La mia gente s’intende d’amore , sa parlarne e ci
riempie tutti i giorni di gesti d’amore. Mi ricordo quando un cane fu trovato
morente per strada e subito lo si fece ricoverare e addirittura si parlò di
noleggiare un pulman per andarlo a trovare… si fecero accuse pesanti sulla
sacralità degli animali. Mi ricordo il beau geste di Walter che impose
all’assassino del suo cane di alienare fucile e licenza e in cambio lui rinunziava alla
denunzia. Non vi dico lo strazio della figlia vistasi ammazzare il cane come un
cane da un cane ! Ah l’amore per gli animali. Pensate che il nostro comune
spende 80.000 euro l’anno per i cani …
Ho avuto un rapporto bellissimo con due
marinesi che non sapevo nemmeno che
fossero parenti. Il primo mi rendeva onore quando passavo davanti il suo
ufficio rispondendo al mio generico “buon giorno” con uno squillante “bentornato Onofrio” ! Lui
mentre ti parlava “guardavaincielo” grazie al suo orecchio fine e affilato.
L’altro non è più con noi da qualche giorno. I marinesi “fuori” hanno sempre
qualcuno che ti tiene aggiornato sul traffico fra noi e il cielo. E’ cosi che mi
è giunta la notizia che in qualche ospedale di Palermo era in giacenza lo “zio
Vincenzo”. Esisteva un problema che non so se definirlo di burocrazia o di
“amore-marinese”. Una decina di congregazioni, una istituzione “di assistenza
agli ammalati”, una “misericordia” mezzo paese che passa “dalla chiesa a casa”
in automatico, decine di “pie donne badanti di parroci” che si vergognano di
“assistere” coloro che sono oggetto di comandamenti e attori del Vangelo , in
parole povere quello che si può definire “mio fratello” ! Oppure opere di
misericordia o meglio “l’amore per il prossimo” ! Non fu facile trovare a chi
spettava fra una decina di fratelli e una quarantina di nipoti riportare a casa
lo “zio Vincenzo”. Ieri si è svolto il funerale e non fu necessario mettere le
transenne ! Per fortuna non si rischiò
la calca perché i sette presenti ci hanno salvato ricordando alla nostra
comunità che l’amore non è merce e cosi “lo zio Vincenzo” , già “depositato”
per mesi in ospedale, ha avuto un corteo
funebre di sette persone , ma in compenso un elogio funebre di prima categoria
fatto da un francescano “ca pari ca un ci curpa” che ci ha ricordato come i marinesi sanno
“amare “ il prossimo ! Se qualcuno
volesse i nomi dei sette presenti si rassicuri io non ero fra loro !
Ps.Al mio paese le olive hanno la precedenza su
tutto. Quindi non c’è da scandalizzarsi se molti sono andati a raccogliere
olive anzicchè assaporare l’humor del Cangemi, la testimonianza dello Spataro
e, qui lo dico e qui l.o nego, anche il Virga diventa accettabile quando non fa
il Don Chisciotte solo contro i Mulini di Marineo… manovrati da mugnai ,
dimenticando che non esiste mugnaio che non si sporchi di farina…
Nessun commento:
Posta un commento