venerdì 7 dicembre 2018

“PALERMO 1970/1996” Una mostra in Biblioteca per raccontare gli anni del Cardinale Pappalardo a Palermo

... E QUINDI DI MONS. GIUSEPPE RANDAZZO
 
Il nostro Gonfalone portato dal Sig Rigoglioso
Sin qui nulla da ridire. Ma figuriamoci se noi vogliamo commentare il Pappalardo , nostro rimpianto arcivescovo. Ma come si suole dire dietro un grande uomo c’è sempre un altro grande ! Ricordo bene quando vennero a Milano in occasione del Sinodo dei Vescovi e si iniziò a parlare del Pappalardo … fra i papabili ! Noi giravamo con un furgone verde per Milano imbandierato come fanno i tifosi di calcio ed io personalmente ne avevo  due di motivi:il primo Papa dell’Est e il mio Vescovo palermitano ! Incontrai padre Pippo e gli chiesi subito di portarlo a casa mia per incontrare quella ventina di amici che si alternavano al furgone ! Non so se per via del fatto che in quel tempo una ventina di persone non smuovevano nemmeno un vecchio parroco di montagna e la cosa fini lì , anche perché io non ero un capopopolo da radunare milioni di persone !  La delusione fu grande ma  quella settimana era una grande opportunità per le “curie” incontrarsi e forse quello che non potevano dirsi di giorno se lo dicevano di sera.
In quegli anni la curia di Palermo era in mano a tre marinesi: Monsignor Randazzo, Mons. Pecoraro, , e Padre Arnone ! Praticamente mancavano solo i gonfaloni di Marineo dalla Cala a Mezzo Monreale !
Ciro Spataro ascolta Scalfaro
Ci rivedemmo ad Assisi quando toccò ai siciliani portare l’olio per la lampada  in un rito che coinvolgeva una regione all’anno. Il nostro gruppo sembrava una cellula comunista se non fosse stata guidata da un Ciro Spataro incontenibile a tal punto che si  perse pur parlando il siciliano in mezzo… a mezzo milione di Siciliani in trasferta ad  Assisi. Eravamo rimasti senza capo cellula ! Mille ipotesi tutte rimaste aperte. Incontrammo il Francesco Calderonello (altro marinese da affiancare al trio predetto come Presidente della Provincia) unico “passeggero” di un lussuoso pullman il quale ci propose di salire tutti sul suo pullman e da lì iniziare le ricerche da Santa Maria degli Angeli sino alla Basilica Alta. Cosa impossibile anche se il Calderonello ci mostrò un pass speciale ! Giunti nel sagrato fu il Muratore a indicarci lo spigolo della balconata della Basilica dove : “guarda sembra il passero solitario… eccolo il Ciro ! “ . Due secondi dopo era in mezzo alle autorità che parlava con Scalfaro (allora non era Presidente della Repubblica, ma Ministro degli interni) per chiarire la sommossa dei poliziotti di Palermo e il “discusso schiaffo” ! A sera inviti alla mano il predetto Ciro ci posizionò in un bel tavolo dove fummo visitati prima da Padre Randazzo e subito dopo dal Pappalardo. Alle nostre insistenze di prendere posto con noi il Randazzo (che il suo mestiere lo sapeva fare bene) ci informò che il Vescovo aveva già cenato non ricordo in quale convento di suore con la solita pastina in brodo.
Insomma l’oggi Monsignor Giuseppe Randazzo , già mio compagno di scuola , di giorno gestiva (il verbo sta per salvava) “le proprietà della Chiesa Palermitana” e in trasferta faceva il ministro degli esteri del Vescovo.
Caldorenello , Morfino e Muratore ad Assisi
L’ultimo contatto lo ebbi al tempo dei Guglielmo Proms in occasione delle due serate dedicate a Federico II . Chiesi a Mons Randazzo di “testimoniare” la sua unica e rarissima esperienza non solo come responsabile della Curia , ma anche come testimone del sopralluogo effettuato alle tombe reali della Cattedrale di Palermo e soprattutto a quella di Federico II, in un contesto unico di studiosi . In quel tempo io lavoravo ancora alla  “La Virago di Entella” e dopo aver ispezionato la Rocca di Entella , sviscerato documenti visitato Jesi , Cateldelmonte , Barletta e decine di siti fredericiani  avrei chiuso in bellezza con la descrizione “diretta” fatta dal fortunato marinese che aveva avuto il pregio e l’onore di assistere ad un evento storico di portata universale.   Purtroppo Mons Randazzo non ama “esibirsi” perché è una di quelle figure “curiali” che tengono in piedi la Chiesa. Anche “fisicamente” , altrimenti il meraviglioso patrimonio della Chiesa oggi sarebbe tutto al …. Papireto !
Grande fu la mia delusione !
Quindi chi va a Palermo a visitare questa mostra cerchi di cogliere la mano del Randazzo perché dietro questo Grande Vescovo c’è anche un … grande marinese.
Con gli ultimi due Vescovi aspettavo che il Randazzo finisse come Parroco in un paesino di Montagna o , per punizione (sic) al suo paese. Ma lui è ancora “a Palazzo” e a quanto ne so dirige il nuovo Museo Diocesano. Bè almeno non è la bella compagnia che gli manca !

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