venerdì 5 gennaio 2018

8- NUOVI ARRIVI.PAUSANIA : MISSIONE COMPIUTA !



8 Quando nel 1982 uscì il primo volume dei dieci previsti (Pausania Guida della Grecia, Fondazione Valla , a cura di D.Musti e L.Beschi, 450 pagg. (e cosi sarà per gli altri volumi) di cui fra note e introduzioni e commenti (oltre 300 pagg)  su un centinaio di pagine di testo italiano a fronte del greco feci festa. Impossibile trovare Pausania in italiano e leggerlo in qualche edizione universitaria inglese mi sminuiva la gioia di girare per la Grecia con una guida scritta attorno al 150 d.c. e notare che molti siti erano ancora come li descrisse il Pausania. E’ chiaro che il nostro ha aiutato la localizzazione di tantissimi siti antichi e la loro interpretazione. Per farla breve andando a Micene hai due sole guide: Omero e Pausania più o meno distanti due millenni  Omero da Pausania e altrettanti da me visitatore moderno. Sino a Schlimann . Di Micene conoscevo sasso su sasso ed era emozionante negli anni ottanta vedere le modifiche che recentissimi scavi hanno apportato dal il 1960 ,e il frontone della Porta dei Leoni dove c’era un buco vuoto lasciato da un sasso ciclopico (te ne accorgevi dalle vecchie foto), l’anno dopo non lo notavi più perché grazie a gli archeologi dalla fine degli anni sessanta anche gli studiosi greci sono emersi dal letargo evitando che continuasse il saccheggio della loro terra (siamo ancora in ballo per il rientro delle cariatidi da Londra, come a noi marinesi non fotte nulla del rietnro delle nostre opere da fuori (I nestos ?) .
Usavo allora una edizione cinquecentesca “toscana” pesantissima in tutti i sensi, poi ti capitava qualche guida in inglese sottocopia di risultati di studi. Infine usci in sei volumi una edizione greca che aveva il pregio di fotografare tutti i siti descritti dal Pausania. Va segnalato che Pausania non descrive solo i siti ma commenta i fatti storici avvenuti nei siti cercandone la traccia fisica , e tradizionale. Aiutato dalla traccia religiosa o dal mito.
Fine anni '60. Quando i giovani affollavano le conferenze. Allora scoprimmo Pausania.
La cosa andò avanti sino al 2010 quando si vedeva il traguardo dell’opera.  Era morto il curatore principale e la Valla non trovava come sostituirlo. Giorni or sono non so dove vidi esposto il decimo volume (Ottobre 2017 DELFI E LA FOCIDE 1), ma convinto che trattavasi di una illusione dimenticai la cosa anche perché intanto il mio libraio che da quantanni mi conservava le nuove uscite (Libreria Puccini Sig Clemente) aveva chiuso bottega e il nuovo (che aveva assorbito una parte dei dipendenti della Puccini) aveva dimenticato di segnalarmelo ed a me era sfuggita la solita recensione. Allora chiesi se per caso…
Quando ebbi fra le mani il decimo ed ultimo volume su Pausania della Valla mi commossi perché presi il ruolo del collezionista morboso che non ha mai pensato di possedere libri preziosi che un giorno avrei potuto vendere.
Ci sono vari che hanno scritto sulla passione di possedere libri. Io ricordo prevalentemente il Petrarca che si causò una ferita al piede (con infezione) a causa di un volume cadutogli fra le dita e scrisse invettive irripetibili contro i medici ma non una parola contro il libro che gli aveva causato la ferita.   
1)      Lo scorso anno vi ho parlato del Delfi di Michael Scott Laterza 2014 ,pagine 370 di cui oltre la metà di note e commenti) Che ho affrontato senza il supporto di Pausania.
2)      In contemporanea in questi giorni il solito amico marinese (l’unico con cui condivido questo “amor librorum”) mi segnala di aver visto esposto due volumi a me sconosciuti .Il primo i figli del Guerin Meschino e il secondo i figli di Bradamante. Cosa debbo dirvi … Finalmente avevo trovato le dispense che i nostri genitori e nonni leggevano durante le lunghe sere invernali acquistandole a dispense. Alla fine vennero fuori quindici volumi di circa 500 pagine ciascuno. Grazie a questo amico sono riuscito ad acquistarli. La cosa mi ricordò quando commosso mandai un mio collaboratore da Milano a Macerata da un antiquario che possedeva l’edizione originale dei libri di Padre Calderone. Il collaboratore continuava a ripetermi che essendo sabato pomeriggio l’antiquario sino a lunedi pomeriggio non sarebbe stato disponibile e quando io gli dissi “…allora dormi fuori dallo studio e aspetta che riapra !”. Fu allora che mi telefono a mezzanotte per dirmi che aveva in mano i volumi che l’antiquario cortesemente , trovato a casa, gli aveva consegnato. Questi volumi li mostro sempre con orgoglio ai miei amici marinesi.
3) La foto del 1957 documenta un incontro sull'archeologia motivato dal circolo Omnia e svoltosi nella chiesetta di l'armuzzi santi, relatore Padre Tuzzolino     

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