte (sintomatico il naso e l’espressione) e lo confermerei se non
fosse per il familiare basco che mi porta assolutamente fuori strada.
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