sabato 30 dicembre 2017

CHAGALL SOGNO DI UNA NOTTE D'ESTATE



Come si fa a dire no a Chagall ?
Ci sono geni che li scopri crescendo. Da Picasso a Chagall (soprattutto quelli della nuova generazione) che prima di farti lasciare i Raffaello per giungere a Caravaggio e quindi ai moderni necessitano di grandi sostegni di immagine.
Chagall è soprattutto conosciuto per quelle figure inserite ovunque che separatamente vanno dal delicato all’infinito. Quando te ne rendi conto ormai sei preso da questa espressione d’arte che da una vetrata di chiesa ti porta direttamente in cielo. Ti fa passare da vescovi e imperatori barbuti e professionali ad un mondo astratto pieno di simboli.
E allora ti ritrovi in mezzo non al frutto di un pittore circoscritto in uno spazio di un metro quadrato ma in una enorme galassia senza confini.
Ora se entri in questa arca di Noè senza preavviso ti trovi immerso in una vasca senza lati fondo e coperchio   dove una decina di pareti bianche sono la tela dove Chagall avrebbe potuto dipingere.
In tutto questo sei distratto da pannelli caduti, tappezzerie staccate e ragazzini usati per pulire i pavimenti             davanti a genitori orgogliosi di aver portato i figli dove reggono non più di dieci minuti… Non tutto è negativo e degli undici euro (scontati) che abbiamo pagato dovrebbero restituircene almeno la metà.
Ci è mancata la parete dell’originale ! Cioè da dove partivano queste immagini realmente e che poi venivamo ricreate a immagine e somiglianza di tecnici del computer , del video e di un immaginario di studenti fuori corso.
Questi esperimenti a nostre spese vanno annunziati chiaramente. Bene le sole musiche un po meno l’inserto bibliografico dove non si è capito mai se Marc Chagall fosse russo o Bielorusso.
Ci ha salvato il pescare ogni tanto le figure alate del maestro che riuscivamo a individuare da dove eravamo seduti dovendo seguire una decina di pareti in movimento continuo.
Avevamo visto questa estate la Mostra su Federico II ad Jesi (là avevamo contribuito oltre al biglietto di ingresso con una multa di 90 euro nelle migliaia di viuzze create a labirinto sino a quando non finimmo in centro per poi tornare tre volte in dietro dove ci dissero di lasciare la macchina quasi ad Ancona poi prendere una scala mobile e quindi un ascensore per arrivare in questo museo  ed essendo le 15 del pomeriggio del 23 agosto non potevamo essere aiutati da nessuno tranne da chi ci fotografò sollecitamente per poi tenersi la multa cinque mesi (va fustigato costui...)e notificarcela in Sicilia dove la nostra memoria rifiutava di conservare la strada ma che anche non voleva cancellare l’immagine della visita al museo. Un museo multimediale discreto e ben fatto dove i ragazzini non pulivano i pavimenti ma chiedevano ai genitori notizie complementari  alle immagini in movimento.
Di Chagall ricordo che quando in Jaca usci l’ultimo libro autorizzato dal grande artista il Bagnoli disse trionfante “siamo l’ultimo editore mentre Chagall era in vita”.
Il mio diritto acquisito avendo pagato un biglietto e usando due ore preziosissime del mio tempo prevede il mio commento purtroppo gratuito.
Prego riparate i pannelli e riattaccate le moquette …      

Milano. Museo della Permanente. 14 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018  Via F: Turati 34

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