ARBERESHE
Oggi 17 gennaio
ricorre l’anniversario della morte di Giorgio Castriota avvenuta il 17 gennaio
del 1468. Marineo non aveva ancora le sue prime 100 case “bolognesi” e nemmeno
i suoi vicini di lingua arbëreshë (albanese) . Fu proprio la morte del Castriota
a motivare questo esodo semi biblico
dall’Epiro verso il nostro sud Italia . Scomparso questo “difensore
della fede” molti albanesi preferirono
emigrare che assoggettarsi all’impero turko degli ottomani. Un personaggio
storico forte soprattutto se si considera l’Albania un piccolo paese montuoso.
Vinse tutte le battaglie che lo contrapposero ai turki del tempo, che lo
consideravano un traditore. Allevato appunto da loro a Costantinopoli, educato
alle arti militari fra i giannizzeri
divenne maestro nella strategia della guerriglia. E’ considerato l’eroe
nazionale dell’Albania e di tutte le genti di lingua arbëreshë
(Piana degli Albanesi, Contessa Entellina, Santa Cristina, Mezzojuso …..).
Unico ostacolo alla invasione dei turki in difesa della cristianità che , morto
lui dovette affrontare tre date fondamentali: 1526 con l’assedio di Vienna,
1571 con la battaglia di Lepanto, 1686 con la definitiva Battaglia di Vienna.
E’ parzialmente paragonabile ad un personaggio epico sia come eroe che per una
parte della sua storia personale. Guerrino il Meschino di Durazzo, figlio di
uno dei Paladini di Carlo Magno al tempo dell’Aspromonte. Entrambi albanesi ,
entrambi nemici giurati dei turki. Per il Guerino Andrea da Barberino
costruisce una storia che la nostra gente per secoli ha amato come fosse vera e
che solo dopo otto secoli si è
concretizzata in Giorgio Castriota noto come Skandeberg bey . Quest’anno nel percorso storico-popolare che è iniziato
con il saggio su Pirro (vedi Il Guglielmo n.8)
verranno presentati il Guerrin Meschino di Durazzo di Andrea da Barberino
(1410) e più avanti Skandeberg in
omaggio alle nostre comunità arbëreshë.
arbereshe are Greeks
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