martedì 9 aprile 2019

ESERCIZIO DI MEMORIA GRAZIE AI MANOSCRITTI DI QUMRAN



Ho cercato fra la folla Nuccio Benanti a cui invidio il coraggio di trasformare il suo nome di battesimo dimenticando che in verità è Onofrio . Dimenticando che è stato Patrono di Palermo prima di Santa Rosalia , dimenticando che mezzo paese porta quel nome a cui è dedicata la chiesa del Gianicolo in Roma, e che il Tasso si godeva gli affreschi sulla vita del figlio del Re di Persia (unica chiesa con un ciclo pittorico sul santo) ecc.ecc. Ma non è questo che mi ha portato indietro nella memoria a scomodare il mio illustre compaesano , ma l’incontro straordinario a cui ho assistito ieri pomeriggio. Nella chiesetta accanto alla Madrice di Milano una volta nota come la Chiesa degli artisti oggi detta di San Gottardo in corte e oggi chiusa al rito , ma usata dalla Parrocchia come spazio ultimo e particolare per incontri.
Chiesa-locale  stipata e data l’età media delle oltre 300 persone presenti molti faticosamente  in piedi . Alla fine non ho trovato differenze fra i nostri incontri e quello di ieri.
Il tema erano i manoscritti Qumran.
Conduceva Armando Torno (e quindi ti guardi attorno e subito trovi il Dottor Locatelli “inventore” del supplemento domenicale del sole-24 ore diretto per tanti anni dal Torno. Poi il parroco della madrice Martone per non parlare di Borgonovo e quindi Zanella.
Nessuno ha fiatato durante le quasi due ore di esposizione il cui scopo era quello di presentare e lanciare la sottoscrizione del DIZIONARIO TEOLOGICO DEGLI SCRITTI DI QUMRAN
VOLUME PRIMO :’ AB – BINJAMIN pp 536 formato 14 x 21 rilegato euro 74 , primo di sette volumi con uscita annuale, i cui curatori  H.J.Fabry ed U. Dahmen . Al nostro F.Zanella è stata affidata la cura della edizione italiana.
Non ti chiedi perché dagli anni 40 ad oggi ci sono voluti oltre 70 anni per produrre il primo dizionario ! Ieri gli esempi portati su due piccoli frammenti sono stati esaustivi per capire perché la decifrazione di alcune parole ( o sillabe) o versi  , come una profezia visto il tema, ha consumato la vita di questi ricercatori.
Ovviamente non è paragonabile con l’evento organizzato dal Benanti con quello milanese ! Ma io mi trovavo nel precedente incontro marinese e fotografai la parte di libri che avevo su Qumran a Marineo e mi ricordavano gli anni torinesi (anni sessanta) sulle ricerche sulla Sindone quando i  viaggiatori (i pollini) i cui risultati aiutarono a identificare il “viaggio” della Sindone attraverso e fino a Chambery e poi a Torino. Il chimico Frey , uno svizzero tosto consulente della dogana sui tessuti, per me diventò un mito come il fotografo a cui dobbiamo le immagini della Sindone.
Perché potevano  scegliere meglio gli organizzatori perchè  pensare che i presenti potessero a duecento metri di distanza “vedere” immagini e relatori era paragonabile a uno dei miracoli che Dio ha operato per far in modo che i manoscritti di Qumran giungessero fino a noi.    

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