mercoledì 27 aprile 2011

SALVATORE , IL MIO PERSONAL TRAINER O MEGLIO IL MIO ANGELO CUSTODE

Lo conosco da sempre. Sin da piccoli eravamo inseparabili. Certe scene rimangono molto sfocate nella memoria ma il ricordo che ne conservano gli adulti e la descrizione che ne fanno ti aiutano a mettere a fuoco alcune scene sbiadite nella memoria. “Se non era per lui andavi a finire contro lo spigolo del tavolo…”. “Grazie a lui ti ho afferrato in tempo mentre mi eri scappato per la strada e quella volta che stavi per cadere nell’acqua bollente?” L’elenco potrebbe andare avanti ed aprire squarci bellissimi nel grande vuoto della nostra memoria infantile. “Sì mi ricordo vagamente… fu quella volta che mi tenevi in braccio e poi finì che ti scottasti tu…”. Insomma siamo stati sempre con te  “Lo avevo detto che oggi ti interroga”. Oppure  “Lascia perdere non sei il tipo, se ne accorgono subito che sei stato tu”. Non che fosse angosciante ma praticamente sapeva tutto. Siamo andati avanti per un  bel po’e devo ammettere che tutto è filato liscio. Se debbo essere onesto non ho niente da rimproverargli.. Qualcosa però un giorno é successo! Mi sono accorto di essere rimasto solo, ti manca qualcosa, quel riferimento non c’ è più.  Credo che sia coinciso con il mio matrimonio. Fu l’ultima volta che lo vidi., mi spinse  verso l’altare, rimase un po’ a guardarmi, mi sorrise, io girai la testa come per ricevere un ultimo incoraggiamento, presi la mano della mia sposa e da quel momento non lo rividi più.  Ogni tanto lo cercavo, mi informavo, indagavo. Niente di  niente. Si vede, mi dicevo, che non vuole intrufolarsi. Poi la mia vita è trascorsa con figli, lavoro, tanti progetti, qualche sogno, qualche problema, amici e cose che segnano il tuo cammino come pietre miliari fisse da millenni allo stesso posto ma da dove tutti dobbiamo passare.  Qualche tempo fa, a messa nella chiesa strapiena mentre guardavo il minore dei miei figli seduto fra i compagni nei posti davanti come d’abitudine, ho visto un adulto vicino ai ragazzi, poi piano piano il mio stupore è diventato incredulità e poi gioia. Stavo per urlare “Salvo! Dove sei stato sino ad oggi?” Mi sono controllato, ho atteso pazientemente la fine della messa, dei saluti, degli avvisi, degli avvisi degli avvisi, degli applausi non so per chi, del coro piccolo, del coro grande; la passerella dei sorrisi, l’imposizione della buona stampa; scampando almeno a tre riunioni su scuola per genitori ripetenti; su come educare i figli con lezioni con uso di terminali collegati con assistenti sociali educati dai salesiani e con dispense intercambiabili in base al tipo di figlio posseduto e alla fine sono uscito di corsa gridando “Salvino, non si può sparire per vent’anni anni come se niente fosse… giuro che ho pensato che fossi geloso… capisco che prendere moglie cambia la vita ma se ben ricordi fosti proprio tu a spingermi, non credo di essermi comportato scorrettamente e in modo tale da essere evitato per così lungo tempo…” Ho ammesso di avere una serie di difetti: sono egoista, non ho pazienza con gli ipocriti, non sopporto la metà di quelli che mi stanno accanto malgrado riconosco che sono molto più bravi di me, sono aggressivo verso chi magari sbaglia in buona fede, non so tacere molte volte, beh insomma non vorrai che ti faccia l’elenco. Durante la settimana ci siamo visti spesso, soprattutto la sera sul tardi perché di giorno è molto impegnato. Facciamo lunghe passeggiate poi mi riaccompagna fin sul portone ed una volta addirittura sino al  piano, io sono molto soddisfatto, ho ritrovato un vecchio amico con cui parlare e la cosa sarebbe andata avanti chissà per quanto se l’ altro giorno con la scusa della mia influenza non fosse entrato in casa nostra uno di quelli che fanno un mestiere così moderno ma incredibile! I ragazzi lo chiamano lo strizzacervelli … io li ho  nominati diversamente e purtroppo in modo irripetibile. Una volta fra gli amici al paese avevi un sacco di artigiani: uno apprendista falegname, l’altro meccanico, un altro ciabattino, un muratore, un conciatore e così via. Ora poco  poco ho tre amici ingegneri, non so quanti insegnanti e professori per non parlare di sei dico sei tra assistenti sociali, psicologi e psichiatri. Tra la febbre e le urla dei ragazzi ho captato alcune frasi  “… ma no, non sempre fa così… si é vero per la strada parla da solo… canticchia anche… si canticchia  a due voci… poi si ferma come se aspettasse che l’altro finisca e poi va da solo,  no, alterarsi mai sembra che discuta con qualcuno che conosce… si sorride spesso…” Mia moglie rivolta all’amico psicologo ha continuato: “L’ unica cosa di cui ho paura… sono venuti anche i vicini a dirmelo… quando passeggia attraversa anche con il rosso ma non di corsa, tranquillo come se fosse ai  giardini, non si fa sfiorare dalle macchine che corrono,  non si agita… sembra come se ….  come se qualcuno...” “Dimmi dimmi…” ha insistito l’amico medico. A questo punto mia moglie incrociando il mio sguardo si è fermata, poi si è alzata lentamente e ringraziando il dottore e accompagnandolo alla porta: “ Scusa sai ma l’ influenza è una brutta cosa, bisogna aver pazienza… l’ influenza di città non è come quella di paese…’ mentre il professionista, anche se abituato alle stranezze, non si è accorto di nulla.  Io mi ero accorto che mia moglie da un po’ mi spiava,   l’ho lasciata fare e passato un po’ di tempo tutto è tornato alla normalità. Con Salvo ho chiarito ed ora ogni residuo dubbio é stato rimosso,. mi sono scusato dopo aver ammesso che  non si era poi molto allontanato, ero io che non lo vedevo… Ho sentito inavvertitamente una telefonata di mia moglie: “Ma no! non sono preoccupata e cosa vuoi che  gli  succeda… non é la prima volta… e poi  non va mica solo! Ho sentito che  lo accompagna Salvatore… si  per qualche ora lascia i ragazzi da soli… guarda ti assicuro che sono tranquillissima… ringraziamo Iddio che c’é Salvatore altrimenti non si potrebbe attraversare nemmeno la strada…”Salvatore chi?”. “Salvatore!  - ripete mia moglie con naturalezza mentre io vado ad aprire la porta a Salvatore che nel frattempo ha riportato i ragazzi da scuola -  tu non lo hai visto ultimamente assieme a lui perché doveva occuparsi dei ragazzi, ma ora sono cresciuti ed ha meno da fare con loro… ma sì, Salvatore, il suo Angelo Custode…”

Onofrio Sanicola

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