Debbo al professor Santo
Lombino l’informazione della nascita di un altro museo territoriale. Tutti
conosciamo la sua esperienza e conoscenza in materia e la nascita di questa
istituzione nel nostro territorio colma una grossa lacuna. Ora siamo la settima
presenza museale che testimonia una fase molto importante della nostra storia.
Tutti abbiamo in famiglia qualcuno che a suo tempo scese nelle banchine palermitane
per imbarcarsi verso le americhe. Oggi le americhe siamo noi , che facciamo
fatica a ricordare cosa significhi „emigrare“ definendo gli emigranti di oggi delinguenti.
Ho fatto in tempo a vedere queste navi che si riempivano la pancia del calore dei
nostri parenti, navi che galleggiavano su un mare di lacrime che nessuno è mai
riuscito ad asciugare.
Da ragazzo ero convinto che solo i siciliani emigrassero. Crebbi con Il cammino della Speranza con Raf Vallone e altri film , vidi e ascoltai i dischi a 33 giri che i nostri parenti mandavano affinchè le mamme sentissero ancora la loro voce, poi ci abituammo alla telefonata , fatta subito dopo l'arrivo in america dove ci dicevano : "dumani ncuminciu a travagghiari..." .Non occoreva altro ... Poi scoprii che si emigrava da ovunque grazie ai film ... Io vissi quella interna. Epocale anch'essa. Quella degli anni cinquanta dove ho dovuto cambiare l'accento per trovare lavoro... Ora vivo quelle dei miei figli che di antico ha conservato solo il dolore della lotananza che spesso sembra un abbandono.
Visitare questo museo è come
ritrovare un sacco di parenti che non speravamo più di rivedere. Ecco ora dopo
la spartenza il rimpatrio un quasi ritorno a casa.
Ecco il Comunicato inviatomi dal prof. Santo Lombino.
Domenica 28 gennaio 2018 alle
ore 16.30 si inaugura a Villafrati il
„Museo delle Spartenze“ dell’area di Rocca Busambra.
La cerimonia si concluderà con il concerto „Merica, Merica!“, musiche e canzoni
tradizionali e originali della Compagnia
di Canto Popolare Favarese nei locali del Teatro del Baglio.
Il
Museo, che comprende anche una serie di foto di Tony Gentile e Nino Randazzo,
ha sede nelle sale del settecentesco
palazzo Filangeri, per più di un
secolo sede amministrativa ed economica dei feudatari conti di San Marco principi di Mirto, adesso proprietà
comunale.
Il „Museo delle Spartenze“, istituzione
del Comune di Villafrati, vuole rappresentare i diversi aspetti e le diverse
fasi del fenomeno migratorio che ha coinvolto la popolazione dell‘area
geografico-culturale dominata dalla Rocca Busambra, comprendente anche i comuni
di Corleone, Ventimiglia di Sicilia,
Vicari, Baucina, Bolognetta, Campofelice di Fitalia, Cefalà Diana, Ciminna,
Godrano, Marineo, Mezzojuso, Prizzi, ma aperta anche agli altri comuni
della provincia palermitana.
Finalità principale è la documentazione e valorizzare della memoria delle migrazioni dalla fine dell’Ottocento fino ai giorni nostri,
favorire la riflessione sui motivi sociali ed individuali degli spostamenti di
popolazione e sullo sviluppo dei legami delle comunità degli emigrati con le
terre di origine, approfondire la conoscenza del ruolo svolto dalle donne nelle
varie fasi dell’esodo, stimolare il confronto tra la mobilità del passato e
quella contemporanea.
La
nuova istituzione fa parte della „Rete
dei Musei siciliani dell’emigrazione“ che comprende già le esposizioni
permanenti di altri sette comuni
sparsi nelle diverse province siciliane.
La
realizzazione dell’iniziativa è stata possibile grazie alla partecipazione di molti volontari del
comprensorio e la donazione
temporanea o permanente di documenti, foto, oggetti, filmati che ricordano
l’esodo dei singoli e delle famiglie. Le scuole
sono state invitate a collaborare attivamente alla realizzazione dei pannelli e
degli ambienti e a considerare il Museo come un ambiente di crescita civile e
di conoscenza storica per le nuove generazioni.
La Compagnia
popolare favarese che si esibirà a conclusione della cerimonia, è composta
da Mimmo Pontillo strumenti a plettro, Mario Vasile percussioni, Paolo Alongi
chitarra, Peppe Calabrese voce e chitarra, Maurizio Piscopo voce e fisarmonica,
Nino Nobile mandolino.
Nessun commento:
Posta un commento