Ho cercato fra la folla Nuccio
Benanti a cui invidio il coraggio di trasformare il suo nome di battesimo dimenticando
che in verità è Onofrio . Dimenticando che è stato Patrono di Palermo prima di
Santa Rosalia , dimenticando che mezzo paese porta quel nome a cui è dedicata
la chiesa del Gianicolo in Roma, e che il Tasso si godeva gli affreschi sulla
vita del figlio del Re di Persia (unica chiesa con un ciclo pittorico sul
santo) ecc.ecc. Ma non è questo che mi ha portato indietro nella memoria a
scomodare il mio illustre compaesano , ma l’incontro straordinario a cui ho
assistito ieri pomeriggio. Nella chiesetta accanto alla Madrice di Milano una
volta nota come la Chiesa degli artisti oggi detta di San Gottardo in corte e
oggi chiusa al rito , ma usata dalla Parrocchia come spazio ultimo e
particolare per incontri.
Chiesa-locale stipata e data l’età media delle oltre 300
persone presenti molti faticosamente in
piedi . Alla fine non ho trovato differenze fra i nostri incontri e quello di
ieri.
Il tema erano i manoscritti Qumran.
Conduceva Armando Torno (e quindi ti
guardi attorno e subito trovi il Dottor Locatelli “inventore” del supplemento
domenicale del sole-24 ore diretto per tanti anni dal Torno. Poi il parroco
della madrice Martone per non parlare di Borgonovo e quindi Zanella.
Nessuno ha fiatato durante le quasi
due ore di esposizione il cui scopo era quello di presentare e lanciare la
sottoscrizione del DIZIONARIO TEOLOGICO DEGLI SCRITTI DI QUMRAN
VOLUME PRIMO :’ AB – BINJAMIN pp 536
formato 14 x 21 rilegato euro 74 , primo di sette volumi con uscita annuale, i
cui curatori H.J.Fabry ed U. Dahmen . Al
nostro F.Zanella è stata affidata la cura della edizione italiana.
Non ti chiedi perché dagli anni 40
ad oggi ci sono voluti oltre 70 anni per produrre il primo dizionario ! Ieri
gli esempi portati su due piccoli frammenti sono stati esaustivi per capire perché
la decifrazione di alcune parole ( o sillabe) o versi , come una profezia visto il tema, ha
consumato la vita di questi ricercatori.
Ovviamente non è paragonabile con l’evento
organizzato dal Benanti con quello milanese ! Ma io mi trovavo nel precedente
incontro marinese e fotografai la parte di libri che avevo su Qumran a Marineo
e mi ricordavano gli anni torinesi (anni sessanta) sulle ricerche sulla Sindone
quando i viaggiatori (i pollini) i cui
risultati aiutarono a identificare il “viaggio” della Sindone attraverso e fino
a Chambery e poi a Torino. Il chimico Frey , uno svizzero tosto consulente della
dogana sui tessuti, per me diventò un mito come il fotografo a cui dobbiamo le
immagini della Sindone.
Perché potevano scegliere meglio gli organizzatori perchè pensare che i presenti potessero a duecento
metri di distanza “vedere” immagini e relatori era paragonabile a uno dei
miracoli che Dio ha operato per far in modo che i manoscritti di Qumran
giungessero fino a noi.
Nessun commento:
Posta un commento