Due
anni or sono grazie alla pazienza di Giovanni Perrone, siamo riusciti a rimettere
assieme quei “ragazzi del ‘57” persi e dispersi dal tempo e dalle varie strade
del mondo che ciascuno di noi ha intrapreso …
In
un contesto dove nessuno deve emergere, tranne quei tre quattro politici eterni,
in un periodo , gli anni cinquanta, dove c’era già nell’aria disagio e voglia
di cambiamento, qui fra le “case mobili” in balia della frana, dove la mafia
agonizzava per incapacità e ancora non era nata l’antimafia, un gruppo di
ragazzi delle più disparate estrazioni sociali si “inventò” una rivoluzione che
sarebbe durata decenni che il futuro avrebbe prima camuffato, ma poi copiato.
Il
Guastella si inventò la dimostranza sul palcoscenico del piano (prima volta per
entrambi) , un altro grazie ai volumi di Salvatore Scarpulla del Calderone
usati come guida sulla Montagnola e cosi
via , possiamo dire che senza andare oltre nel tempo non ci viene in mente un
altro momento e fermento culturale simile nella storia del nostro paese, macchiato
solo dalla ipocrisia di alcuni che hanno cercato di oscurarlo anzicchè
studiarlo.
Ora
uno di quei ragazzi ci ha lasciato.
I
mille ricordi episodi aneddoti fanno parte della “nostra storia personale” e ci
vorrebbe un'altra occasione, come diceva ieri Nicola La Sala per “raccontartela”.
Salvatore
Scarpulla che abbiamo rivisto due anni or sono , brillante e cordiale ha deciso
di lasciare prima Marineo (come tanti altri del gruppo) e questo lo abbiamo
accettato, ma che decidesse di andare a miglior vita , come detto dal prete
nell’omelia, di questo non eravamo né avvisati né concordi.
Alla
famiglia le condoglianze dei “ragazzi del 57” dell’Omnia.
Nessun commento:
Posta un commento