Intelligentemente il figlio bergamasco di Piddu Li Castri si è rivolto
a Ciro Spataro che in questi avvenimenti trova pane per i suoi denti. Ed eccoti
servita una bella serata dove il festeggiato non era il predetto Assessore e nemmeno
il figlio ma Giuseppe Li Castri la cui
storia tutti sappiamo ora a memoria. Io ho rispolverato lontani ricordi e mi ha
fatto eco Francesco Virga ricordandoci che suo padre Gaetano era del “gruppo” .
Si inserisce il Pulizzotto fornendoci la foto intera a complemento delle
singole che sono riuscito a recuperare fra Miano e Ravenna (a Milano il figlio
Mario a Ravenna una mia vecchia foto appesa accanto al camino). Queste foto non
ritraevano il Fontana , ma il “capo banda”. Ora il Pulizzotto ha fatto
giustizia mentre noi siamo in attesa della foto del Giattina e di quella del
Virga.
Ora spero che si possa fare l’elenco dei parenti presenti altrimenti
sembra , in stile marinese che si volesse festeggiare …
Noi inviamo i complimenti oltre al figlio organizzatore anche al
fratello venuto apposta da Genova e ovviamente a tutti i parenti.
Non potevano mancare due cose: la foto del Taormina (qui sotto) e il discorso molto
delicato del Sindaco (sempre qui sotto)che in questo ci da sempre una grande lezione umanitaria.
Ecco questa Marineo è l’Isola che non c’è !
IL CENTENARIO DEL SIG. LI CASTRI GIUSEPPE
26/12/2017.
Illustrissimo Sig. Giuseppe Li Castri
Vederlo oggi all’età di cento anni, mi fa tanta tenerezza, e mi fa
rivivere l’antico
splendore di un uomo che ha vissuto una vita segnata dalle vicende
tristi e felici di un
secolo della nostra storia, non essendosi risparmiato mai ai sacrifici,
ai disagi e al
pericolo delle brutalità della seconda guerra mondiale che ha
contribuito a formare il
carattere, la tempra e la grande fiducia in se stesso.
Ricordo molto bene la moglie, la Sig.ra Maria che era una slovena che
il Sig. Li
Castri aveva conosciuto durante la seconda guerra mondiale, quando era
stato
assegnato dall’esercito italiano a Lubiana. Lo Zio Piddu, era un
bell’uomo, eppure
non ha fatto come quasi tutti i soldati che si comportano da
mascalzoni, approfittando
dell’amore della ragazze e poi chi si è visto si è visto. Il Sig. Li
castri abbiamo detto
che è un uomo tutto di un pezzo, per cui non poteva comportarsi
diversamente. Ha
sposato la donna che ha incontrato in Slovenia, della quale si è
innamorato. E’ stato
un uomo onesto, con sani principi e se ne è assunto le responsabilità.
Non si è curato
di eventuali critiche dell’ epoca dei suoi paesani o della sua
famiglia. Ha creduto
nell’amore ed è andato avanti. Ed oggi noi marinesi siamo orgogliosi di
questo gesto
da vero uomo di Don Piddu, che fa di lui un pioniere dell’europa unita
ed un
europeista in tempi ancora non maturi, rappresentando anche un
patrimonio di
principi umani, morali e culturali da trasmettere ai suoi nipoti e alle
future
generazioni.
Egli ha vissuto in anni in cui erano richieste fatiche e sacrifici per
vivere e condurre
una vita dignitosa per se e la propria famiglia. Ha lottato con i denti
e con le unghia
per superare le avversità dei momenti più difficili della sua
esistenza.
La vita le ha riservato gioie e dolori. Il destino a volte è stato
molto crudele. Ha
subito prima, il dolore della prematura scomparsa dell’amata figlia
Marisa e dopo,
della moglie Maria che gli hanno spezzato il cuore.
Solo un uomo con un carattere forte, con una grande fede in Dio e una
immensa
devozione a San Ciro ha potuto resistere a dei dolori così strazianti,
vivendo per tutta
la vita con una ferita nel cuore che non si è mai più rimarginata e il
cui unico
pensiero, che non è mai riuscito a dimenticare, è stato quello di
andare al cimitero
ogni settimana a fare loro visita, come se ancora oggi vivessero
accanto a lui e lui si
occupasse ancora di loro.
Non vi è alcun dubbio che la zio Piddu è una persona buona, un uomo
tutto di un
pezzo, fedele ai suoi principi ad ogni costo, che si è dedicato sempre
con grandi
sacrifici alla sua famiglia, affinchè non le mancasse nulla,
soprattutto il suo affetto,
trasmettendo alle giovani generazioni un patrimonio di valori culturali
e civili da
seguire come modello di vita.
E’ motivo di orgoglio per la comunità Marinese avere ancora in vita,
una persona così
preziosa, che rappresenta la memoria storica della nostra comunità,
nella quale sono
custodite le vicende più belle, le tragedie più tristi e tutte quelle
tradizioni
meravigliose del nostro passato, che rischiano di essere archiviate nel
dimenticatoio,
quando lui non sarà più tra noi.
Per queste ragioni, al festeggiato di sta sera, che ha varcato la
soglia dei cento
anni, che ha dato a noi e alle future generazioni un fulgido esempio di
bontà, di
coraggio, di ottimismo, di fiducia nei sani principi e di rispetto
delle tradizioni del
passato, la nostra comunità Marinese sarà per sempre grata.
Grazie Sig. Li Castri per il suo esempio, grazie per quello che lei ha
fatto per tutti
noi, e per i suoi figli, per l’accoglienza che ci hai riservato e per
avere voluto
festeggiare con noi e con la Comunità Marinese il suo centesimo
compleanno.
Grazie Sig. Li Castri per l’amicizia che per tutta la vita ci ha
dimostrato, e tanti,
tanti auguri di potere continuare a vivere ancora per tanti e tanti
lunghi anni, con
l’aiuto di Dio, con l’amore della sua famiglia e con l’amicizia di
tutti noi.
Con affetto, i più vivi e sinceri auguri al Sig. Giuseppe
Li Castri, da parte dell’intera Comunità Marinese e
dell’amministrazione Comunale
che ha realizzato una targa ricordo che voglio consegnare assieme a
tutti i presenti ed
agli amministratori presenti, compreso il consulente Natale Schimmenti.
Grazie a tutti per l’attenzione.
Il Sindaco Pietro Barbaccia