domenica 31 dicembre 2017

BUON ANNO SOLO A CHI MI VUOLE BENE !



Sono tornato a Marineo con buone referenze. La gente vista la foto mi chiedeva se Obama fosse veramente   di colore e chissà quali affari sporchi avessi fatto con Lui. Addirittura uno uso a infangare mi scatenò addosso vigili e sbirri convinto che tutti abbiamo scheletri nell’armadio. Non riteneva possibile che uno possa tornare in paese per amore… Fui definito ,ricordate il tempo degli anonimi ?, nei modi più impensabili !
Mi ridussi conciato male e dovetti presentarmi spesso in società con il miglior abito che possedevo !
Non mi arresi e ricominciai correndo fra un tribunale all’altro !
Ora le cose stanno migliorando perché da ubriacone e vastasu ecc. ora posso contare su sostegni sicuri.
Non siederò sulla riva dell’Eleuterio aspettando che passi il cadavere dei miei nemici !
Loro sono morti da tempo !

Ma voglio assicurare gli altri che voglio a tutti bene e vi auguro un felice anno nuovo !

sabato 30 dicembre 2017

CHAGALL SOGNO DI UNA NOTTE D'ESTATE



Come si fa a dire no a Chagall ?
Ci sono geni che li scopri crescendo. Da Picasso a Chagall (soprattutto quelli della nuova generazione) che prima di farti lasciare i Raffaello per giungere a Caravaggio e quindi ai moderni necessitano di grandi sostegni di immagine.
Chagall è soprattutto conosciuto per quelle figure inserite ovunque che separatamente vanno dal delicato all’infinito. Quando te ne rendi conto ormai sei preso da questa espressione d’arte che da una vetrata di chiesa ti porta direttamente in cielo. Ti fa passare da vescovi e imperatori barbuti e professionali ad un mondo astratto pieno di simboli.
E allora ti ritrovi in mezzo non al frutto di un pittore circoscritto in uno spazio di un metro quadrato ma in una enorme galassia senza confini.
Ora se entri in questa arca di Noè senza preavviso ti trovi immerso in una vasca senza lati fondo e coperchio   dove una decina di pareti bianche sono la tela dove Chagall avrebbe potuto dipingere.
In tutto questo sei distratto da pannelli caduti, tappezzerie staccate e ragazzini usati per pulire i pavimenti             davanti a genitori orgogliosi di aver portato i figli dove reggono non più di dieci minuti… Non tutto è negativo e degli undici euro (scontati) che abbiamo pagato dovrebbero restituircene almeno la metà.
Ci è mancata la parete dell’originale ! Cioè da dove partivano queste immagini realmente e che poi venivamo ricreate a immagine e somiglianza di tecnici del computer , del video e di un immaginario di studenti fuori corso.
Questi esperimenti a nostre spese vanno annunziati chiaramente. Bene le sole musiche un po meno l’inserto bibliografico dove non si è capito mai se Marc Chagall fosse russo o Bielorusso.
Ci ha salvato il pescare ogni tanto le figure alate del maestro che riuscivamo a individuare da dove eravamo seduti dovendo seguire una decina di pareti in movimento continuo.
Avevamo visto questa estate la Mostra su Federico II ad Jesi (là avevamo contribuito oltre al biglietto di ingresso con una multa di 90 euro nelle migliaia di viuzze create a labirinto sino a quando non finimmo in centro per poi tornare tre volte in dietro dove ci dissero di lasciare la macchina quasi ad Ancona poi prendere una scala mobile e quindi un ascensore per arrivare in questo museo  ed essendo le 15 del pomeriggio del 23 agosto non potevamo essere aiutati da nessuno tranne da chi ci fotografò sollecitamente per poi tenersi la multa cinque mesi (va fustigato costui...)e notificarcela in Sicilia dove la nostra memoria rifiutava di conservare la strada ma che anche non voleva cancellare l’immagine della visita al museo. Un museo multimediale discreto e ben fatto dove i ragazzini non pulivano i pavimenti ma chiedevano ai genitori notizie complementari  alle immagini in movimento.
Di Chagall ricordo che quando in Jaca usci l’ultimo libro autorizzato dal grande artista il Bagnoli disse trionfante “siamo l’ultimo editore mentre Chagall era in vita”.
Il mio diritto acquisito avendo pagato un biglietto e usando due ore preziosissime del mio tempo prevede il mio commento purtroppo gratuito.
Prego riparate i pannelli e riattaccate le moquette …      

Milano. Museo della Permanente. 14 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018  Via F: Turati 34

BUON ANNIVERSARIO

Di solito si va in chiesa e fra gli altri motivi è abitudine chiedere qualcosa. Una grazia per esempio. Una vittoria sui tuoi nemici, una promozione, A me non è concesso. Da quella mattina (erano le dieci) del 29 dicembre 1970 non dico che mi è proibito entrare in chiesa ma in pratica entrando non mi è concesso chiedere nulla.
Si perché da quel giorno Dio brontolando mi risponde sempre allo stesso modo. Hai avuto il meglio che si potesse desiderare ed ora vieni qui ancora a chiedere qualcosa ? Voi sapete che di solito il dialogo fra te e Dio avviene con il pensiero e quindi non ho testimoni da portare.
Non mi ci è voluto molto a chiarire cosa mi avesse concesso Dio di cosi grande !
Te ne accorgi ogni giorno della tua vita, in ogni evento che ti capita , quando arrivano i figli, quando vieni sfiorato dalle malattie, quando vedi che in casa tua ci sono almeno , all’inizio, sei angeli custodi in pieno servizio che poi diventano uno squadrone ben organizzato che lavorano a pieno ritmo.
Ecco perché non posso andare più in chiesa a chiedere nulla di più a Dio. Mi ha dato il massimo: te Ruzena ! Buon anniversario !

mercoledì 27 dicembre 2017

MARINEO L'ISOLA CHE Cè ... PER UNA SERA !



 Intelligentemente il figlio bergamasco di Piddu Li Castri si è rivolto a Ciro Spataro che in questi avvenimenti trova pane per i suoi denti. Ed eccoti servita una bella serata dove il festeggiato non era il predetto Assessore e nemmeno il figlio  ma Giuseppe Li Castri la cui storia tutti sappiamo ora a memoria. Io ho rispolverato lontani ricordi e mi ha fatto eco Francesco Virga ricordandoci che suo padre Gaetano era del “gruppo” . Si inserisce il Pulizzotto fornendoci la foto intera a complemento delle singole che sono riuscito a recuperare fra Miano e Ravenna (a Milano il figlio Mario a Ravenna una mia vecchia foto appesa accanto al camino). Queste foto non ritraevano il Fontana , ma il “capo banda”. Ora il Pulizzotto ha fatto giustizia mentre noi siamo in attesa della foto del Giattina e di quella del Virga.
Ora spero che si possa fare l’elenco dei parenti presenti altrimenti sembra , in stile marinese che si volesse festeggiare …
Noi inviamo i complimenti oltre al figlio organizzatore anche al fratello venuto apposta da Genova e ovviamente a tutti i parenti.
Non potevano mancare due cose: la foto del Taormina (qui sotto) e il discorso molto delicato del Sindaco (sempre qui sotto)che in questo ci da sempre una grande lezione umanitaria.
Ecco questa Marineo è l’Isola che non c’è !  


IL CENTENARIO DEL SIG. LI CASTRI GIUSEPPE   26/12/2017.
Illustrissimo Sig. Giuseppe Li Castri


Vederlo oggi all’età di cento anni, mi fa tanta tenerezza, e mi fa rivivere l’antico
splendore di un uomo che ha vissuto una vita segnata dalle vicende tristi e felici di un
secolo della nostra storia, non essendosi risparmiato mai ai sacrifici, ai disagi e al
pericolo delle brutalità della seconda guerra mondiale che ha contribuito a formare il
carattere, la tempra e la grande fiducia in se stesso.
Ricordo molto bene la moglie, la Sig.ra Maria che era una slovena che il Sig. Li
Castri aveva conosciuto durante la seconda guerra mondiale, quando era stato
assegnato dall’esercito italiano a Lubiana. Lo Zio Piddu, era un bell’uomo, eppure
non ha fatto come quasi tutti i soldati che si comportano da mascalzoni, approfittando
dell’amore della ragazze e poi chi si è visto si è visto. Il Sig. Li castri abbiamo detto
che è un uomo tutto di un pezzo, per cui non poteva comportarsi diversamente. Ha
sposato la donna che ha incontrato in Slovenia, della quale si è innamorato. E’ stato
un uomo onesto, con sani principi e se ne è assunto le responsabilità. Non si è curato
di eventuali critiche dell’ epoca dei suoi paesani o della sua famiglia. Ha creduto
nell’amore ed è andato avanti. Ed oggi noi marinesi siamo orgogliosi di questo gesto
da vero uomo di Don Piddu, che fa di lui un pioniere dell’europa unita ed un
europeista in tempi ancora non maturi, rappresentando anche un patrimonio di
principi umani, morali e culturali da trasmettere ai suoi nipoti e alle future
generazioni.
Egli ha vissuto in anni in cui erano richieste fatiche e sacrifici per vivere e condurre
una vita dignitosa per se e la propria famiglia. Ha lottato con i denti e con le unghia
per superare le avversità dei momenti più difficili della sua esistenza.
La vita le ha riservato gioie e dolori. Il destino a volte è stato molto crudele. Ha
subito prima, il dolore della prematura scomparsa dell’amata figlia Marisa e dopo,
della moglie Maria che gli hanno spezzato il cuore.
Solo un uomo con un carattere forte, con una grande fede in Dio e una immensa
devozione a San Ciro ha potuto resistere a dei dolori così strazianti, vivendo per tutta
la vita con una ferita nel cuore che non si è mai più rimarginata e il cui unico
pensiero, che non è mai riuscito a dimenticare, è stato quello di andare al cimitero
ogni settimana a fare loro visita, come se ancora oggi vivessero accanto a lui e lui si
occupasse ancora di loro.
Non vi è alcun dubbio che la zio Piddu è una persona buona, un uomo tutto di un
pezzo, fedele ai suoi principi ad ogni costo, che si è dedicato sempre con grandi
sacrifici alla sua famiglia, affinchè non le mancasse nulla, soprattutto il suo affetto,
trasmettendo alle giovani generazioni un patrimonio di valori culturali e civili da
seguire come modello di vita.
E’ motivo di orgoglio per la comunità Marinese avere ancora in vita, una persona così
preziosa, che rappresenta la memoria storica della nostra comunità, nella quale sono ​
custodite le vicende più belle, le tragedie più tristi e tutte quelle tradizioni
meravigliose del nostro passato, che rischiano di essere archiviate nel dimenticatoio,
quando lui non sarà più tra noi.
Per queste ragioni, al festeggiato di sta sera, che ha varcato la soglia dei cento
anni, che ha dato a noi e alle future generazioni un fulgido esempio di bontà, di
coraggio, di ottimismo, di fiducia nei sani principi e di rispetto delle tradizioni del
passato, la nostra comunità Marinese sarà per sempre grata.
Grazie Sig. Li Castri per il suo esempio, grazie per quello che lei ha fatto per tutti
noi, e per i suoi figli, per l’accoglienza che ci hai riservato e per avere voluto
festeggiare con noi e con la Comunità Marinese il suo centesimo compleanno.
Grazie Sig. Li Castri per l’amicizia che per tutta la vita ci ha dimostrato, e tanti,
tanti auguri di potere continuare a vivere ancora per tanti e tanti lunghi anni, con
l’aiuto di Dio, con l’amore della sua famiglia e con l’amicizia di tutti noi.
Con affetto, i più vivi e sinceri auguri al Sig. Giuseppe
Li Castri, da parte dell’intera Comunità Marinese e dell’amministrazione Comunale
che ha realizzato una targa ricordo che voglio consegnare assieme a tutti i presenti ed
agli amministratori presenti, compreso il consulente Natale Schimmenti.
Grazie a tutti per l’attenzione.
Il Sindaco Pietro Barbaccia

lunedì 25 dicembre 2017

LA BANDA MALAGUERRA




Negli anni sessanta mi trovavo a Padova e la domenica mattina andavo a messa in una mastodontica chiesa moderna e durante le lunghe omelie mi distraevo nel leggere le innumerevoli lapidi alla mia destra dei caduti della prima guerra mondiale. Mai mi accorsi che la lapide più vicina era quella del papà del Cantoniere di Sant Agata . Molti anni dopo  il nipote . mio amico, mi disse che finalmente era stata ritrovata la tomba del nonno peraltro papà della sua mamma. Mi vergognai per non averlo scoperto da me dopo anni di “soste” davanti il loculo. Questo signore, uno dei tanti caduti delle guerre era il papà di uno dei componenti della “Banda Malaguerra” che scorrazzava da Sant’Agata a Rossella a caccia di lepri e conigli.
Stiamo parlando di Giuseppe Licastri oggi centenario , ma amico intimo di quel gruppetto di giovani (La Banda Malaguerra, appunto) che faceva capo a Domenico Fragale,  quasi tutti erano coinvolti in politica assieme al Fragale. Avevano uso di andare a caccia e prima di ogni battuta si fotografavano con un cartello “La Banda Malaguerra prima della battuta” e dopo assieme ad una cinquantina fra lepri e conigli cambiavano o giravano il cartello che sul retro scriveva “dopo la battuta”…
Potremmo dire anni ruggenti anche perché la sua storia personale ci ricorda la sua compagna di Lubiana , Maria, forse la prima slava giunta a Marineo …
Giuseppe Li Castri a novantanni guidava ancora e mi ricordo che in occasione di una visita andai a cercarlo nella bergamasca e finii nel bar dove “bazzicava” ed era conosciuto da tutti.
Era andato via qualche minuto fa .ma mi diede la certezza che in quel bar era “rispettatissimo”…”e mi si disse che era inutile rincorrerlo con la macchina da come correva a novantanni…”.
Ora lo zio Piddu si sta preparando a questo bagno di folla al castello dove potrà gioire dei giovani che lo circonderanno ma difficilmente troverà qualche coetano , ma sarà una fonte  preziosissima per gli ultimi cento anni della nostra storia.
Se uno arriva a cento anni sano e di buon umore vuol dire che Dio è ancora con Lui e poi se aggiungiamo che è uno che è devoto a San Ciro allora è sicuro che ci dà appuntamento per un prossimo anniversario. Tutto questo grazie alle medicine che i suoi parenti, anche loro devoti a San Ciro, gli passano le medicine fatte a mano da San Ciro !

Ps non trovo la foto del gruppo “la banda malaguerra” al completo. Intanto guardatevi questa con la promessa che in settimana inserirò l’altra.