giovedì 31 gennaio 2013

SANTU CIRU PUVUREDDU E ABBANNNUNATU



Dimostranza: le vanità
In pratica la vera festa di San Ciro è oggi. Lo si festeggia a fine agosto perché è estate, perché è quel giorno che arrivarono le sue reliquie a Marineo. La sua decadenza ha inizio con una serie di  “superiori” che hanno sempre più badato al fatto spettacolare che al fatto devozionale. La gara a portare a Marineo il personaggio o il cantante più famoso  a suon di milioni ha fatto passare in secondo piano, sino a farlo scomparire, il dato devozionale. Aggiungiamo  i colleghi di San Ciro che hanno cancellato la capacità taumaturgica del Santo lasciandogli come “ clienti” i malati terminali , cui peraltro anche loro sono inutili e impotenti malgrado i miliardi di miliardi spesi in ricerche . Resiste la tradizione “abituale”, che di fatto è sterile e morte le ultime quattro vecchiette ( e con che velocità…) con loro se ne andrà anche San Ciro. Anche lui non è che faccia molto per aiutarsi. Si è accorto che siamo una generazione inaffidabile e irriconoscente e piano piano ci ha mollato. E questa ricorrenza ne è la prova perché quando l’altra sera me lo sono visto davanti, prendermi per il colletto, strattonato quanto basta e messo davanti a gesti lampanti pretendeva da me che giustificassi tutta una serie di situazioni. Già il fatto di vederlo spuntare dal passetto mi ha fatto pensare che avessero riaperto il vicolo raimondi . Dopo un iniziale smarrimento ho reagito fermamente  e dimenticando che per secoli lo abbiamo apostrofato con il “voi” sono andato diritto usando l’impertinenza del “tu” a cui mi stanno abituando. Ciro !, risposi con il tono da dimostranza, mi… tu ti la pigghi cu mia e fai comu fannu chiddi ca ti vonnu “sbranari” anzicchè rispondere. Ed io come posso giustificarti il perché il parroco, il superiore e “l’americano ” della curia ti hanno mollato proprio il giorno del tuo compleanno ? Possibile che si debba sempre criticare ? Dai anche questi nostri medici locali con frontiera   , si vergognano a riunirsi nel tuo nome e mentre una volta (vedi Grottaglie) ti consideravano “patrono e maestro” oggi mercanteggiano riconoscimenti laici e atei sfilando come vallette non bastandogli il riconoscimento dei pazienti  che non è anargiro. Certo che le nostre autorità religiose sono state leggerine a lasciarci qui a essere “sbranati” da certi laici e atei  che come facilmente abbiamo predetto tempo fa questa sera alla processione ci imporranno la loro benedizione e per chi arriva in tempo potrà usufruite di confessione e assoluzione. Ovviamente di tutto questo ci verrà rilasciata ricevuta: un facsimile !

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